Il periodo estivo rappresenta tradizionalmente un momento di alta richiesta di carburante per via delle vacanze e dei viaggi in auto. Tuttavia, quest’anno i prezzi di benzina e gasolio sono in forte rialzo, raggiungendo livelli mai visti prima.

Secondo le rilevazioni effettuate dall’associazione dei consumatori Assoutenti su varie autostrade italiane, il prezzo della benzina ha raggiunto i 2,553 euro al litro e il gasolio i 2,4 euro al litro. Sui listini della verde sono stati registrati anche prezzi superiori ai 2,5 euro al litro su alcune autostrade. Ma non sono solo le autostrade a far registrare prezzi esorbitanti, anche sulla rete urbana ed extraurbana di numerose regioni i listini sono in forte aumento.

Secondo Assoutenti, è necessario che il governo intervenga per monitorare l’andamento dei prezzi di benzina e gasolio e fare luce sulla formazione dei listini durante tutta la filiera, dall’estrazione alla vendita presso i distributori.

L’aumento Dei Prezzi dei carburanti ha un impatto significativo sull’economia del Paese. In Italia, l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada, il che significa che l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto domino sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. Secondo la Coldiretti, l’aumento dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori.

“Il caro-prezzi dei carburanti in Italia: un impatto pesante sull’agroalimentare e sull’economia nazionale”

A subire le conseguenze dei rincari è l’intero sistema agroalimentare, dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura. Un effetto preoccupante che alimenta l’inflazione e pesa sul carrello. Il risultato è che per mangiare gli italiani hanno speso quasi 4 miliardi in più nell’ultimo semestre, ma a causa del caro prezzi hanno dovuto tagliare le quantità acquistate.

L’aumento del costo dei carburanti aggrava il gap competitivo dell’Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che a livello nazionale è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

“I costi del carburante in Italia: la necessità di investire nelle infrastrutture per sostenere l’economia del Paese”

In quest’ottica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.

In conclusione, l’aumento dei prezzi dei carburanti è un problema che colpisce l’intera economia del Paese, in particolare le imprese agroalimentari e i consumatori. È necessario che il governo intervenga per monitorare l’andamento dei prezzi e fare luce sulla formazione dei listini durante tutta la filiera. Inoltre, è importante investire nelle infrastrutture per migliorare i collegamenti tra le diverse regioni del Paese e con il resto del mondo, in modo da rendere più efficiente e competitivo il trasporto di merci su strada.

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