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La Cotyledon tomentosa e le sue curiose zampette d’orso

La Cotyledon Tomentosa è una piccola succulenta dall’aspetto adorabile. Nei momenti di relax, mi piace passeggiare tra le mie grassocce ammirandole una per una; quando mi fermo davanti alla Cotyledon tomentosa, non posso fare a meno di toccarla. Accarezzare le sue foglie paffute e meravigliosamente soffici, ricoperte di una ricca peluria, mi dà un senso di pace e di calma. È un po’ come accarezzare la zampa di un pelosetto. Non a caso, questa pianta viene anche definita “zampa d’orso”, proprio per la forma delle foglie. Ognuna di esse infatti, termina con piccole creste che ricordano degli artigli e diventano ancora più evidenti al sole, perché assumono un colore bordeaux. Oltre al suo aspetto incantevole, questa succulenta, ha il vantaggio di essere di facile manutenzione e si presta molto bene ad essere coltivata come pianta d’appartamento. Origini Questa pianta è originaria della regione semidesertica del Piccolo Karoo situata a sud dell’Africa meridionale, in particolare tra le province del Western Cape e dell’Eastern Cape. Nella sua terra natale, la Cotyledon tomentosa cresce in terreni ben drenati, come campi rocciosi di quarzo e cime di ripide e ombrose scogliere di arenaria quarzitica. L’epiteto tomentosa fu usato per la prima volta nel 1862 da William Henry Harvey ,che scoprì e descrisse questo tipo di pianta. Esso si riferisce al fatto che le foglie, ma anche i fusti, sono coperti di tomento e cioè di peletti corti e fitti che conferiscono alla succulenta quell’aspetto vellutato. Caratteristiche generali della Cotyledon tomentosa La Cotyledon tomentosa o “zampa d’orso”, è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. In crescita, ha un andamento arbustivo con steli densamente ramificati. In natura, può raggiungere i 50 cm di altezza e un diametro di circa 60 cm. Raggiungerà dimensioni più contenute in coltivazione. Steli, rami e foglie sono densamente ricoperti di peluria. Gli steli sono sottili, lunghi e molto ramificati soprattutto vicino al suolo. Le foglie, che sono il vero tratto distintivo di questa pianta, sono carnose, morbide, più o meno opposte, da oblanceolate a oblunghe, densamente ricoperte di peli lanosi. Ci sono piante che presentano foglie verde brillante con peli giallastri e altre che hanno foglie grigie con peli biancastri. Per quanto riguarda le dimensioni, possono essere lunghe da 1,5 cm a 5,5 cm e larghe fino a 6 cm. Sono dotate di apice fogliare smerlato con prominenti “denti” marginali di numero variabile da tre a dieci. Sotto stress solare, questi denti diventano rosso scuro e somigliano più a delle unghie o meglio a degli artigli e conferiscono alla foglia l’aspetto di una “zampa d’orso”. Questa pianta è a crescita lenta e ci mette un paio d’anni per raggiungere la dimensione di una pianta adulta. Si tratta inoltre, di una pianta a dormienza estiva e invernale, mentre cresce attivamente in primavera e autunno. Come coltivare la Cotyledon tomentosa La pelosetta Cotyledon tomentosa è una pianta ampiamente coltivata che si trova facilmente nei vivai grazie anche alla facilità di coltivazione. Si presta bene ad essere coltivata all’esterno, in giardini rocciosi e bordure oppure in vaso, ma si comporta bene anche come pianta d’appartamento, a patto che ci sia una buona ventilazione.  È sicuramente un po’ più fragile rispetto ad altri tipi di succulente, infatti è molto sensibili alle diverse condizioni di crescita e ciò si ripercuote sul colore, sulla lunghezza e forma delle foglie, sul tasso di crescita e sulle dimensioni della pianta stessa. Basta osservare poche semplici regole per mantenerla bella e in salute per molto tempo. Vediamole insieme. Esposizione Questa pianta dovrebbe ricevere almeno 6 ore di luce solare al giorno ma prospera anche in una posizione a mezz’ombra in cui riceva sole diretto al mattino e ombra luminosa per il resto della giornata. Ci sarà solo un leggero cambiamento nel colore delle foglie che, in ombra sarà più verde mentre in pieno sole il fogliame può sviluppare una sfumatura giallo pallido. In estate è consigliabile riparare la pianta dal sole diretto durante le ore più calde. Se la spostiamo da un posto in ombra al sole piano, facciamolo