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Il gioco bizzarro che sta impazzando nelle scuole italiane: il Fantaprof

Che cos’è e come il docente inconsapevole regala “punti” ai suoi alunni.

Qualche giorno fa, noto che gli alunni – molto più di quanto fanno solitamente – scrutano attentamente il mio abbigliamento, osservano ogni minimo gesto, hanno strane reazioni quando mi accingo a spalancare le finestre per consentire il ricambio d’aria. A quel punto mi sfiora il dubbio che ci sia qualcosa che non va e comincia ad affiorare in me, al contempo, la sensazione che stia accadendo qualcosa, se non di curioso, quantomeno di inconsueto. Di fronte alle mie perplessità, o forse di fronte al mio sguardo indagatore, ecco che gradualmente si squarcia il velo del mistero, nel momento in cui dalle retrovie irrompe una voce: «Prof., lo sa che ieri lei è stato l’ “insegnante del giorno”?».

E da allora un fiume in piena di delucidazioni che aiutano a sciogliere l’arcano. Sulla scia del Fantacalcio e, forse ancor di più, sulla falsariga del FantaSanremo – gioco di tendenza durante la nota manifestazione canora, per il quale, ogni giocatore, mettendo insieme la propria squadra di cantanti, guadagna punti a seconda che essi dicano o facciano determinate cose – sta iniziando a diffondersi nelle scuole italiane, grazie a TikTok, il cosiddetto Fantaprof. Le regole generali sono state codificate in modo abbastanza preciso: ogni studente compone la sua squadra di 4 professori (scegliendo ovviamente tra quelli che facciano parte del consiglio di classe), avendo a disposizione 50 crediti. Quante più sono le ore che il docente trascorre settimanalmente in classe, tanto più “costerà caro”. Ultimato l’ingaggio, il gioco è fatto. Ogni giorno, si osservano, in modo diligente, di tutti gli insegnanti reclutati comportamenti, modus operandi, abbigliamento, attitudini. E così, a mo’ di esempio, è possibile guadagnare punti, se il prescelto veste in tinta unica, abbinando i colori di tutti i capi (mascherina inclusa), prorompe in sonore risate, usa il gergo giovanile, inciampa, fa un complimento, etc. Viceversa i punti saranno detratti qualora il proprio beniamino apra porte o finestre, metta una nota, non mandi un alunno in bagno, dimentichi le verifiche corrette e così via. Insomma, ogni minimo gesto del professore può essere foriero di punteggio da aggiungere o defalcare dal proprio score. E, al di là delle regole codificate, sembrerebbe che ad ogni classe, che ben conosce vezzi e vizi dei propri docenti, sia data pure licenza di dare sfogo alla fantasia, aggiungendo liberamente delle varianti non contemplate (o non ancora contemplate) dal regolamento (e.g. ingresso in aula del docente con il trolley).

Se dunque i miei colleghi, in uno slancio di generosità, decidono di regalare punti ai propri pupilli, o meglio, se non vogliono attirarsi le loro maledizioni, apprese le regole del fantagioco, in barba al covid ci penseranno due volte prima di spalancare le finestre con la nonchalance di Franca Raimondi. Se poi essi sono fiduciosi nelle proprie capacità ginniche, pur non insegnando scienze motorie, potrebbero provare a cimentarsi nella fantomatica “capriola sulla cattedra”, che, da regolamento, fa guadagnare 200 punti, ma, come ammonisce la mia cara collega Antonietta, bisogna badare bene che questi non diventino i punti che poi ci daranno al pronto soccorso.

Massimiliano Longobardo

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