Il Codice della strada è un enorme insieme di prescrizioni: vincoli, divieti, obblighi, limitazioni e indicazioni nel pieno rispetto delle leggi. Spesso è oggetto di trasformazioni e cambiamenti, che a volte sfuggono ai più. Come questo.

E’ possibile che a tutti, o quasi, possa sfuggire l’esistenza di un nuovo cartello stradale, di una nuova prescrizione del Codice della Strada? La risposta è sì, naturalmente, come per tutte le cose. E per delle ragioni molto ovvie.

Prima di tutto, la perfezione non esiste e anche il miglior guidatore al mondo si può trovare in difficoltà di fronte ad un cambio repentino e immediato di regolamenti. In secondo luogo, il  Codice della strada è davvero immenso.

Un corpus pieno zeppo di indicazioni, molte delle quali ben note e entrare anche nella cultura popolare che prescinde dal disporre o meno di una patente di guida. Altre, invece, meno note e perfino bizzarre. E poi?

Poi ci sono correzioni, integrazioni, aggiornamenti e migliorie che vengono fatte mano a mano e che magari possono sfuggire, come può sfuggire di mente un cartello stradale che non si è mai visto finora nel territorio.

Codice della strada, regole nuove poco note

Tanti sono gli automobilisti spiazzati da innovazioni che non vengono avvertite subito: il Codice della strada, però, come tutte le disposizioni di legge, per definizione non ammette ignoranza. Per cui, bisogna fare attenzione. Ci sono alcuni aspetti, soprattutto legati alla tutela di coloro i quali sono spesso considerati come ‘utenti deboli’ della strada, che spesso vengono presi sotto gamba e non analizzati a dovere. Per esempio? C’è un caso emblematico.

Quello delle biciclette. I ciclisti, che sono considerati tra i fruitori delle strade più a rischio incolumità, da tempo sono stati tutelati con delle nuove introduzioni normative nel Codice della Strada. Una in particolare. Stiamo parlando della regola che impone di passare almeno ad un metro e mezzo di distanza dai ciclisti, tenendo a riferimento la norma che spiega come fare un sorpasso di velocipedi se si guida un mezzo a motore.

Ciclisti, norme per tutelarli: lo sapevi?

Bisogna, in tal senso, tenere a mente la distanza e l’ingombro del veicolo, ma anche la visibilità meno ampia del velocipede. E c’è chi, come la Germania, in alcuni ambiti addirittura impone la regola del divieto di sorpasso. Che cosa succederebbe se ci fosse una regola del genere nel nostro Paese?

Il rispetto dei diritti di tutti i fruitori della strada potrebbe aprire un dibattito già molto accentuato, tra chi vorrebbe ulteriori tutele per i ciclisti e chi, pur volendole riconoscere, non accetterebbe limitazioni ulteriori per chi è legittimamente alla guida di un veicolo a motore.

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