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Google Maps e Waze: anche la polizia ha imparato a usarli contro di te | Ecco come cercano di fregarti

google maps-(motorzoom)

La prevenzione dei comportamenti errati e illeciti al volante è una delle priorità delle forze di polizia stradale e, nel corso del tempo, grazie all’evoluzione delle tecnologie, i dispositivi per poterlo fare sono aumentati tantissimo.

La scienza evolve in ogni ambito, toccando tutti i punti possibili e immaginabili e fornendo una serie di nuove opzioni, potenzialità e vantaggi a tutti i cittadini: ma non solo a loro. Ad esempio, anche alla polizia. Come?

E per cosa? Come dicevamo, il principale compito Delle forze dell’ordine è assicurarsi che, per definizione, questo stesso ‘ordine’ sia mantenuto: a volte non è sufficiente, come ben sappiamo, monitorare fisicamente le strade.

Molti, forse troppi sono gli illeciti: ed è per questo che per fare in modo di ottenere un successo maggiore in termini di prevenzione e di controllo delle irregolarità le forze di polizia devono ricorrere a delle soluzioni diverse.

Quali? Di certo nessuno ha il dono della ubiquità: eppure, tramite la tecnologia, oggi le chance di poter allargare i propri confini sono molto ampi, maggiori, sicuramente più funzionali. Ma in che modo, e tramite quali strumenti?

La polizia usa Google e Waze: ecco come

Come sappiamo i cittadini quando guidano si possono godere due dei programmi o per meglio dire delle applicazioni più funzionali che ci siano: stiamo parlando di  Google Maps e Waze. Tramite loro si va ovunque. Strade, mappe, indicazioni su ristoranti e distributori: si trova di tutto. Eppure, non sono solo gli utenti della strada a poter beneficiare di questi strumenti ma come accennavamo poco sopra, anche le forze dell’ordine lo fanno.

Anzi. Oggi la polizia ha imparato a usare due strumenti clou come Waze e Google Maps proprio per svolgere il suo lavoro. Ma in che modo lo fanno? Molto semplicemente sfruttando le indicazioni che vengono di solito fornite per realizzare i suoi compiti: facendolo, pare, però, in alcuni casi, con dei dispositivi fantasma. Ovvero?

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Dispositivi polizia: ma sono veri o no?

La controversa scelta di alcuni organi di polizia di sfruttare questi programmi per indicare la presenza dei dispositivi di controllo ha scatenato l’indignazione tra gli automobilisti: proprio perchè pare si tratti di dispositivi fantasma.

Quello che fanno molti utenti oggi è consultare Waze o Google Maps per essere informati in tempo reale sulla presenza di dispositivi per il controllo delle velocità così da non beccare multe: eppure, a volte questi non ci sono affatto laddove indicati. La conseguenza è che i guidatori rallentano, e si lamentano poi perché l’indicazione era sbagliata. Ma non si dovrebbe andare piano a prescindere?

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