Rinnovare la patente è un vincolo insindacabile e necessario per chiunque disponga di una licenza di guida: di recente, dei nuovi inasprimenti potrebbero complicare le cose per chi ha problemi di vista.

Come ben noto, tantissime persone soffrono di disturbi di vista, in Italia e ovunque: dalla miopia in giù, però, questi fenomeni non impediscono di guidare, anzi. Vanno solo seguite le regole.

Il punto è proprio questo: quali sono i vincoli e le norme ad oggi? Ce lo chiediamo perché da qualche tempo si sta discutendo, in tema di rinnovo della patente, si possibili aumenti dei controlli.

Monitoraggi più approfonditi in termini di qualità di vista di colui o colei che ha già la patente: con rinnovato timore, da parte di chi ha disturbi visivi, di non poter più dirigere l’auto. Ma è così?

Gli elenchi delle conduzioni di guida in condizioni di disturbi visivi potrebbero essere presto aggiornati con possibili cambiamenti in termini restrittivi. Proviamo a capirci qualcosa di più.

Vista, guida: cosa può cambiare?

Come ben noto, esistono dei parametri di legge che vanno rispettati, indicati dalle normative vigenti, su quelli che sono i limiti, i vincoli e anche gli impedimenti per la guida dei veicoli.

Esistono, dovunque in ogni Stato, degli organi specializzati proprio nel fornire sempre nuovi aggiornamenti e indicazioni su quelli che sono i limiti e le condizioni per poter dirigere l’auto in condizioni di problematiche legate alla vista.

Uno degli ultimi esempi in termini restrittivi arriva, ad esempio, dal Regno Unito, laddove la DVLA, l’organo preposto all’aggiornamento delle condizioni di guida, ha dato nuove indicazioni.

Le condizioni di guida con problematiche oculari imporrebbe l’estensione dell’elenco non solo dei parametri entro cui rientrare, ma anche i casi in cui sia necessario sottoporsi a test di controllo presso la DVLA.

Le nuove regole significano che i conducenti che hanno bisogno di occhiali per guidare dovrebbero presentarsi al DVLA. Ma in Italia? Quali sono le norme, e cosa accadrebbe in caso di inasprimento delle stesse?

Test visivi, regole di guida: cosa sapere

In Italia bisogna rispettare diversi parametri di adeguatezza psicofisica per poter guidare in tutte le condizioni comprese quelle climatiche a quelle di scarsa visibilità e di correzione visiva.

Centrale è aver il pieno controllo della funzione sensoriale sia uditiva che visiva. In questo ultimo caso le idoneità vengono concesse di medici che controllano la vista all’atto del rilascio e del rinnovo delle patenti.

La capacità – spesso definita acutezza – della visione corretta di un guidatore in modo convenzionale corrisponde ad un minimo di cinque metri e la vista, come noto, viene misurata in decimi.

I cittadini vengono sottoposti a controlli ad ogni occhio, seguendo il parametro dei dieci decimi: se dovessimo avere questo riscontro significa che il nostro cono visivo è perfetto, ottimale.

Ci sono però condizioni differenti caso per caso: anche chi ha meno decimi può guidare senza la necessità di applicare lenti, purché riesca, in sede di rinnovo, a superare i parametri di distanza e cono visivo indicati dai medici.

Chi invece soffre di patologie all’apparato deve guidare per forza con applicazioni di correzione visiva. Tra le problematiche più diffuse si ricordano ovviamente la miopia (veder male da lontano), l’astigmatismo (che porta spesso a sovrapporre immagini) e ancora altre, come l’ipermetropia, che procura una sorta di nebbia nel campo visivo.

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