Una poesia di Rosaria Schimmenti.
Pensieri, pensieri e poi ancora pensieri.
Storia fatta di sangue, sofferenze, tribolazioni.
Attese, attese, attese e, poi morire.
Israele ha sofferto tanto, il mondo ha sofferto e soffre ancora.
Perché Signore! Perché!
Solo Tu possiedi la sapienza, l’amore, l’onniscienza.
Vogliamo chiarezza, chiarezza e poi ancora chiarezza.
Perché Signore! Perché!
Ecco la croce apparire davanti ai miei occhi.
Il Figlio di Dio fatto carne, morto per noi,
è a Lui, e a nessun altro, che dobbiamo mirare.
Riscattati da questo sangue prezioso, accettando l’adozione,
siamo figli di Dio, e camminiamo come tali,
per costruire il Suo Regno dentro di noi e intorno a noi.
Non vi sono altre parole, o altri intermediari.
La fede e in balia delle onde dell’oceano.
Tutta la creazione geme nella sofferenza.
Nel mondo si è oscurata la luce del vangelo di verità,
e si continua a mendicare salute e felicità,
ricorrendo ai santi e a vari mediatori come interlocutori,
mentre Gesù disse:
“Cercate prima il Regno e la Giustizia di Dio e tutte le altre cose vi saranno date”;
“Se osserverete la mia Parola sarete veramente miei discepoli,
conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”.
Non vi è meta più importante a cui anelare,
ne preghiera più necessaria da realizzare,
se non la seguente:
“Sia santificato il Tuo Nome,
oh Dio e venga il Tuo Regno e sia fatta la Tua Volontà anche sulla terra,
come è fatta in Cielo”.