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Ferrari, quando l’omaggio ad un eroe di guerra diventa un simbolo di fama mondiale

Il 27 gennaio è una data storica per la Ferrari e tutti gli appassionati di automobili in generale, fu proprio il 27 gennaio 1932 che l’allora pilota del reparto corse dell’Alfa Romeo Enzo Ferrari decise di apporre sulla sua vettura il simbolo del “Cavallino Rampante”.

Il Simbolo del “Cavallino Rampante” era stato ceduto nel 1923 dalla contessa Paolina Biancoli, madre dell’aviatore Francesco Baracca, in occasione della prima vittoria come pilota di Enzo Ferrari, che aveva trionfato nel Gran Premio del Circuito di Savio. In quell’occasione la contessa aveva avvicinato il pilota consegnandogli il simbolo del defunto figlio con le parole: “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna”.

Francesco Baracca era stato un’asso dell’aviazione italiana durante la I Guerra Mondiale. Proprio durante il conflitto si era distinto come uno dei migliori piloti dell’esercito capace di abbattere più di trenta velivoli nemici, meritandosi l’onore di ricevere la “medaglia d’oro al valor militare” per le sue imprese.

La leggenda narra che Baracca aveva assunto il cavallino come suo simbolo personale dopo aver abbattuto un velivolo tedesco di Stoccarda, questo particolare velivolo aveva sulla carlinga il simbolo della città di Stoccarda (il cavallino rampante). In segno di rispetto per il nemico abbattuto e in onore della sua nomina ad “Asso”, che all’epoca avveniva all’abbattimento del quinto velivolo, Baracca decise di adottare il “Cavallino Rampante” e farne il simbolo delle sue vittorie.

Successivamente Baracca troverà la morte in battaglia, abbattuto il 19 giugno 1918 da un velivolo austro-ungarico in circostanza ad oggi ancora poco chiare. La salma ritrovata quattro giorni dopo vicino all’aereo abbattuto venne sepolto con tutti gli onori del caso e il suo elogio funebre venne letto da Gabriele D’Annunzio.

E’ evidente quale onore rappresentasse per il giovane pilota Enzo Ferrari la possibilità di fregiarsi del simbolo di un eroe di guerra come Francesco Baracca. Infatti Ferrari non solo decise di adottare il “Cavallino Rampante” come simbolo della sua scuderia, ma lo rese famoso in tutto il mondo incorporandolo nel marchio della casa automobilistica Ferrari.

Proprio grazie a questo gesto il “Cavallino Rampante” è diventato il simbolo identificativo di una delle eccellenze italiane come la Ferrari, dal 1932 infatti ogni prodotto della casa automobilistica modenese riporta le effigie di Francesco Baracca. Nel 2014 il marchio Ferrari si è posizionato al primo posto della classifica annuale di Brand Finance dei simboli più influenti del mondo, superando colossi come Coca Cola, Apple e Google. Segno tangibile di come Enzo Ferrari involontariamente abbia reso un enorme servizio a Francesco Baracca, portando il simbolo delle sue vittorie aeree sul tetto del mondo.

Oggi a più di ottant’anni da quel 27 gennaio 1932 si celebra non solo il ricordo della creazione di un marchio divenuto icona mondiale d’eccellenza, ma si celebra sopratutto il ricordo di un uomo che si è battuto per la prosperità del suo paese arrivando a donare la sua stessa vita.

Carlo Alberto Ribaudo

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