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Prk Laser: esperienza

Voglio riportare in questo articolo la mia esperienza con la tecnica laser PRK per la correzione della miopia e dell’astigmatismo perché ho fatto molta fatica, quando toccava a me ad essere operata, a trovare un articolo completo, che spiegasse passo a passo ciò che si prova prima, dopo e durante l’intervento PRK o che mi chiarisse alcuni dubbi, che spero di poter chiarire io per te.

Quali sono le tecniche laser per la correzione dei difetti della vista?

La cornea è ricoperta da un sottile strato di tessuto protettivo: l’epitelio corneale.

Se si effettuasse il trattamento Laser sull'epitelio, questo dopo poche ore ricrescerebbe.

E’ evidente che il trattamento debba essere effettuato al di sotto dell’epitelio.

Le diverse tecniche di correzione dei difetti della vista si differenziano soltanto nella modalità che viene impiegata per “superare” l’epitelio.

Le tecniche laser principali sono: la SMILE, la LASEK, la LASIK e la PRK.

Ciascuna offre diversi vantaggi, a seconda del difetto visivo da correggere.

L’oculista saprà consigliarti la tecnica (PRK o Lasik) più idonea per il tuo caso e saprà anche spiegarti meglio le differenze.

Mi soffermo soltanto sulla differenza tra LASIK e PRK che sono le uniche due tecniche che mi sono state descritte in maniera più approfondita.

La LASIK, quella con dei tempi di recupero più veloci, è consigliabile per le miopie lievi, dal -1 al -4.5 circa.

La PRK è praticamente l’unica soluzione per le miopie più gravi. Ha periodi di recupero più lunghi ed è più dolorosa.

Con la LASIK infatti, l’epitelio (la parte superficiale dell’occhio), viene incisa, risvoltata e riposizionata sull’occhio una volta finito l’intervento, come una copertina.

Con la tecnica PRK invece, l’epitelio si lima, ed eliminandolo, bisognerà attendere che si riformi un’altra volta.

Capisci anche tu che un conto è attendere che si cicatrizzi un’incisione, un conto è far riformare l’epitelio.

Premetto immediatamente che le informazioni qui contenute sono di natura generale, pertanto non possono sostituire in nessun caso il parere del medico. Ti esorto a rivolgerti in ogni caso al tuo oculista per avere pareri professionali.

Organizzarmi.it non dà consigli medici.

Chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri

In questo articolo voglio semplicemente riportare la mia esperienza per la correzione della miopia e astigmatismo con l’intervento PRK laser.

La chirurgia refrattiva con laser si basa sul principio di modificare (appiattire o incurvare a seconda del difetto da correggere) la superficie della cornea in modo tale da portare il fuoco sulla retina, come accade nell'occhio senza difetti.

In ogni caso l’intervento non può fermare la progressione della miopia.

Scopo del trattamento laser è solamente quello di correggere i difetti visivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo), modificando il potere ottico della cornea.

L’intervento col laser non potrà determinare un aumento della vista rispetto a quella ottenibile con gli occhiali o con le lenti a contatto, pertanto se il tuo occhio è “pigro” e non vede bene neanche se corretto con apposite lenti, l’intervento potrà solo darti la stessa vista che hai già con i tuoi occhiali.

Io fortunatamente, con le correzioni vedevo perfettamente.

Inoltre, l’intervento, per i pazienti sopra i 45 anni, porterà all'eliminazione della miopia ma comporterà la quasi immediata necessità di portare gli occhiali da vicino.

E’ inoltre importante sapere che il risultato desiderato (quello di non portare più gli occhiali) non è garantito con certezza.

Scostamenti più o meno significativi del risultato atteso sono possibili e non sono da considerare come un insuccesso.

A seconda della risposta individuale potrà essere necessaria una correzione complementare con occhiali o eseguire un ritrattamento per ridurre eventuali residui rifrattivi.

Questo è un rischio che ho voluto correre perché provare a non dipendere più dagli occhiali, per me, non aveva prezzo.

