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ISLAM Un po' di storia

1571 -

All’inizio delle trattative Lala Mustafà era affabile e invitava i Veneziani a sedergli accanto, ma ben presto cominciò a ostentare l’irritazione artefatta di chi ha deciso di rimangiarsi l’affare. Cominciò con l’accusare il senatore Veneziano di aver ucciso i prigionieri turchi durante la tregua, continuò chiedendo garanzie per il ritorno delle 40 galee turche che sarebbero andate a Creta. Il senatore , calmo e vigile, fece osservare che quelle cose dovevano essere dette prima della firma del trattato, ma incominciò a capire che il comandante dei turchi stava tentando di provocarlo. Le calme risposte di Bragadin e la mancanza di paura negli occhi del Veneziano irritarono il Turco, quindi chiese come garanzia per le 40 galee ottomane un giovane ragazzo di Nicosia, Antonio Querini, il cui padre era morto a Nicosia e che era riuscito a fuggire dalla capitale cipriota durante il saccheggio, Bragadin rispose, vedendo con quale cupidigia il turco guardava il giovanotto, che nessuna clausola del trattao parlava di ostaggi. Quindi incominciò il massacro, le guardie del turco spinsero fuori malamente i comandanti veneziani, Bragadin fu incatenato e costretto ad assistere allo scempio di Astorre Baglioni, degli altri comandanti e della scorta veneziana, che furono tutti tagliati a pezzi dai soldati turchi. Questi fatti li conosciamo solo grazie a due giovani, i quali erano stati trasportati a Costantinopoli come schiavi e successivamente alla loro liberazione poterono raccontare i fatti. Quindi mozzarono le orecchie e il naso al senatore, il comandante veneziano dentro la città, Lorenzo Tiepolo, non vedeva il motivo per non fidarsi dei turchi, quindi portò tutte le truppe alla spiaggia, dove furono trasportati dentro le galee turche, ma appena che tutti i soldati erano dentro le galee li denudarono e li incatenarono ai remi. Lorenzo Tiepolo fu impiccato.Il colonnello Martinengo, il comandante delle truppe di supporto del 24 gennaio 1571 e' impiccato per tre volte Quindi iniziò il supplizio del Bragadin, il 17 agosto fu costretto a trasportare enormi sacchi di terra con la schiena per le batterie, ogni volta che passava davanti alla tenda del Mustafà era costretto a baciare la terra, le galee dove erano presenti i veneziani furono allineate in cerchio affinché tutti i soldati incatenati potessero vedere le torture inflitte al senatore. Poi fu avvolto in catene sulla cima di un albero di una galea perché tutti potessero vederlo, quindi lo ammainarono e lo trascinarono sulla piazza cittadina dove fu messo alla berlina, affinché anche i civili greci potessero vedere “lo spettacolo”. Infine, al suono di tamburo e trombe, il senatore veneziano fu scorticato vivo: "... e lentamente staccarono dal suo corpo vivo la pelle, spogliandola in un sol pezzo, a cominciare dalla nuca e dalla schiena, e poi il volto, le braccia, il torace e tutto il resto ..." . La pelle riempita di paglia e' esposta a guisa di trofeo sull'antenna piu' alta della nave di Mustafa' Pascia', dopo essere stata ridicolizzata per molti giorni. Nel 1571, dopo la conquista, i turchi convertirono le chiese in moschee o le usarono per scopi secolari. La Cattedrale di San Nicola divenne la Moschea Lala Mustafà Pasa.


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