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Il Pagellone di Sanremo 

Nella prima serata di sono esibiti i primi dodici artisti in gara:

Achille Lauro – Domenica: 3,2,1, si parte! Achille Lauro mezzo nudo. Una scena già vista, in pieno stile Lauro. Il cantautore, cresciuto a Roma, si presenta con un Brano in cui va alla ricerca di una dolce armonia tra il sound della base, riconducibile alla sua prima performance sanremese con il brano Rolls Royce, e le voci soavi dell’Harlem Gospel Choir. L’accoppiata è efficace e divertente, il brano in sé, però, è debole. Voto 6

Yuman – Ora e qui: Vincitore della categoria “Nuove proposte” si presenta con un brano tipico sanremese. Le sue doti canore prendono il sopravvento su tutto il resto. Il brano non arriva. Voto 5

Noemi – Ti amo non lo so dire: C’è lo zampino di Mahmood nel testo e nella musica del brano ma, se non l’avesse annunciato Amadeus durante la presentazione, nessuno se ne sarebbe accorto. Lei, elegante come sempre, alla sua settima partecipazione al Festival prova a migliorare i risultati delle ultime apparizioni. La voce graffiata è sempre la stessa, il brano c’è, anche se forse non si adatta perfettamente alle sue caratteristiche. Voto 6

Gianni Morandi – Apri tutte le porte: Torna in gara a Sanremo dopo 22 anni accolto dalla standing ovation della platea. Occhi lucidi e si parte, annullando l’emozione, con un brano scritto da Lorenzo Jovanotti con cui aveva collaborato anche in estate. Il brano è orecchiabile e lo stile di Morandi è rimasto intatto nel tempo. La sala stampa lo premia con un quarto posto nella classifica provvisoria. A prescindere da come andrà, Gianni ha il dono di aprire le porte del cuore di tutti. Voto: 7

La rappresentante di lista – Ciao Ciao: Il duo, formatosi in Sicilia, porta un brano completamente agli antipodi di quello presentato nella scorsa edizione. Ciao Ciao è una ballad in stile “Gioca Jouer”, orecchiabile dall’inizio alla fine. Andrà sicuramente forte in radio. Voto 6,5

Michele Bravi – Inverno dei fiori: Brano profondo, raffinato ed elegante in pieno stile Bravi. Un inno alla felicità da ricercare anche negli attimi tenebrosi come i fiori che fioriscono nonostante il freddo dell’inverno. “…Tu insegnami come si fa ad imparare la felicità..” recita il suo brano. Se dovessi trovare qualcuno in grado di farlo, faccelo sapere Michele, ne abbiamo tutti un po’ bisogno. Voto 6,5

Massimo Ranieri – Lettera al di là del mare: Altro Big della musica italiana che torna in gara al festival. Il testo parla di una situazione di stallo, in balia del mare, che parla di un viaggio da Napoli a New York via mare. Può essere riconducibile anche alle condizioni dei migranti, oppure a quella di ognuno di noi in alcune fasi della nostra vita. L’eleganza innata lo accompagna durante la performance. La voce, però, lo tradisce. Voto 5

Mahmood e Blanco – Brividi: Tra i favoriti alla vittoria finale, confermano le attese sin dalla prima serata. Il brano rispecchia le melodie tipiche di Mahmood a cui si accompagna la determinazione e la sicurezza del giovane cantautore lombardo che calca il palco dell’Ariston per la prima volta come se fosse un veterano. Peccato, abbia solo 18 anni. PREDESTINATO La canzone, come anticipa il titolo, mette i BRIVIDI. Voto 8,5

Ana Mena – Duecentomila ore: La cantante spagnola, esordiente al festival, si presenta con un brano in cui è evidente lo zampino di Rocco Hunt, con cui la stessa Ana ha collaborato piu’ volte, conquistando piu’ di dieci dischi di platino. Il brano, dallo spiccato stile melodico-popolare e molto simile ad “Amandoti” della Nannini, non arriva. Voto 4,5

Rkomi – Insuperabile: Cantautore attivissimo nell’attuale scena pop italiana, si presenta per la prima volta al festival con un brano che non si distacca dallo stile dei brani precedenti. La base è una delle migliori della prima serata, il testo pecca di semplicità. Nel complesso, molto orecchiabile. Anch’essa andrà forte alla radio. Voto 6

Dargen D’Amico – Dove si balla: Se l’obiettivo era quello indicato nel titolo, ovvero far ballare, il cantauto rap (come egli stesso si autodefinisce) ci riesce a pieno. Coinvolti il pubblico dell’Ariston e la sala stampa che lo premia con il terzo posto provvisorio. Voto 7

Giusy Ferreri – Miele: C’è un pizzico di Mannarino nella base. Brano impalpabile che nonostante il titolo, non riesce ad addolcire gli ascoltatori. Voto 4

Amadeus: sempre piu’ a suo agio su quel palco. Voto 8Fiorello: Dopo essersi fatto desiderare nelle ultime settimane, non confermando la propria presenza al festival, si presenta in grande stile facendo sorridere l’intera platea. Se non ci fosse un Fiorello, bisognerebbe inventarlo. Voto 10

Ornella Muti: Bella, elegante, forse un po’ troppo “moscia” ed, a tratti, impacciata per la prima serata del Festival. Voto 6

Maneskin: Ospiti della serata, si prendono la standing ovation, meritata, con un anno di ritardo. Amadeus li elogia, giustamente, e Damiano, vedendo l’entusiasmo in platea, si commuove. Portano prima “Zitti e Buoni” brano con cui vinsero lo scorso anno, poi suonano un nuovo pezzo “Coraline” che, se fosse stato in gara, gli avrebbe dato la vittoria a mani basse anche quest’anno. Voto 10 e lode.