Vediamo ora passo a passo come funziona la chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri.

Come funziona l’intervento PRK?

Hai già letto sopra in cosa consiste la tecnica PRK laser occhi.

Praticamente è un intervento che modifica la forma della cornea per consentire ai miopi, ipermetropi e astigmatici di tornare a vedere bene con i propri occhi. Questo per ragioni estetiche, di sport o di stile di vita. Insomma, ognuno ha i suoi motivi per sottoporsi all'operazione PRK.

Io l’ho fatto per non dipendere più (e non solo economicamente) da lenti a contatto e da occhiali spessi e pesanti.

Non potevo nuotare senza lenti a contatto, ero stufa di cercare a tentoni gli occhiali durante la notte (ma anche durante il giorno!) ed ero stanca di dover dipendere sempre da Amazon.it per l’acquisto delle lenti a contatto.

Non so se questa informazione potrà mai esserti utile, ma io mi sono sempre trovata bene con le lenti Focus Dailies giornaliere.

Quelle che metti la mattina e togli la sera, le usa e getta. Una salvezza, almeno per me. Non passava giorno che non le mettessi. Ma finalmente la musica stava cambiando… Sapevo che l’intervento mi avrebbe rivoluzionato la vita.

Io ho un difetto elevato di miopia in entrambi gli occhi e sono anche lievemente astigmatica da entrambe le parti.

Soprattutto se sei un po’ talpa come me, l’intervento ti cambierà la vita. Parola mia!

Ma vediamo ora le procedure PRK passo a passo.

PRK laser: è detraibile?

Il primo punto che vorrei chiarire fin da subito, è che la chirurgia laser per la correzione dei difetti della vista è un trattamento considerato estetico, quindi non detraibile dal 730.

Gli interventi di chirurgia estetica detraibili sono solo laddove gli interventi chirurgici oggetto della spesa documentata siano ritenuti necessari e cioè devono essere “interventi tesi a riparare inestetismi, sia congeniti, sia talvolta dovuti ad eventi pregressi di vario genere (es.: malattie tumorali, incidenti stradali, incendi, ecc.), comunque suscettibili di creare disagi psicofisici alle persone (Circolare Ag. Entrate 4/2005 §8).

L’intervento costa, ma credo che sia una spesa che una persona possa affrontare volentieri, considerando che nella totalità dei casi è un intervento definitivo di correzione dei difetti della vista.

Può essere fatto però soltanto quando la miopia si è stabilizzata da almeno un anno. Non tutti i pazienti e non tutti gli occhi sono idonei all'intervento. Vi sono patologie sistemiche o generali, che il tuo oculista potrà illustrarti, o anche farmaci particolari che possono influenzare il decorso post operatorio e rendere imprevedibile il risultato dell’intervento.

Ogni caso dovrà essere scrupolosamente analizzato prima di procedere a qualunque tipo di intervento.

PRK laser: prezzi

Ho deciso di sottopormi alla PRK laser bilaterale il 30 luglio 2019.

Specifico bilaterale perché è sconsigliabile sottoporsi all’intervento PRK un occhio per volta.

Iniziamo però allora a parlare di cifre.

L’intervento è costato circa 1.200 Euro, importo riferito per occhio e comprensivo di esami pre-operatori e minuziosi controlli post operatori e la possibilità, entro un anno, di essere nuovamente operata gratuitamente qualora ce ne fosse la necessità (come hai già letto è comunque un fattore probabile. Non certo, ma probabile).

PRK: intervento o non intervento?

Questa domanda mi è frullata nella testa per tutta l’estate 2019.

Sono andata dalla mia oculista, la Dottoressa Caravati, e le ho detto che ero decisa a sottopormi all'intervento per togliere gli occhiali definitivamente (gliene avevo già parlato l’anno prima).

Mi ha spiegato nei minimi dettagli i rischi, i costi, i vantaggi e gli svantaggi dell’intervento.

