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CasaPound Bolzano propone un museo su Max Valier

Un museo che racconti la storia e il genio di Max Valier, è questa la nuova proposta presentata dal gruppo consiliare di CasaPound Bolzano. “Max Valier è stato uno dei bolzanini più importanti della storia recente, conosciuto e venerato in tutto il mondo ancora oggi, per le sue grandi scoperte che hanno permesso all’uomo di andare nello spazio – interviene in nota il consigliere comunale Andrea Bonazza – la maggior parte dei bolzanini nemmeno conosce questo importante concittadino che ha rivoluzionato la scienza mondiale e astronomica, ma la colpa non è loro, ma di chi non ha fatto abbastanza per valorizzarne la figura. Abbiamo presentato in Comune questa ennesima mozione per la creazione di un museo storico-astronomico che ripercorra la vita e le grandiose scoperte dell’uomo-razzo Max Valier”.

Max Valier, nato il 09.02.1895 a Bolzano, giá da giovane fu molto affascinato dall’astronomia. Nel 1913 iniziò gli studi in astronomia, meteorologia, matematica e fisica presso l’Università di Innsbruck. Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale fu richiamato nel 1915 sotto le armi dell’esercito austro-ungarico e lasciò gli studi senza diploma. In questi anni prestò servizio nel servizio meteorologico, nell’aeronautica e come collaudatore di aerei. Questo ebbe seguito che Valier cominciò ad interessarsi di astronautica…

Dopo la guerra Max Valier non riprese gli studi, ma pubblicò con aiuto di Hermann Oberth il libro “Der Vorstoss in den Weltenraum” (L’avanzata nello spazio) nel 1924. Il libro parla di un programma per lo sviluppo della tecnica dei razzi e fu un enorme successo. D’ora in poi Valier dedicò la sua vita a sviluppare ed esperimentare vari mezzi di trasporto sospinti da razzi. Realizzò grandi avanzamenti nella tecnica e inizialmente venne deriso. Oggi sappiamo che i suoi lavori erano rivoluzionari.

Tra l’altro Max Valier lavorò anche assieme a Fritz von Opel, per il quale sperimentò forze motrici per le sue macchine. Verso il 1929 iniziò inoltre ad esperimentare con carburante liquido. E solo un’anno dopo aveva già realizzato questo razzo. Ma durante il collaudo di questo, Max Valier venne ferito mortalmente in seguito di un’esplosione. Max Valier morì il 17.05.1930 all’età di 35 anni a Berlino e fu sepolto nel cimitero Westfriedhof di Monaco di Baviera.

Valier è stata la prima vittima dei viaggi nello spazio. A Bolzano, la sua città natale, gli sono stati dedicati una scuola (l’istituto tecnico in lingua tedesca) ed una via. Anche l’osservatorio astronomico e l’associazione astrofili portano il suo nome.

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