gradualmente per evitare di bruciarla. Al contrario, se la pianta sta sempre all’ombra, tenderà ad avere una crescita stentata e diventerà eziolata. Se teniamo la Cotyledon tomentosa in casa, posizioniamola vicino a una finestra esposta a sud per farla godere della luce per il maggior tempo possibile. In ogni caso, possiamo anche sperimentare finché non troviamo il posto giusto. Temperature La Cotyledon tomentosa non sopporta il gelo. La temperatura ideale, in estate, è compresa tra 20 e 28 gradi centigradi. In inverno, non dovrebbe essere tenuta a temperature inferiori a 15 gradi centigradi. Al di sotto di queste temperature, è bene portare la pianta in casa o in serra, se coltivata in vaso. Sorprendentemente, se il terreno è asciutto, potrebbe anche sopportare temperature fino ai 5 gradi centigradi. Temperature inferiori potrebbero essere letali per la pianta. Innaffiature Quando si tratta  di innaffiature, dobbiamo stare molto attenti con questo tipo di piante. Amano essere irrigate profondamente ma è necessario lasciarle asciugare tra un’innaffiatura e l’altra perché i ristagni idrici possono essere letali. Durante la stagione di crescita, in primavera e in autunno, dovremmo fornire loro innaffiature profonde e regolari almeno volta a settimana. In inverno e in estate, la succulenta va in uno stato dormiente e non richiede molta acqua. È sufficiente inumidire una volta al mese in inverno e due volte al mese in estate  perché con il caldo, il terreno si asciuga più velocemente. Il metodo migliore per innaffiare la Cotyledon tomentosa, se coltivata in vaso, sarebbe per immersione. Comunque, come accade un po’ con tutte le piante, impareremo a capire col tempo quanto e quando innaffiare, a seconda delle condizioni di temperatura e illuminazione. Umidità La Cotyledon tomentosa predilige un’atmosfera secca con una buona ventilazione. Attenzione quindi all’eccesso di umidità sia ambientale che del substrato. Terriccio Anche per questa pianta il substrato di coltivazione deve avere una caratteristica fondamentale: quella di essere leggero e ben drenante per evitare pericolosi ristagni d’acqua. Preferiamo quindi un substrato specifico per cactus e piante grasse che sia leggermente acido con un pH intorno a 6. Se volessimo prepararlo in casa, andremo a mischiare una parte di terreno fertile universale, una parte di perlite e una parte di sabbia grossolana. Oppure, considerando che si tratta di una pianta che predilige i terreni sabbiosi, c’è chi consiglia di comporre il mix mescolando due parti di sabbia grossolana, due parti di terriccio e una parte di torba. Concimazione La Cotyledon tomentosa andrebbe concimata durante il periodo di crescita attiva con un concime specifico per piante grasse a metà della forza. Si può somministrare il fertilizzante una volta al mese in primavera e fino all’estate e in autunno. In piena estate e in inverno è necessario interrompere la concimazione. La fioritura della Cotyledon tomentosa A primavera inoltrata, tra maggio e luglio, la nostra Cotyledon tomentosa ci allieterà con la produzione di bellissimi fiorellini a forma di campana che variano di colore, dal giallo-verde al rosso-arancio. I fiori sono parte di infiorescenze che si formano su lunghi steli di 10-20 centimetri e possono portare fino a 10 o 20 fiori. Ogni fiore si compone di cinque petali di forma triangolare che si separano vicino alle punte per arricciarsi all’indietro. Rinvaso della Cotyledon tomentosa La Cotyledon tomentosa non ha bisogno di essere rinvasata molto spesso. In genere, è bene rinvasare quando le radici hanno riempito il vaso così tanto che, o si vedono le radici fuoriuscire dai fori di drenaggio sul fondo oppure ci accorgiamo che il vaso si è legato alle radici.  