Dopo il consueto esame della vista, ha effettivamente notato che avrei potuto sottopormi all'intervento in quanto la mia miopia si era stabilizzata da un annetto e mezzo.

Musica per le mie orecchie.

Mi ha detto che avrei potuto sottopormi all'intervento, ma non ne sarei stata certa fino agli esami preliminari all'intervento PRK che ho scelto io di fare il giorno stesso della fatidica data.

La mia oculista, mi ha fissato la data dell’intervento a Milano (alla Vista Vision) per il 16 ottobre 2019. Alle ore 11.00.

Gli esami preliminari sono stati fissati il 16 ottobre alle ore 10.30. Come ti ho detto prima, ho scelto io di non sapere in anticipo se sarei stata compatibile o no con l’intervento perché credevo che la cosa mi mettesse meno ansia nei giorni precedenti alla fatidica data. Sarei andata a Milano alla Vista Vision, e avrei fatto i controlli pre operatori e lì avrebbero valutato la mia compatibilità (o meno) per l’intervento.

Bene, tornassi indietro, sceglierei di saperlo con moltissimo anticipo.

Le mie due settimane prima dell’intervento sono state un incubo. Mi sono crucciata tutto il tempo, avevo paura dell’operazione in sé, ma anche del fatto di non riuscire probabilmente a farla. Il risultato è stata una doppia ansia inutile, dettata dall'ignoto di non sapere fino all'ultimo cosa mi sarebbe aspettato il fatidico giorno, senza contare che ho dovuto prepararmi (e non solo psicologicamente) all'intervento.

Preparazione all'intervento laser PRK

In occasione dell’appuntamento per l’intervento PRK, la Dottoressa mi ha prescritto delle gocce antibiotiche per prevenire eventuali infezioni durante l’intervento e cercare di limitare le probabilità di blefariti, congiuntiviti o cheratiti nella fase post operatoria.

Due gocce per occhio al mattino, al pomeriggio e alla sera a partire da quattro giorni prima dell’intervento. Mi è stato vietato categoricamente l’uso delle lenti a contatto dal 23 settembre 2019 perché deformano impercettibilmente l’occhio e, neanche a dirlo, l’occhio da operare non deve avere nessuna, neanche una misera imperfezione.

Mi è stata vietata la piscina, per evitare congiuntiviti o infezioni proprio prima dell’operazione. Ho potuto però continuare il mio allenamento in palestra. Con gli occhiali.

Chi è quattrocchi come me, sa benissimo che con il sudore, gli occhiali continuano a cadere sul naso. Cosa che odio con tutta me stessa. Per evitare questo disagio e non rinunciare comunque ad allenarmi, per le due settimane in cui non potevo portare le lenti a contatto, ho acquistato il laccio da sport per i miei occhialoni, per evitare che il sudore li facesse scivolare di continuo.

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Un’ottima soluzione per me.

Quali sono gli esami preliminari PRK

Gli esami preliminari a cui sono stata sottoposta prima dell’intervento laser PRK sono la pachimetria corneale, la topografia corneale e la autorefrattometria.

La pachimetria corneale consiste nella misurazione dello spessore della cornea, cioè la parte trasparente dell’occhio davanti all'iride. E’ un’analisi indolore che consente inoltre di studiare la superficie frontale dell’occhio, così da essere sicuri di non avere patologie oculari che possano in qualche modo impedire all'intervento di avere luogo. Ti fanno fissare una luce qualche secondo e il gioco è fatto. Questa è il primo esame pre-operatorio a cui mi hanno sottoposta.

La topografia corneale è il secondo esame, anch'esso indolore, che analizza la struttura della cornea, la sua forma e la sua curvatura. Ecco perché è importante sospendere l’uso delle lenti a contatto prima dell’intervento. Se la superficie della cornea o la sua curvatura sono irregolari, si rischia di far saltare tutto. Anche in questo esame preliminare, bisogna fissare qualche secondo una luce al centro di una specie di spirale rossa e bianca luminosa.

