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Tecnologie e informazione, l’Italia rimonta..piano piano

GINEVRA (Svizzera) –

L’Italia guadagna quattro posizioni nella classifica annuale del World Economic Forum (Wef) sulle capacità di sviluppo e utilizzo Delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict): mentre l’anno scorso era già risalita dal 45esimo al 42esimo posto, quest’anno risulta 38esima su un totale di 122 Paesi. Il Paese è tuttavia nettamente distanziato dagli altri membri del G7 ed è preceduto da nazioni quali Cile e Tunisia. In vetta alla graduatoria – resa nota a Ginevra – è per la prima volta la Danimarca. Seguono Svezia, Singapore, Finlandia, mentre gli Usa perdono sei posizioni e scendono alsettimo posto.

L’ITALIA MIGLIORA –

«In generale l’Italia è migliorata in tutte le dimensioni e particolarmente marcato è il miglioramento dell’indice che misura la capacità di far utilizzo delle Ict da parte di individui, imprese e amministrazioni pubbliche – spiega Irene Mia, Senior Economist del Global Competitiveness Network presso il World Economic Forum e co-redattrice del Rapporto -. È anche migliorato il punteggio per le condizioni di mercato, dove sono presi in considerazione caratteristiche e fattori quali la disponibilità di capitale di rischio, alla situazione dei mercati finanziari. Tuttavia il contesto regolatorio resta un’area di grande debolezza e per variabili quali il fardello delle regolamentazioni governative o il peso delle imposte, l’Italia risulta rispettivamente 119esima e 118esima».

BOCCIATA NELLA RICERCA –

Un’altra debolezza dell’Italia riguarda le istituzioni di ricerca, voce che vede l’Italia 87esima. «Non c’è grande connessione tra ricerca accademica e settore privato. Ci vorrebe più ricerca applicata», ha commentato Irene Mia precisando che i dati per la classifica sono stati raccolti nella prima metà del 2006. Brutto voto all’Italia anche per la prioritizzazione delle Ict da parte del governo (101esimo posto). I migliori punteggi l’Italia li ottiene per i costi della banda larga (seconda) per il numero di Abbonamenti Alla Telefonia mobile (terza) e glui abbonamenti alla telefonia fissa, sia per le imprese (terza), sia per gli individui (settima). Nulla a che vedere tuttavia con la pagella della Danimarca, il cui successo – commenta il Wef – è un «risultato che segna l’apice di una tendenza ascendente iniziata nel 2003».


IL REPORT – Giunto al suo sesto anno consecutivo, il ‘Global Information Technology Report’ censisce 122 economie a livello mondiale. Il Networked Readiness Index (Nri) misura la propensione dei Paesi a sfruttare le opportunità offerte dalle Ict per lo sviluppo e l’aumento della competitività. Il Wef osserva che in generale che i Paesi nordici (ad eccezione dell’Islanda) si sono costantemente classificati tra i primi 10 negli ultimi 6 anni. Singapore è arretrato quest’anno di una posizione situandosi al terzo posto, ma mantenendo il suo elevato standard. Gli Usa sono scesi al settimo posto, soprattutto a causa del relativo deterioramento del contesto politico e normativo. Il Paese mantiene tuttavia la sua supremazia nell’innovazione

fonte: Corriere della Sera 29 Marzo 2007




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