“Come l’acqua sulla luna” è un brano dream pop, fresco e ritmato, che invita a cogliere le piccole fortune della vita senza smettere di sognare in grande. Un sound retrò con richiami agli anni ‘80, perfetto per ballare, arricchito da una lirica intelligente e accattivante con tante contaminazioni Indie Rock.

Come è iniziato il vostro viaggio artistico?

Diana: Il nostro incontro artistico è stata una scintilla. Beatrice ha scritto un testo che mi ha entusiasmato, ho preso la chitarra e ho iniziato spontaneamente a cantare quelle parole creando una melodia che in seguito abbiamo sviluppato insieme. A questa canzone ne sono seguite subito molte altre. Così abbiamo capito che era finalmente nato il progetto Beabaleari, un nome che avevo dato al nostro possibile duo paradossalmente 5 anni prima. 

Qual è stata la prima canzone che avete imparato a suonare alla chitarra o al pianoforte?

Beatrice alla chitarra “La canzone del Sole” di Battisti come mille altre persone probabilmente, ma ricorda che dopo questa ci sono state sicuramente “Another lonely day” di Ben Harper e “Live forever” degli Oasis. Diana “Olympia”  delle Hole e al pianoforte Keith Jarret. 

Quando avete composto la vostra prima canzone?

Abbiamo composto la nostra prima canzone come duo Beabaleari “Come dorme un pesce” nel 2021. Beatrice dopo 4 mesi di lavoro solitario a Milano durante il lockdown aveva avuto modo di scrivere delle riflessioni che hanno entusiasmato e ispirato Diana.

Quando finite di produrre un brano chi lo ascolta per primo?

Abbiamo diversi ascoltatori di fiducia. La prima è un’amica esperta di musica che si chiama Anna Pia e che ci ha spinto a realizzare questo progetto, al punto di diventare produttrice. Poi c’è sicuramente Laura, altra amica diventata produttrice, poi Alberto Salini, il nostro editore, e Fernando Alba, della nostra etichetta.

Come vi rapportate con la scena musicale della vostra città?

Con molta curiosità e attenzione alle nuove proposte. Diana da qualche anno cura una rassegna che dà spazio al cantautorato, soprattutto femminile, ma non solo. Al di là delle logiche di mercato ci sono delle realtà musicali indipendenti molto entusiasmanti. Ultimamente siamo state conquistate per esempio dal duo Volo su Marte.

È uscito da poco il vostro nuovo singolo, da cosa è stato ispirato?

“Come l’acqua sulla Luna” nasce dalla scusa dell’estromissione di Plutone dal Sistema Solare e del suo declassamento a pianeta nano, notizia che ci ha lasciato interdette ma che ci ha fatto allo stesso tempo sorridere. Abbiamo sviluppato l’idea parlando di fortuna, intesa come destino, quella che capita a prescindere dalla nostra volontà, e di quella che invece ci costruiamo da soli con le nostre scelte e con le nostre azioni. In un’esistenza dove tutto è relativo sta a noi preservare le cose a cui teniamo.

Dove vi porterà il vostro amore per la musica? Su cosa state lavorando?

I nostri progetti futuri sono sicuramente la realizzazione dell’album di Beabaleari che dovrebbe uscire in autunno e la programmazione di un tour. Realizzeremo di sicuro altri 2 videoclip, il primo in uscita a Settembre legato a una docuserie che non anticipiamo.

L'articolo A tu per tu con il duo Romano Delle Beabaleari proviene da streetnews.