L’ultimo esame pre-operatorio è la autorefrattometria in cui si appoggia il mento e la fronte su un apposito sostegno e si guarda in un apposito macchinario sul cui fondo compare un’immagine da mettere a fuoco. A me è capitata una casetta in fondo a un campo.

Questo consente di ottenere dei risultati molto precisi del grado di miopia, ipermetropia e astigmatismo di un soggetto. In tutto gli esami sono durati circa una decina di minuti, successivamente sono tornata in sala di attesa e ho aspettato la chiamata della mia oculista per leggere un’ultima volta le lettere sul tabellone luminoso e con le luci spente.

Mi ha chiamato quindi in un’altra sala e mi ha misurato un’ultima volta le diottrie, come in una normale visita oculistica.

In questo momento mi ha confermato di essere idonea all'intervento.

Ero la miope peggiore quel giorno, ma la migliore per spessore corneale.

Dopo aver analizzato nuovamente gli esiti delle analisi precedenti, ha dato il via alla preparazione della sala operatoria.

Io sono tornata in sala di attesa perché nel frattempo mi è stata consegnata la scheda informativa per l’intervento di chirurgia refrattiva corneale con laser da leggere attentamente in ogni punto e firmare in fondo.

Il documento contiene e allo stesso tempo rappresenta l’autorizzazione da parte mia verso il medico di eseguire l’intervento chirurgico su di me.

PRK laser: come funziona l’intervento?

Il giorno dell'intervento bisogna arrivare struccati, senza creme, lacche o profumi.

Bisogna portare con sé un maglioncino perché fa abbastanza freddo e categoricamente bisognerà uscire dalla clinica con gli occhiali da sole. Anche se piove o se nevica.

Ovviamente il giorno dell’intervento dovrai essere accompagnato (e i giorni seguenti per le visite di controllo pure).

Mi hanno tolto gli occhiali e fatta accomodare su una poltrona gigantesca e mi hanno fatto indossare i copri scarpe blu e una cuffia per i capelli. Mi hanno applicato una striscia di cotone intorno al viso con dello scotch di carta. E ancora non sapevo perché...

Mi hanno fatta spostare in sala operatoria e mi hanno fatta sdraiare su un lettino.

In questa stanza faceva abbastanza freddo e mi è stata offerta una coperta. Dall'ansia e dall'adrenalina, io avevo caldo.

Ero molto agitata. Mi hanno messo il collirio anestetico e posizionato il macchinario per il laser esattamente sopra l’occhio destro.

Mi hanno bendato il sinistro, ma mi hanno consigliato di tenerlo aperto così da aiutare il destro a fissare la luce del laser. Hanno applicato all'occhio destro il blefarostato (la molletta per tenere l'occhio forzatamente aperto).

In tutto ciò sei cosciente, quindi vedi esattamente tutto ciò che succede intorno a te.

Sarai semplicemente sottoposto ad anestesia locale con appositi colliri. Ho sentito una lieve pressione dell’occhio, una specie di cilindro ha inciso la parte superficiale dell’occhio (epitelio) che poi è stata limata con una spatola.

E pulito l’occhio con una specie di "scopettina".

E’ iniziato così l'intervento col laser con un rumore caratteristico e particolare.

Devi fissare una luce rossa, ma in realtà è quella verde che lavora. Devi cercare di stare fermo e immobile. Ovviamente io non sono riuscita e mi sono mossa per due o tre volte.

Poco male, il laser si è interrotto e la mia oculista ha ripreso con l’intervento da dove ci eravamo fermate.

Non ti preoccupare se dall’agitazione o per movimenti involontari l’occhio dovesse muoversi.

Ho espressamente chiesto che venissi operata dalla mia oculista, in lei ripongo una cieca fiducia (per restare in tema ahahah).

Mi ha tenuto fermo il capo per tutta la durata dell’intervento, per evitare movimenti involontari e improvvisi della testa.

