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Verde e ambra. E la piazza.

Più che per gli occhi verdi e i capelli biondi come l’oro, io la ricordavo per le striature ambra sul contorno Delle pupille. Il sapore era sempre quello del caffè delle 9 del mattino e del romanticismo delle contestazioni studentesche nel torpore primaverile. Io me ne stavo puntualmente lì, non troppo sveglio nei miei 17 anni, sorpreso che in quelle mattine lì, da un altro istituto, lei aspettasse proprio me. 
Cari miei, è tutto meraviglioso. È opinione ampiamente condivisa che quando hai 16-17 anni non ti importa in realtà un bel niente dell’inquinamento, della guerra, della pace, delle brioche ripiene del bar della scuola. Almeno, non te ne importa nella dimensione realistica di un approccio storicamente e sociologicamente costruttivo nei confronti delle piaghe che affliggono l’umanità, pur considerando come orizzonte temporale soltanto gli ultimi 150 anni. O magari te ne importa nella sola misura della media ragionevolezza, al pari di ogni altra persona sana di mente che condanni le malvagità e le prevaricazioni. O, più semplicemente, non protenda deliberatamente per l’autodistruzione della specie. E così via, insomma.
Per questo, e per una manciata di altri motivi a metà fra riflessioni filosofiche e ragionamenti di un ubriaco – che poi cosa distingue realmente le une dagli altri!? – non ho mai greduto alla costernazione dei salotti tv e di quelli web che, fra un gossip e l’altro, si sentono in dovere di assumere una posizione su ciò che succede nelle piazze del Paese.
Può essere sempre tutto meraviglioso e romantico o catastrofico e tetro: dipende sempre da chi vi racconta una storia. E da come ve la racconti. Ma noi semplici spettatori arriviamo tardi anche in questo.
Potremmo scriverci una canzone che provi a riesumare tempi perduti e che nostro malgrado mai torneranno. Ma, signori miei, non siete affatto obiettivi e quella mancanza di coerenza, leitmotiv delle vostre esistenze, rischia di smascherare un certo ego da prepotentello e astioso, quasi tipico di certi viziatelli nel pieno del conflitto adolescenziale. Che se poi avete anche fra i 15 e i 25 anni qualcuno non lesinerebbe a bollarvi come dei fascistelli. E quando hai quell’età e prendi parte a tutte le contestazioni studentesche del venerdì mattina ante-brunch, dovrebbe risultarvi quanto meno offensivo. Poi vedete un po’ voi.
Io vi offro l’impressione che si vede un po’ da qui fuori.
Adesso possiamo tornare a pensare a quanto siano romantiche le mattine primaverili, gli occhi verde e ambra. Quando avevi 16 anni e avevi appena bigiato a scuola. 



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