Il sistema delle autocertificazioni scricchiola di fronte alla sua inefficacia. Se lo affianchi a quella straordinaria fattispecie dell’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, l’effetto è straordinario.
Quando eravamo poco più che matricole a giurisprudenza, in molti ci domandavamo come fosse possibile assumere per certa l’obbedienza a un “ordine dell’autorità”: darlo per scontato. Come poteva essere mai possibile in situazioni critiche come calamità, pandemie, impazzimento generale, verificare e sanzionare ogni piccolo illecito che vi venisse in mente di compiere. In violazione di norme dirette in modo così generale e immediato.
Eppure la soluzione era appena dietro l’angolo, era semplicissima: non è possibile. Sono chiacchiere. E’ tutta fuffa!
Non ci rendevamo conto del funzionamento dei controlli, degli accertamenti di polizia e delle maglie della giustizia. Di quello scarica-barile di responsabilità che è la pubblica amministrazione. Ehm… con le dovute eccezioni, sia chiaro! Che poi qualcuno mi si inalbera.
Il fatto è che se ti fai piccolo piccolo – ma neanche poi tanto – quel che sembra sufficiente a non dare nell’occhio, magari accennando appena un sorriso da persona per bene e subito dopo quello sguardo indulgente verso certi drammi attuali, alla fine hai buone possibilità di spuntarla. Anche fossi il peggiore stupratore seriale della storia dell’umanità.