Niente Presidente per la FIGC. Nonostante i quattro scrutini, nessuno dei tre candidati è riuscito ad ottenere il 50% dei voti validi, quota sufficiente per raggiungere l’agognata carica. Bocciate quindi le proposte di Damiano Tommasi, Gabriele Gravina e Cosimo Sibilia, che avevano cercato di convogliare le esigenze delle componenti elettorali.
Dopo i primi tre turni di votazioni, che hanno visto un sostanziale equilibrio tra i tre candidati, il ballottaggio tra Sibilia – presidente della Lega Nazionale Dilettanti – e Gravina – presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico – ha visto la “vittoria” di Gravina. Tuttavia, per statuto, al ballottaggio si considerano anche le schede bianche nel conteggio. Decisiva, dunque, l’astensione dell’Associazione Italiana Calciatori, presieduta da Damiano Tommasi, e della LND presieduta da Sibilia.
Adesso la palla passa al presidente del CONI, Giovanni Malagò, che dovrebbe dunque nominare un commissario straordinario della Federazione, così da ridefinire lo statuto e permettere un nuovo sistema elettorale che consenta l’elezione di un presidente. Ma non sarà solo lo statuto il compito di Malagò: bisognerà anche sbloccare la Lega Nazionale Professionisti Serie A, sotto il commissariato di Carlo Tavecchio dallo scorso 21 aprile, ma soprattutto si dovrà gestire al meglio la delicata trattativa per i diritti tv, senza considerare la nomina del prossimo CT che dovrà sostituire l’esonerato Ventura.
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