La sensazione durante il laser è quella di vedere dei fuochi d’artificio ravvicinati e continuativi. E’ come quando fissi una lampadina per qualche secondo e poi distogli lo sguardo.

La sensazione è molto simile, ma molto più intensa, come i fuochi d’artificio colorati di verde, rosso e un mix tra questi due colori.

Una volta finito l’intervento all'occhio destro, mi hanno lavato abbondantemente l’occhio (ecco perché il cotone incerottato intorno al viso!), l'hanno tamponato con un tampone asciutto e poi con uno bagnato e successivamente messo le gocce antibiotiche, altri colliri e le lacrime artificiali.

La Dottoressa Caravati mi ha applicato una lente a contatto medica che serve ad evitare che l’occhio “ferito” sfreghi contro la palpebra, causando così dolore.

Ha dunque tolto il blefarostato, bendato l’occhio destro e sbendato quello sinistro e applicato a questo la "molletta".

Si è cambiata i guanti e ha rifatto tutte le stesse azioni anche per l’occhio sinistro.

L’intervento laser per me è durato 13 secondi per l’occhio destro e 7 secondi per il sinistro.

Secondi che in realtà sembrano minuti.

Considerando anche la preparazione di un occhio e poi dell’altro, delle bende e i tempi morti sono stata in sala operatoria circa una mezz'oretta.

Una volta finito l’intervento PRK mi hanno fatta sedere sul lettino e in quel momento mi sono accorta che in sala c’erano altre ragazze che mi hanno assistito e assistito al mio chirurgo durante l’intervento. Per la prima volta le vedevo. Durante l’intervento le sentivo soltanto. Prima dell'intervento senza occhiali non vedevo nulla, neanche l’orologio enorme appeso alla parete. Ora riuscivo a distinguere i volti, vedere qualcosa di più anche senza occhiali. Non mi sembrava vero.

Il tutto comunque è stato offuscato per un po’ di tempo.

E’ come se avessi avuto perennemente gli occhiali appannati. Questa è la sensazione.

Ma vediamo allora cosa succede dopo un intervento PRK.

Laser PRK bilaterale: post operatorio

Il giorno stesso dell’intervento sono tornata a casa con le mie gambe ma non con la mia macchina.

Per i primi 6 giorni, fino a quando non mi è stata rimossa la lente a contatto medica, non ho potuto lavarmi i capelli o la faccia. Cosa abbastanza seccante, per questo ho prenotato un appuntamento con la parrucchiera, per essere comunque sempre in ordine.

Con un panno umido mi lavavo la faccia, tralasciando la parte degli occhi per evitare di farmi del male inutilmente.

Per il resto ho potuto fare docce regolari dal mento in giù. Ma andiamo a step.

Il giorno stesso dell’intervento sono tornata a casa passando dal medico per farmi dare la mutua e dalla farmacia in cui ho dovuto acquistare un antidolorifico per il dolore (che ancora non avevo) da utilizzare a stomaco pieno al bisogno e i seguenti colliri da utilizzare più volte al giorno, 2 gocce per ogni occhio:

  • il collirio antibiotico che agisce contro diversi batteri che possono causare infezioni nell'occhio
  • il collirio antinfiammatorio che agisce contro le infiammazioni ed è usato per ridurre il dolore dell’occhio dopo gli interventi oculari
  • le lacrime artificiali che lubrificano l’occhio secco e danno un sollievo temporaneo alla sensazione di bruciore e irritazione causate dalla secchezza oculare.

Con queste ultime ho potuto abbondare con le dosi, addirittura potevo metterle per un po’ di sollievo una volta ogni mezzora.

Per evitare che un collirio lavasse l’altro, dovevo aspettare almeno 10 minuti prima di poter mettere il successivo.

Praticamente ho passato le mie giornate a chiedere al mio assistente Amazon Alexa che ore fossero.

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PRK occhi secchi

L’occhio è continuamente sottoposto a stress esterni.

In caso di intervento, lo stress è notevole, pertanto si verifica il fenomeno dell’occhio secco dopo la PRK.

