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Bentornata Elena dopo quasi sette anni la vicentina si migliora fino a 1.95 di Giuseppe Baguzzi

Sette anni, meno qualche mese, dopo aver siglato il suo personal best a 1.91 l’altista Elena Vallortigara si è migliorata ben due volte nella gara di Siena dello scorso 25 aprile. Prima saltando 1.92 al secondo tentativo, poi addirittura 1.94.Sulle ali dell’entusiasmo, ma senza fortuna, ha provato infine a valicare l’asticella a 1.96, misura a cui si è avvicinata a Caorle sabato dove ha saltato 1,95.

Ma per i più giovani ricordiamo chi è Elena Vallortigara attraverso i risultati ottenuti nella sua carriera.
Nata a Schio (VI) il 21 settembre del 1991 la saltatrice vicentina comincia a mettersi in luce assai rapidamente. A 14 anni si classifica seconda ai tricolori cadette di Bisceglie con 1.70. L’anno dopo il titolo nazionale della categoria è suo con 1.71 a Bastia Umbra il 17 settembre, 4 giorni prima del suo compleanno. Ma l’exploit maggiore lo compie solo undici giorni dopo, esattamente il 28 settembre 2006, quando a Lignano Sabbiadoro lei, quindicenne, ancora cadetta, sorvola addirittura la misura di 1.85, quinta prestazione mondiale della categoria superiore, quella delle allieve, cioè le youth (meno di 17 anni), dando adito alle migliori previsioni circa il prosieguo della sua carriera atletica. Ed infatti nel 2007, al primo anno da allieva, dopo aver conquistato con 1.81 la medaglia di bronzo ai mondiali di Ostrava il 13 luglio (contro avversarie più “vecchie” di un anno), incrementa il suo pb prima vincendo gli EYOF di Belgrado (la massima rassegna continentale per la categoria) con 1.86, quarta assoluta nelle graduatorie mondiali stagionali, poi migliorandosi addirittura a 1.87 ai tricolori allieve di Cesenatico il 7 ottobre e scalando le classifiche mondiali fino al secondo posto, preceduta soltanto dalla russa Mamlina, coetanea e vincitrice con 1.89 ai mondiali di Ostrava.
Pensate un po’: nel 2007 l’atletica italiana ha in serbo un gioiello inestimabile, una diciassettenne vicentina (seguita da Silvia Della Piana) che è seconda al mondo nella categoria allieve ed alla quale potrebbero dischiudersi i più grandi traguardi. Per comprendere meglio la portata di questa affermazione diremo soltanto che nello stesso anno 2007 Alessia Trost, di due anni più giovane di Elena, saltava 1.71 e due anni dopo, a pari età della Vallortigara, si laureava campionessa mondiale a Bressanone con lo stesso 1.87 e battendo nientemeno che Maria Kuchina, ora sposata Lasitskene e attuale indiscusso number-one del pianeta, ferma a 1.85.
Il 2008 sembra iniziare nel modo migliore per Elena che supera 1.85 alla prima uscita indoor aggiudicandosi il tricolore allieve ad Ancona, ma poi nella stagione all’aperto non si conferma saltando solo 4 volte oltre 1.80: prima a Bressanone in maggio, poi con 1.82 a Chiuro in giugno nel triangolare giovanile con Spagna e Polonia, poi imponendosi con 1.81 a Rabat nella Coppa Mediterranea di agosto ed infine con 1.80 a Rossano Veneto in settembre. E’ un periodo di transizione nella conformazione fisica della saltatrice, che da ragazzina si sta avviando a diventare una signorina.
Nel 2009 sembra aver risolto i suoi problemi perché vince il titolo nazionale tra le juniores con 1.83 a Rieti in giugno, poi salta 1.86 a Lignano Sabbiadoro il 12 luglio, torna a superare 1.87 classificandosi quarta agli europei di categoria di Novi Sad il 26 luglio e ripetendosi a 1.87 due settimane dopo, il 2 agosto, con la medaglia d’argento agli assoluti di Milano. Poi ancora tre risultati a 1.85.
Nel 2010 supera 1.87 e 1.86 in due indoor di Ancona (altro argento tricolore) poi il 12 giugno a Padova finalmente sorvola 1.90, record nazionale juniores eguagliato. Otto giorni dopo salta 1.88 a Pescara ed il 10 luglio 1.87 a Pergine. A fine mese parte per il Canada dove a Moncton si disputano campionati mondiali juniores, supera la qualificazione con 1.81 ed in finale conquista la medaglia di bronzo con 1.89. Altra impresa memorabile. Ritorna, vince con 1.86 a Tunisi in agosto e l’11 settembre ad Annecy nel Decanation si classifica terza migliorando il suo recente record nazionale con 1.91. Tutto okay, tutto sembra procedere per il meglio.
Anche il 2011 sembra iniziare sotto una buona stella: salta 1.90 indoor a Padova il 29 gennaio e poi vince con 1.89 il tricolore indoor della categoria promesse (ormai ventenne) ad Ancona il 12 febbraio. Ma… come in tutte le storie c’è sempre un “ma”: comincia ad accusare dei problemi alla caviglia sinistra, quella di stacco. Si opera poi, convalescente, deve rinunciare agli europei Under 23 di Ostrava e perde dunque l’intera stagione. Riprende a saltare nell’estate del 2012 ed ha un sussulto solo a metà giugno quando supera 1.86 a Misano e conquista l’argento tricolore.
Non si dà per vinta e continua a riprovarci.
Nel 2013 è argento con 1.85 agli assoluti di Milano, nel 2014 salta 1.84 a Cles a fine agosto, nel 2015 supera 1.86 indoor a Pordenone alle spalle di Trost e Rossit, nel 2016 non va oltre l’1.83 indoor a Firenze e l’1.82 outdoor a Modena.
Nel 2017, a 26 anni, passa sotto le cure di Stefano Giardi e le cose sembrano migliorare. Vince i campionati universitari in giugno a Catania con 1.86, misura che ripete a Celle Ligure in luglio, oltre al quarto posto con 1.84 agli assoluti di Trieste e a due volte 1.85, a Livorno e Padova.
Veniamo a quest’anno. Esordisce nelle indoor con 1.84 il 3 febbraio in Svizzera a Sainte Croix, poi è medaglia d’argento con 1.82 agli assoluti di Ancona il 17 febbraio.
Si prepara a dovere per la stagione estiva e la sua costanza viene premiata: a Siena lo scorso 25 aprile scende in pedana caricata e convinta. Inizia a saltare già a 1.69 poi fa 1.75 e 1.79 alla prima prova, 1.8e e 1.86 alla seconda, 1.88 e 1.90 alla prima (!), 1.92 alla seconda (ed è già PB) e addirittura 1.94 (nuovo PB migliorato di 3 cm) alla prima. Non desiste. Vuole sapere fin dove può arrivare allo stato attuale e prova i tre tentativi anche a 1.96. In tutto ben 15 salti prima di Caorle.
Bentornata Elena. Aspettando che Alessia Trost esordisca all’aperto e che Desirèe Rossit torni ad essere quella di prima. Un trio di altiste che tutto il mondo ci invidia.

di Giuseppe Baguzzi



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