Sara Reho, in qualità di esponente del partito di Mario Adinolfi, è tornata a sostenere che il contrasto ai crimini d'odio «minerà la libertà di opinione tacciando e mettendo in galera chi non sottostà ai diktat arcobaleno». Dice anche che «servirà ad ideologizzare i bambini», così come immancabile è il suo sostenere che «la Legge tutela già chi subisce violenza, indipendentemente dall'orientamento sessuale» ma non del credo religioso, dato che chi si professa opinabilmente "cristiano" gode delle tutele che lei non vuole siano estesi ad altri.Ma la parte più comica è il suo proporre come "prova" della sua tesi la candidata sindaco che cita un comunicato del suo partito, praticamente dicendo che lei avrebbe ragione perché lo dice lei:Da notare sono anche i... [Leggi tutto]