Questa è una patologia momentanea caratterizzata da una produzione di lacrime insufficiente da idratare bene l’occhio. Per questo le lacrime artificiali sono e saranno il tuo pane quotidiano.

Spesso il disturbo frequente dell’occhio secco è accompagnato da una visione offuscata, irritazione, secchezza e bruciore oculare e soprattutto dal mal di testa.

Io non ho mai sofferto di mal di testa. Ma in questo periodo sto iniziando a capire le persone che ne soffrono.

PRK laser: dolore

Ovviamente ti stai chiedendo, ma in tutto ciò, hai avuto dolore? Quanto dura il dolore dopo PRK?

Il giorno stesso dell’intervento, appena uscita dalla farmacia, quindi a distanza di circa quattro ore dall'intervento, ho sentito che l’effetto dell’anestesia stava passando.

Ho iniziato ad avere un leggero fastidio all'occhio. Che è aumentato drasticamente la sera.

Ho preso allora una pastiglia di antidolorifico che mi ha consentito di passare la prima notte tranquilla.

Il giorno dopo mi sono svegliata con molto dolore, occhi secchi e visione offuscatissima.

Non riuscivo a tenere gli occhi aperti e la fotosensibilità era davvero spiccata. La luce del cellulare da lontano mi faceva sussultare. Ti lascio immaginare quanto sia stato terribile.

Nei due giorni dopo l’intervento, nonostante fosse ottobre, c’erano 24 gradi e un sole alto e splendente nel cielo. Solitamente sono contenta quando il sole splende: i panni si asciugano subito, puoi fare delle passeggiate all'aperto, non hai l’incombenza dell’ombrello eccetera.

Ma ti assicuro che non ero assolutamente contenta del sole in questi giorni, in questo caso.

I due giorni successivi all'intervento sono stati dolorosissimi, la sensazione è stata quella di avere degli aghi negli occhi che prendono la fronte e penetrano nel cervello. Un dolore intenso che mi impediva di pensare, leggere, guardare.

Ho tolto persino le sveglie che proiettano l’ora sul soffitto.

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Comodissime per chi non è appena stato operato agli occhi.

Alexa è stata davvero indispensabile per passare un po’ il tempo con la musica.

Essendo praticamente cieca e vivendo da sola, non potevo mettere neanche un cd di musica.

Con Alexa ho segnato i promemoria per ricordarmi di mettere le gocce, le ho chiesto mille volte l’ora… Le ho chiesto di mettere la musica per alleviare la noia che ti prende quando non puoi fare assolutamente nulla.

Dopo una notte quasi insonne, ho chiesto alla mia oculista di darmi un antidolorifico più potente per la notte successiva.

Finalmente alla terza notte dopo l’intervento ho dormito e mi sono riposata. Il giorno dopo era tutta un’altra vita...

PRK laser: tempi di recupero

Il dolore post intervento PRK è finito così come è arrivato. La prima notte, proprio il primo giorno dell’intervento, ho dormito bene con l’antidolorifico “normale”, la seconda notte, il giorno dopo l’intervento, ho avuto il picco di dolore e la terza notte, due giorni dopo l’intervento, con l’antidolorifico “potente” ho dormito benissimo.

Appena mi sono svegliata sabato 19 ottobre 2019 non ho più avuto dolore ma è iniziato il prurito: era evidente che l’epitelio si stesse riformando.

La terza mattina che mi sono svegliata dopo l’intervento, mi sono commossa.

Non ho mai pianto per il dolore, ma in questo caso, lo svegliarsi con degli occhi “nuovi” ed essere tornata a vedere come una persona “normale” per me è stato un miracolo.

Vedere come una persona normale ma nella penombra. Ci tengo a specificare.

Ho ricominciato a vedere bene e a perdere un po’ di fotosensibilità. L’oculista allora, vedendo che non avevo gli occhi né rossi né gonfi, mi ha fatto scendere a 3 volte al giorno l’uso del collirio antinfiammatorio per poi togliermelo definitivamente il giorno dopo.

