Il processo verso la sostenibilità ambientale in ambito automobilistico è partito da tempo e, in questi ultimi anni, ha vissuto una importante accelerata: non solo con la diffusione delle elettriche e ibride, ma anche coi divieti.

Se nella grande maggioranza dei casi lo stop relativo alla circolazione delle auto, anche se danneggia alcuni automobilisti, è accolto dalla comunità in genere con un senso di responsabile consapevolezza, ora tutto può cambiare.

Un crescente scetticismo  o, per meglio dire, una vera e propria ondata di paura e di preoccupazione si sta diffondendo tra una moltitudine di cittadini che non erano preparati alla nuova svolta restrittiva sulla circolazione.

Le auto ad alto tasso di inquinamento, si sa, sono destinate a sparire dal contesto viario: ma adesso, i divieti stanno arrivando a riguardare anche le auto Euro 6: considerate, oltre che nuove, poco impattanti, rischiano lo stop?

Arrabbiati e disperati, tanti automobilisti sono saltati sulla sedia quando la notizia ha iniziato a diffondersi: possibile che auto così moderne, e in genere considerate tra le più adeguate ai sistemi anti inquinamento, debbano fermarsi?

Euro 6: rischiano lo stop anche loro?

Come detto, attualmente le auto che rientrano nella categoria Euro sei, oltre a essere del tutto nuove, vengono viste come le più conformi ai meccanismi relativi al controllo dei livelli di inquinamento cittadino. Gli elementi che vengono analizzati per controllare la tossicità delle emissioni auto, ormai, sono noti.

Si tratta del  monossido di carbonio, degli ossidi di azoto, delle particelle in sospensione  degli idrocarburi incombusti. A seconda del livello di inquinamento maggiore ci sono le differenti categorie: come le Euro 1,  immatricolate entro il 1996 ad esempio, o le euro 2 (entro 2001) o Euro 3 (entro Gennaio 06).

Anche per le Euro 6 scatta lo stop?

Subito dopo sono arrivate le Euro 4, immatricolate entro inizio 2011 e le Euro 5, registrate entro il settembre 2015: poi subentrano, appunto, le Euro 6, che sono state immatricolate entro Settembre 2018 (modello 6b) o entro l’anno dopo (modello C). Ebbene?

Anche per loro, e nella fattispecie quelle a motore diesel leggero, arriva già la data dello stop: nel 2028, quelle immatricolate entro il 2018 non potranno circolare: poi sarà la volta per le altre diesel, il cui stop arriverà nel 2030. Una marcia di avvicinamento che preoccupa quelli che, di fatto, hanno appena comprato questo tipo di auto. Il tempo, evidentemente, ancora c’è per capire cosa realmente accadrà, ma sono in tanti a dubitare che ci possa essere un qualche dietrofront da questo punto di vista, considerata la rigorosità del processo in atto.

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