Saint Laurent sfila a New York per la moda uomo Primavera 2019

Anthony Vaccarello non esce dalla comfort zone ereditata dalla Fall Winter 2016 firmata Hedi Slimane, e per la moda uomo Primavera 2019 non propone uno stile totalmente diverso. Restiamo attaccati al glam-grunge di Slimane, già ampiamente visto nelle varie collezioni dal 2012 al 2016. Un po’ Cobain, un po’ Jegger.

Gli anni ’70 sono stati la tomba di Peter Dundas da Cavalli, ma sembrano essere una bolla di sicurezza per il brand che, giustamente, ha perso il nome del suo fondatore per lasciare spazio a una visione che piace, ma non fa gridare “GENIO” a nessuno.

L’abbiamo già visto? Allora ripoponiamolo che siamo sulla buona strada.

Moda uomo nella notte di New York

Cala la notte sull’Hudson e Anthony Vaccarello accende le luci della moda uomo Saint Laurent per la Primavera 2019. Questo show newyorkese è il debutto della moda maschile Saint Laurent by Anthony Vaccarello (salvo le piccole incursioni durante le sfilate femminili). Si gioca sull’androginia, un aspetto pilastro degli anni Settanta celebrati dallo stilista, che dichiara di ispirarsi a “l’idea di New York, l’idea delle icone di New York negli anni ’70“. La sfilata porta con sé le luci delle rifiniture dorate, lo scintillio dell’argento, la luce diamantina degli Swarovski e quella lucida della pelle.

Collane, sciarpe, cappelli squadrati, cinture, brilla tutto. Rivediamo il glamour delle rockstar di quei tempi, lo sparkling dello Studio 54, camicie trasparenti e maglioni luccicanti.

Tocca a New York eguagliare la bellezza del backdrop delle scorse collezioni donna, la passerella al molo con la città che non dorme mai illuminata sullo sfondo, sfida la maestosità della Tour Eiffel che ha brillato mentre al suo cospetto sfilavano le collezioni femminili Fall 2018 e Spring 2018.

Perché la scelta di New York per la moda uomo Saint Laurent?

Di certo, ci si poteva aspettare di vedere sfilare i maschi androgini e glitterati di Saint Laurent durante la Paris Fashion Week, trattandosi di un brand francese. Ma, ogni tanto, è bene sorprendere i propri ammiratori e cambiare le carte in tavola. E così, se noi italiani perderemo Gucci per la prossima co-ed che prenderà luogo a Parigi e non più a Milano, la capitale francese perde per una sera il fu Yves Saint Laurent.

Ma non è un vezzo del nuovo direttore creativo, il marchio francese non è nuovo a New York e ai suoi moli. Proprio così. Era il 1978 quando il compianto genio della moda Yves Saint Laurent presentava la fragranza Opium con una festa in barca a New York. Sulla nave attraccata al South Street Seaport, campeggiava un enorme Buddah di bronzo e l’atmosfera era resa ancora più mistica dalle orchidee, trasportate a migliaia dalle Hawaii.

Erano gli anni ’70, era glamour, era Yve Saint Laurent. Quarant’anni dopo, in una notte newyorkese, Saint Laurent reinventa quel mood glamour Seventies, modernizzandolo per i gusti del pubblico di oggi, restando nella sua bolla sicura e decadente. Sì, è tutto bello, ma ci ha già abituati. Avremmo voluto vedere qualcosa di diverso dallo stilista italo-belga? Che sia possibile avere meno Slimane e più Vaccarello, o gli stili sono così simili da coincidere? La zona sicura della sensualità androgina e del glam 70-80, quanto durerà?

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