Il 27 maggio 2021 si è svolto il Tavolo tecnico
sul Turismo di ritorno, IV edizione,
promosso dal ministero per gli Affari
Esteri. Si sono approfonditi i temi del
turismo delle radici, inteso come flusso
migratorio al contrario, che vede come
possibili protagonisti i tanti emigrati italiani
nel mondo, desiderosi di riaffacciarsi
alla cara patria, magari visitando il paesino
di origine. Sì perché è dai piccoli borghi
che son partiti nel corso degli ultimi 160
anni i tantissimi nostri conterranei, spinti
da fame e miseria tempo fa ( la famosa valigia
di cartone ). Oggi in veste un po’ diversa,
come giustamente accennava il direttore
generale Luigi Maria Vignali, nel suo
intervento di apertura. Magari ricercatori
stimolati da possibile crescita professionale;
piuttosto che manager con buoni
curricula in cerca di multinazionali. Hanno
partecipato relatori di spessore. Sotto
la regia di Giovanni Maria De Vita, sono intervenuti:
Loredana Capone, presidente
del consiglio regionale Regione Puglia,
Alessandra Zedda, vicepresidente giunta
Regione Sardegna, Michele Schiavone, segretario
generale Cgie, Elena Di Raco per
Enit, Felice Casucci, assessore al Turismo
Regione Campania, Massimo Lucidi, segretario
generale Premio Eccellenza Italiana,
Sonia Ferrari per l’ Università di Cosenza,
Giuseppe Sommario, Università Cattolica
di Milano, Fausto Orsomarso, assessore
al Turismo Regione Calabria, Manlio
Messina, assessore al Turismo Regione Sicilia,
Silvana Virgilio, vicepresidente di
Asmef e SALVO Iavarone Presidente Asmef E PRESIDENTE DELLA CONFINTERNATIONAL che afferma:
estinta. Anzi, Il tutto comunque va considerato nel contesto attuale, dove la pandemia non consente di viaggiare. Figuriamoci se aiuta chi vuole emigrare. Cinque milioni e seicentomila italiani iscritti ad Aire . E circa 70 milioni sparsi qua e là in giro per il mondo, son quelli che hanno origini italiche, magari di seconda o terza generazione. Si capisce subito che il potenziale serbatoio di turisti è molto ampio. E trovo giusto quindi lavorare su quanto necessario a richiamarli. Sia per la possibile crescita di flussi turistici; sia per alimentare quel fenomeno di recupero borghi antichi, al quale in molti stanno dedicando attenzioni ed energie. Sindaci che rendono disponibili appartamentini in disuso al costo simbolico di un euro ormai son tanti. Iniziò Sgarbi qualche anno fa, da sindaco di Salemi, in Sicilia se ben ricordate. Oggi lo hanno seguito in territori diversi. A Taranto, Ganci, Sassari. Ed altri. Anche la Farnesina è attenta al fenomeno, come visto in apertura . Lavoriamo quindi agli scopi del tavolo: monitorare il segmento economico, il turismo di ritorno appunto, e provare a concepire iniziative e azioni istituzionali a sostegno. Ben vengano quindi idee ed interventi a favore di questa realtà, che potrà risultare preziosa per il rilancio del Paese, una volta usciti dal tunnel.> (A cura di ANTONELLA DE NOVELLIS) L'articolo I Borghi e il Turismo di ritorno secondo Salvo Iavarone (Presidente ASMEF) proviene da streetnews.