I costi di rifornimento di carburante, in questa torrida e lunga estate, hanno toccato dei picchi decisamente elevati, spesso fuori dalla portata delle tasche degli italiani. Di contro, sono anche aumentate le truffe.

Un problema doppio che va a colpire cittadini da una parte e titolari delle pompe di benzina dall’altra: due facce della stessa medaglia che stanno pagando un dazio troppo alto a causa delle crisi globale.

Degli aumenti dei prezzi dei carburanti, in particolare benzina e diesel, si è già detto tanto, se non tutto. Purtroppo fare rifornimento del serbatoio della propria auto sta diventando quasi un lusso per molti.

Basta vedere i prezzi esposti in modo chiaro dai vari distributori, sia in modalità Self che Servito, per capire di che si parla: cifre astronomiche per molti nuclei familiari, e per di più anche in piena estate.

Quella che doveva essere la stagione estiva del rilancio turistico dopo anni di crisi e covid si è trasformata in un incubo per molti: chi ha potuto viaggiare, l’ha fatto a suon di enormi sacrifici e programmazioni.

Pompe di benzina, la truffa che sfrutta la tecnologia

Chi non ha potuto, è rimasto a casa, appiedato: auto ferma, troppo cara la benzina. E poi c’è la componente dei distributori, che spesso vengono letteralmente presi di mira da furbetti, truffatori e imbroglioni. Purtroppo, di recente, una nuova frode è emersa e del tutto diversa da quelle tradizionali.

Oseremmo dire che, al posto dei brogli ‘analogici’, ne sono sopraggiunti altri ‘digitali’, sfruttando computer, nuova tecnologia, conoscenze informatiche molto approfondite e l’esperienza e la natura illegale e criminale di veri e propri hacker. Che cosa succede alle pompe di benzina? Ecco la nuova truffa.

Distributori, truffatori fanno il pieno con truffe informatiche

Ci sono addirittura dei manuali che divulgano, informando, sul web (specie nel dark web) su come fare ad ottenere gli strumenti e la conoscenza necessari per frodare i benzinai. In pratica, manipolando in modo digitale i sistemi informatici che si trovano dietro i distributori, gli hacker fanno il pieno gratis.

Spesso spendendo magari un solo euro, truffatori dell’ultim’ora sfruttano il web e applicazioni che violano i parametri di sicurezza e protezione dei sistemi di erogazione della benzina per poter fare in pratica benzina gratis. Purtroppo, si tratta di truffe complesse da stanare, ma gli investigatori ne sono a conoscenza e lavorano alacremente per fermarle. Purtroppo, serve sempre molta cautela: specie dal punto di vista della protezione rispetto alle capacità informatica degli esperti.

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