Il lasso di tempo ideale per effettuare il rinvaso sarebbe ogni due o tre anni, anche se la pianta ha ancora spazio per crescere. In questo modo, potremo sostituire il vecchio terriccio ormai esausto con un substrato fresco. Se decidiamo di rinvasare la nostra “zampa d’orso”, facciamolo in primavera. All’inizio della stagione di crescita, la pianta sarà nelle migliori condizioni per affrontare lo stress da rinvaso. Non somministriamo subito il fertilizzante ma aspettiamo almeno quattro mesi. Quando andiamo a scegliere il vaso, non ne prendiamo uno troppo grande, basteranno una o due misure in più rispetto a quello precedente. Data l’avversione di questa pianta per l’umidità sarebbe meglio orientarci su un vaso di terracotta munito dei necessari fori di drenaggio. Propagazione della Cotyledon tomentosa La Cotyledon tomentosa, esattamente come avviene per tutte le altre piante, può essere facilmente propagata. Lo si può fare attraverso tre metodi diversi: per seme, per talea di foglia, per talea di stelo. Vediamoli nel dettaglio. Propagazione per seme La propagazione per seme è abbastanza semplice. In autunno mettiamo a dimora i semi in un terreno ben drenante. Inumidiamo leggermente con acqua e mettiamo il semenzaio vicino a un luogo che riceve una luce parziale del sole. Copriamolo con della pellicola per creare il microclima adatto ad avviare la germinazione. Nel giro di qualche settimana, saremo in grado di vedere spuntare delle piantine. A quel punto, rimuoviamo la pellicola e annaffiamo il terreno solo quando è completamente asciutto. Quando le piantine avranno messo qualche coppia di foglie possiamo spostarle nei singoli vasetti. Propagazione per talea di foglia Propagare una Cotyledon tomentosa da foglia è possibile ma è un metodo che presenta una percentuale di successo molto bassa. Se vogliamo comunque provarci, andiamo a scegliere una foglia sana e proviamo a staccarla dallo stelo eseguendo una torsione e successivamente tirandola. Nel fare ciò, dobbiamo assicurarci che nessuna parte della foglia rimanga sullo stelo, perché se anche una piccola parte della foglia vi rimane attaccata, molto probabilmente non attecchirà. Per essere più sicuri di effettuare un taglio a regola d’arte possiamo anche ricorre a strumenti da taglio affilati e sterili. Una volta rimossa la foglia, lasciamola asciugare per 2 o 3 giorni, in modo che si formi il callo cicatriziale. A quel punto, posizioniamo la nostra foglia su un terreno ben drenante, come può essere il substrato per cactacee e innaffiamo solo quando è completamente asciutto. Se abbiamo fatto tutto bene e le condizioni ambientali sono favorevoli, nel giro di qualche settimana, dalla foglia vedremo spuntare un piccolo germoglio. Propagazione per talea di stelo Il metodo migliore e sicuramente più semplice per propagare la Cotyledon tomentosa è per talea di stelo, perché radicano facilmente. Questo tipo di propagazione può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, ma è meglio farlo in primavera o all’inizio dell’estate, quando la pianta è al massimo del suo vigore.  Ovviamente, se la pianta è molto piccola, è meglio lasciarla crescere un po’ prima di fare dei tagli. Se è già di buone dimensioni, possiamo tranquillamente procurarci una talea. Prima di tutto è necessario individuare uno stelo sano dalla pianta principale. Con un paio di cesoie da giardino sterilizzate e affilate, tagliamone una porzione di almeno 15 cm di lunghezza, dotato di alcune serie di foglie ed eliminiamo  quelle più in basso. Lasciamo le talee ad asciugare per 2 o 3 giorni in modo che la ferita del taglio si cicatrizzi e si formi il consueto callo. A questo punto abbiamo davanti due possibilità: fare attecchire la talea in acqua o farla attecchire direttamente nel terreno. Talea in acqua Se scegliamo di far radicare la talea in acqua, il procedimento è semplice e richiede solo pochi passaggi. Dopo che la talea avrà formato il callo cicatriziale, mettiamola in un recipiente di vetro con una quantità di acqua sufficiente a coprirne la parte inferiore;  Posizioniamo la talea in un posto che riceva luce brillante e indiretta; Cambiamo l’acqua regolarmente e aspettiamo che appaiano le radici;  Quando queste saranno lunghe almeno 2,5-3 centimetri, trasferiamole in vaso con un substrato ben drenante; Innaffiamo una volta e aspettiamo di vedere la nuova crescita prima di innaffiare nuovamente. Talea nel terreno Se invece vogliamo piantare le talee direttamente nel terreno: Riempiamo un vaso con un substrato ben drenante e interriamo la talea coprendo la parte in cui abbiamo rimosso le foglie inferiori; Posizioniamolo in un luogo caldo con una temperatura compresa tra 22 e 27 gradi centigradi e dove possa ricevere molta luce ma indiretta; Innaffiamo leggermente ogni volta che il terreno si asciuga...

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