Mi ha detto che la cornea era bella e che l’epitelio era solo più graffiato ma già riformato. Sapevo di cicatrizzare in fretta, ma così in fretta non mi sembrava vero.

Lunedì 21 ottobre 2019 la Dottoressa Caravati mi ha tolto le lenti a contatto mediche e mi ha detto che alcuni pazienti hanno dolore una volta tolte queste lenti a contatto. Fortunatamente non è stato il mio caso.

Ho provato solo un po’ di fastidio e non ho più avuto la necessità di utilizzare antidolorifici.

Come vedi dopo l’intervento laser PRK?

Dopo che l’oculista toglie le lenti a contatto mediche, inizi a vedere le cose in maniera più lucida, sempre offuscate, perché l’occhio si deve riabituare a vedere bene sia da vicino che da lontano. E’ tutto normale.

L’effetto “occhiale appannato” è finito. Torni a vedere lucidamente. Non al pieno delle diottrie però.

Per questo devi essere molto paziente. Non ho potuto guidare dal giorno dell’intervento fino a 13 giorni dopo.

L’oculista ti scriverà un foglio in cui ti autorizza a guidare senza lenti, un foglio da conservare insieme alla patente, fino a quando giungerà il momento in cui dovrai recarti alla scuola guida per farti togliere dalla patente “l’obbligo di uso delle lenti”.

Il recupero totale della vista dopo la PRK è comunque lento.

Devi allenarti a leggere, a vedere la televisione. Il tuo oculista ti comunicherà quando sarà arrivato il momento di iniziare l’”allenamento”.

Aspettati di avere mal di testa dallo sforzo che stanno facendo i tuoi occhi a riabituarti a vedere ancora.

Farai fatica, ma non mollare, i risultati arriveranno.

Dopo l’intervento PRK mi sento un po’ come quando ti dimentichi le lenti a contatto prima di andare a dormire e la mattina dopo, svegliandoti, ti senti miracolato.

Mi sento ancora incredula che sono tornata a vedere bene con i miei occhi e ho ripreso una vita normale e regolare al 100% con i miei allenamenti, il mio lavoro, il mio blog…

Per chiunque avesse anche solo un minimo dubbio se sottoporsi o meno all'intervento posso dire solo che, nonostante il dolore che dura qualche giorno, questo intervento non ha prezzo.

Un dolore di pochi giorni vale sicuramente la pena per avere una vita libera dalle lenti e dagli occhiali.

L’intervento PRK ha indubbiamente un costo, ma il tornare a vedere bene con i propri occhi non ha prezzo.

PRK laser e mutua

Come detto, sono stata operata mercoledì 16 ottobre 2019.

Il 15 ottobre 2019 ho chiesto ferie alla mia titolare per prepararmi al meglio all'intervento del giorno dopo e sono stata in mutua fino a sabato 2 novembre 2019.

I giorni sono stati appena necessari per riuscire ad abituarmi alle luci, al computer e alla lettura.

Porto ancora gli occhiali da sole (che non ho mai tolto, se non al buio, dal giorno 16 ottobre, perché le luci o la prolungata esposizione ai dispositivi luminosi (quali PC, Tablet, TV o cellulari) affaticano molto l’occhio e lo rendono più secco.

Posso riprendere tranquillamente la palestra dopo la mutua, ma non la piscina. Per questa dovrò aspettare ancora un mesetto.

Questo è sempre per prevenire eventuali effetti collaterali PRK che potrebbero ancora insorgere dopo l’intervento.

Teoricamente l’intervento dovrebbe essere definitivo, talvolta a distanza di qualche settimana, o anche dopo qualche mese, soprattutto per le miopie elevate, potrebbe essere necessario un ritocco per eliminare qualche residuo del difetto iniziale. Speriamo non sia il mio caso, ma ti terrò aggiornato!

Disclaimer medico

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