La mobilità sostenibile e innovativa oggi giorno ha una serie di nuove opzioni, a partire dalla auto elettriche o ibride: ma niente fornisce il senso di libertà e di avventura come una e-bike. Specie se si tratta della Hammer. Ovvero?

Quando dici Hammer, e parli di e – bike, vale a dire biciclette elettriche, senza dubbio il riferimento è alla Olympia Hammer: un gioiellino che permette di arrivare ovunque con delle prestazioni a dir poco sensazionali.

Un vero e proprio modello iconico che specialisti del settore e appassionati ma ormai anche moltissimi cittadini stanno apprezzando con maggior enfasi di volta in volta. Del resto le performance dell’Hammer sono uniche.

In effetti l‘Olympia Hammer è il tipo di e-bike che può portare chiunque anche a duemila metri in montagna senza correre il rischio o problemi di tenuta e prestazione. Anzi. Un modello di bici stupenda. Ma quali i dettagli?

Dal telaio al motore, dalla batteria alla sospensione doppia, ecco che cosa eccelle in questa formidabile bici elettrica, un vero trionfo del settore. Scopriamo alcuni aspetti preminenti.

Olympia Hammer: cosa viene fuori

Partiamo dalla analisi del telaio della Olympia Hammer, senza dubbio uno degli aspetti cruciali di questo iconico e imbattibile modello di bici elettrica. Il telaio è in fibra di carbonio modello  Toray T800 ed è provvista di sospensione posteriore con sistema Horst.

Il passaggio dei cavi in effetti è interno e la batteria da novecento Wh viene collocata nel tubo obliquo. Anche il tubo dello sterzo concede di disporre di forcelle con cannotto da uno virgola otto e uno punto cinque. Quanto alle ruote, sono con diametro differente: 29 pollici sul fronte anteriore e di ventisette pollici e mezzo sul posteriore.

Hammer, spicca la qualità e la sicurezza

Uno degli aspetti principali e di maggior interesse è sempre quello delle batterie: in questo caso sono anche di origine italiana e pare abbiano una capacità di novecento WH, vale a dire uno dei modelli maggiori e di miglior capienza.

Quanto alle autonomie, emerge come la batteria da 900 permetterebbe di fare grandi imprese, compresa la salita a duemila metri in montagna con carica residua ancora di circa il quindici per cento.  Insomma una prestazione a dir poco super, considerando la pendenza, il peso di chi sale in sella e le varie asperità possibili del sentiero che incidono sullo stile di guida facendo in genere aumentare i consumi. Insomma, un vero gioiello.

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