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Facciamo che vi avviso

Facciamo che vi avviso. Continuando di Questo passo ci troveremo fianco a fianco con militari che vorranno conto dell’orario in cui andiamo a buttare il sacco dell’indifferenziata. Tutto questo perché la maggior parte di voi ha riscoperto il piacere del podismo o perché fate solo troppo affidamento infondato su un fazzoletto di carta poggiato sulla bocca. Come se fosse davvero una mascherina vera.
Dovete stare in casa. Se non lo fate rimanete i soliti spocchiosi incoscienti. O siete come Boris Johnson, ma non avete mai sentito parlare di immunità di gregge nemmeno per sbaglio. O siete come quegli anziani convinti di aver visto ormai ogni cosa. A loro chiuderei tutti i cantieri.
E ho brutte notizie anche per voi piccoli freddi calcolatori materialisti che amate dirvi concreti: credo che dopo questa brutta esperienza dovreste recuperare un po’ di spiritualità, di contatto con l’anima delle persone che vi circondano. Le vostre fredde formule del se non vedo non credo sono per altro incoerenti con la vostra stessa supponenza.
Occorre stringersi attorno alle persone, riscoprire la capacità di stare vicino a qualcuno, immedesimarsi, comprendere e a volte rimproverare. Per stare bene prima di tutto con se stessi. E sono tutte cose che potete fare tranquillamente da casa. Non è sorprendente?
Non c’è tutto questo tempo. Questo scherzetto ci farà perdere almeno 5 anni sulle nostre normali abitudini scontate, su una vita media di 75-80 anni.
Vi pare poco?



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