Da piccoli ci hanno inculcato per anni l’idea che non si dovesse essere degli snob. Questo era senz’altro una cosa cattiva, era qualcosa tipo la manifestazione esterna del pregiudizio verso Gli Altri, l’essenza della disuguaglianza. Oggi buona parte di Quelli Che ieri richiamavamo nella enorme categoria residuale degli “snob”, vive un discreto presente migliore di tanti altri. Perché se ci pensate bene, ancora oggi incasellare le cose dentro delle categorie rimane un sistema per semplificare Quello Che non conosciamo o quello che molti non vogliono sforzarsi nemmeno di capire: “non riesco a capirlo? E’ sicuramente sbagliato, fammi tornare ai miei reality show e non scocciarmi”. E se poi la verità non ci fa comodo, chi l’ha difesa è solo in errore, brutto e cattivo. Perché la giustificazione viene prima di tutto. E intanto il resto del mondo diverso, quello che “io non sarò mai come loro“, è soltanto impegnato a fare progetti, con idee chiare. E nemmeno vi ha mai considerato, per la verità!
Sì insomma, è così. Chi ha passato il tempo a etichettare gli altri mentre questi erano impegnati a farsi i fatti loro, potrebbe finire i propri giorni rendendosi conto di aver avuto solo pregiudizi e ipotizzato disuguaglianze. Fino a farle diventare vere. Proprio come quelli che non bisognava assolutamente imitare.
Got it?