Meduza: Arrivano sul palco in qualità di ospiti internazionali ma in pochi sanno che in realtà sono tre ragazzi milanesi. Numerosi i successi ottenuti negli ultimi due anni nella scena Electronic-dance. Accompagnati da Hozier, fanno ballare il pubblico dell’Ariston in attesa della prima classifica parziale. Voto 7

SECONDA SERATA

I brani in gara sono stati 13:

Sangiovanni – Farfalle: Classificatosi secondo all’ultima edizione di Amici, il cantautore vicentino vanta già parecchi dischi di platino, frutto dei suoi successi, su tutti “Malibu’”. Si presenta in gara con un brano frizzante, orecchiabile, in linea con la storia dei brani precedenti. Voto 7

Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia: Cantautore napoletano, apprezzato tantissimo in Francia. Esordisce al Festival con un brano lento, a tratti recitato. E’ tra i papabili vincitori del premio della critica ma il brano, in sé, non convince. Voto 5 

Le Vibrazioni – Tantissimo: Tornano all’Ariston a distanza di due anni dall’ultima volta. Pezzo energico ma di livello inferiore rispetto a quello presentato l’ultima volta. Bello l’omaggio finale a Stefano D’Orazio.Voto 5,5

Emma – Ogni volta è così: Torna a calcare quel palco a dieci anni dalla sua vittoria al festival. Interpretazione canora impeccabile ma il brano non è all’altezza. Voto 6

Matteo Romano – Virale: Classificatosi terzo tra le nuove proposta, si conquista il pass d’accesso alla gara dei Big. Fenomeno del web, si presenta sul palco senza timore. Il brano è ben scritto e lui regge la pressione del palco. Voto 6,5

Iva Zanicchi – Voglio Amarti: L’aquila di Ligonchio torna al festival dopo tredici anni. All’età di 82 anni, la voce di Iva continua ad essere impeccabile. Il testo, se pur riarrangiato in chiave contemporanea, la penalizza. Voto 4,5

Donatella Rettore e Ditonellapiaga – Chimica: La coppia piu’ pazza del festival. Il pezzo piu’ frizzante della kermesse. Donatella non si smentisce mai. Con loro si BALLA. Voto 7

Elisa – O forse sei tu: Voce elegante, raffinata. Brano che rispecchia a pieno il suo stile. Tipicamente sanremese, profondo ed orecchiabile. Si giocherà la vittoria finale. Voto 7,5

Fabrizio Moro – Sei tu: Una bellissima canzone d’amore. Dedicata a chi, nonostante i nostri sbagli riesce a guardare oltre, grazie alla forza dell’amore. Non è il miglior brano portato da Moro a Sanremo ma riesce comunque a fare la sua bella figura. Voto 6,5

Tananai – Sesso occasionale: Dovrebbe essere la mina vagante del festival. La mina, però, gli rimane in mano prima di esplodere. Voto 3

Irama – Ovunque sarai: Irama ha familiarità col palco dell’Ariston e riesce, ogni volta, a presentare un brano di buon livello. Penalizzato lo scorso anno dal Covid che lo aveva costretto a non esibirsi dal vivo, si riprende la scena. Il pezzo è orecchiabile e profondo. Forse meno forte di quello presentato lo scorso anno. Voto 6,5

Aka7even – Perfetta così: Primo festival per il ragazzo di Vico Equense forgiato dal talent di Maria De Filippi. Il brano è debole e troppo ripetitivo. Lui riesce a reggere la pressione e resta intonato fino alla fine. Voto 5

Highsnob e Hu – Abbi cura di te: Chiudono la serata. Potevamo anche farne a meno. Voto 2

Checco Zalone: Ha il dono di toccare tematiche attuali, facendo ridere. Scelta azzeccatissima da parte di Amadeus. Da brividi il modo in cui si congeda dal palco cantando “Angela”. Voto 10

Laura Pausini: impeccabile come sempre, una diva internazionale. Si emoziona ancora una volta salendo sul palco dell’Ariston. Insieme a Mika e Alessandro Cattelan, anch’essi presenti sul palco, presenterà l’Eurovision Song Contest che si terrà a Torino. Voto 9

Lorena Cesarini: Parte forte con il proprio monologo. Il viso mostra le ferite che porta con sé da anni per le discriminazioni di cui è stata vittima. Sul palco, però, è impacciata. La media tra le due versioni le dà comunque la sufficienza. Voto 6

CLASSIFICA FINALE SALA STAMPA

1 Elisa

2 Mahmood e Blanco

3 La Rappresentante di Lista

4 Dargen D’Amico

5 Gianni Morandi

6 Emma

7 Ditonellapiaga e Rettore

8 Massimo Ranieri

9 Irama

10 Fabrizio Moro

11 Giovanni Truppi

12 Noemi

13 Sangiovanni

14 Michele Bravi

15 Rkomi

16 Achille Lauro

17 Matteo Romano

18 Highsnob e Hu

19 Giusy Ferreri

20 Iva Zanicchi

21 Aka7

22 Le Vibrazioni

23 Yuman

24 Tananai

25 Ana Mena

a cura di Matteo De Cicco

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