Potrebbero esserci dei cambiamenti imminenti sui cieli di chi ama le due ruote: prospettive che parrebbero poter mutare in modo strutturale delle regole finora note e che aprirebbero scenari del tutto nuovi. Quali?

Chi guida, nel nostro Paese e non solo, sa davvero  alle perfezione quanto e come, spesso, le cose possano cambiare come dalla mattina alla sera dal punto di vista normativo: e ciò potrebbe a breve accadere ancora, per le moto.

Cosa sta per capitare? Come cambierà, se cambierà, il modo di approcciarsi alle moto? L’universo delle due ruote, affascinante e suggestivo, è spesso ‘teatro’ di innovazioni, cambiamenti, stravolgimenti perfino epocali.

Da qualche tempo in Europa si sta lavorando ad un cambio di rotta per quel che riguarda il  nuovo Regolamento UE al riguardo delle moto: un cambio di rotta che però slitta di due anni. Ma al riguardo di che cosa?

Tutto verte intorno alla patente A. Saranno permesse solo moto più lente, in sintesi: in un ambito, però, di cambiamenti che per alcuni sono davvero sensibilmente strutturali. Proviamo a farne una sintesi.

Ue, come cambia il mondo delle moto?

Il Parlamento europeo è intenzionato alla riduzione de limiti di velocità per le moto e ad aumentare quelle che sono le soglie di l’età per le patenti: il tutto per motivi di sicurezza, di prevenzione e naturalmente per far abbassare di conseguenza anche il numero delle tante, troppe tragedie stradali a cui assistiamo ogni giorno.

La proposta, ad oggi al vaglio del Parlamento, mira a ridurre i limiti diversificandoli anche in base alla categoria del mezzo. Nel concreto, i limiti di velocità per le moto servirebbero davvero a ridurre gli indici di incidenti gravi? I dati relativi al coinvolgimento quasi fin troppo sbilanciato di centauri in incidenti stradali pericolosi lo confermerebbe.

Limiti più bassi per chi va in moto?

Per la Federazione delle associazioni europee dei motociclisti (FEMA) non è però un assioma insindacabile, questo. Anzi: per certi versi, a detta dell’Ente ritiene che la scelta di ridurre la velocità possa essere controproducente.

In che senso? Facendo una previsione, questa scelta non limiterebbe l’imprudenza dei più scalmanati che, imperterriti, potrebbero incappare semmai in manovre azzardate tanto da portare ancora gravi conseguenze. Da valutare anche le variazioni sull’anagrafica, per così dire, relativa alla chance di guidare una due ruote. I cambiamenti, sempre e comunque, quando si tratta di regole, sono soggetti a interpretazioni e valutazioni tra loro diverse. Chi avrà ragione? Chi prevarrà?

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