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Piante e fiori: Gli Alberi: "Faggio, Ginepro e Pino"

Faggio
Nome scientifico: Fagus - Famiglia: Fagaceae - Origine: Europa, Asia, America

Wikipedia



Al genere Fagus appartengono dieci specie di piante arboree che crescono nelle regioni temperate dell'emisfero boreale. La specie più diffusa, Fagus sylvatica, è caratterizzata da una chioma globosa, su un tronco diritto, molto ramificato, rivestito da una corteccia grigia, liscia.

Le foglie, decidue, sono semplici, alterne, di forma ovale-ellittica, con margini interi, ondulati, con una lieve peluria e con un picciolo piuttosto breve; il colore è verde scuro, lucido, più chiaro sulla pagina inferiore; in autunno vira a tonalità gialle o rosso aranciate. 

I fiori,
di scarso valore ornamentale, sono unisessuali: quelli maschili
sono riuniti in amenti (infiorescenze pendule), quelli femminili, riuniti in gruppi di due o tre, sono racchiusi da diverse brattee: danno frutti, le faggiole, contenuti in un involucro spinoso detto cupola.


Molto numerose le varietà ornamentali:
Purpurea (o Atropurpurea), il faggio rosso;
Pendula, dal portamento piangente;
Purpurea Pendula, che combina le caratteristiche delle due varietà;

Laciniata o Heterophylla o anche Asplenifolia, perché ricorda le foglie dell'Asplenium, una felce, con foglie strette, incise o profondamente lobale;
Daywick o Fastigiata, a portamento colonnare, talvolta anche con foglie rosse;
Roseomarginata o Purpurea Tricolor, con foglie porpora e margine rosa;
Tricolor, con variegature rosa e bianche;
Latifolia, con foglie più grandi rispetto alla specie.

COLTIVAZIONE

I faggi sono utilizzati nei parchi e nei giardini soprattutto come piante isolate. Talvolta vengono utilizzati anche per le siepi. In questo caso vanno potati a fine primavera- inizio estate. Si piantano in autunno o a fine inverno-inizio primavera; si adattano a qualsiasi tipo di terreno, purché non troppo umido e non eccessivamente acido, mentre resistono molto bene al calcare.

ESPOSIZIONE

L'esposizione migliore è la mezz'ombra, ma i faggi si adattano anche a posizioni in pieno sole, che conferiscono alle varietà a foglie colorate una colorazione più intensa. Temono i venti forti.

TEMPERATURA

I faggi sono piante estremamente resistenti e possono essere danneggiati solo da gelate tardive molto intense.

ANNAFFIATURA

È necessaria solo per le piante giovani, soprattutto dopo la fase di trapianto o in periodi di siccità
prolungata.

PROPAGAZIONE

Fagus sylvatica si moltiplica per seme, interrando le faggiole all'aperto in autunno (ottobre); le piantine possono essere messe definitivamente a dimora dopo 2 o 3 anni. Le varietà con un colore o con un portamento particolare vengono propagate perlopiù per innesto a legno su faggio comune che
deve essere effettuato in marzo.

Malattie e parassiti

Afidi e cocciniglie provocano danni diretti succhiando la linfa della pianta e indiretti per l'insediamento delle fumaggini sulla melata (liquido zuccherino prodotto dalla pianta malata).
Alcuni insetti (lepidotteri rodilegno, coleotteri scolitidi) possono attaccare il legno, soprattutto nelle ferite del tronco o su alcuni punti deboli, come l'inserzione dei rami.
Dalle ferite possono penetrare anche le spore di numerosi funghi che provocano la carie del legno (Ganoderma, Fomes, Stereum, etc.), particolarmente pericolosi su piante vecchie.
Il cancro dei rami colpisce soprattutto i rami giovani, dove appaiono lesioni molto profonde, che sulle piante giovani possono anche portare alla morte di tutta la pianta.
I marciumi radicali possono provocare deperimenti e anche la morte della pianta. Da tenere presente che i trattamenti con prodotti specifici (aficidi, insetticidi, fungicidi) sui faggi sono possibili solo su piante giovani o parti localizzate delle piante adulte, risultando invece poco praticabili o estremamente dispendiosi su grandi piante adulte.

Come comprare

II momento migliore per l'acquisto e per la messa a dimora va dall'autunno a fine inverno. È importante
scegliere esemplari di dimensioni piccole, che sono più facili da mettere a dimora e resistono meglio
allo shock da trapianto, cui il faggio è molto sensibile. Osservare che non sia presente il cancro dei rametti.
 

Ginepro
Nome scientifico: Juniperus - Famiglia: Cupressaceae - Origine: Europa, Asia, America

Wikipedia

Al genere Juniperus appartengono circa 70 specie dal portamento variabile: accanto a specie arboree, spesso colonnari, vi sono numerose specie arbustive o addirittura prostrate. Le foglie sono aghiformi
e appiattite nella forma giovanile (che talune specie, come J. virginiana e J. communis,  mantengono per sempre) e assumono col tempo un aspetto lineare o squamiforme, appressato ai rametti. I fiori sono insignificanti: in alcune specie sono portati su piante separate (piante dioiche). I fiori maschili hanno
la forma di piccoli gattici (infiorescenze pendule) ovali, quelli femminili sono composti di piccole scaglie. I frutti (galbuli o coccole) sono carnosi, hanno la forma di una bacca ovoidale o globosa, neri o grigio bluastro: quelli di alcune specie (J. communis) vengono utilizzati per la distillazione del gin, mentre da altri si estrae (oltre che dai rametti) un olio aromatico.
Le specie più diffuse sono: Juniperus communis, J. chinensis, J. virginiana e l'ibrido J. x media.

COLTIVAZIONE

Le specie arboree vengono utilizzate in giardini e parchi come piante isolate o in piccoli gruppi; le specie a portamento prostrato vengono utilizzate come tappezzanti e quelle arbustive per siepi e nei giardini rocciosi. I ginepri sono particolarmente apprezzati per la resistenza all'inquinamento. Raramente e solo nel periodo giovanile (2-3 anni) si possono coltivare in vaso sul balcone e sul terrazzo; in seguito vanno piantati in giardino. I ginepri vanno messi a dimora in primavera (aprile) in qualsiasi tipo di terreno, anche calcareo e tendenzialmente asciutto; è necessario un buon drenaggio e sono da evitare i terreni molto umidi.

ESPOSIZIONE

I ginepri si adattano sia al pieno sole sia all'ombra parziale. Solo le varietà con colorazioni particolari devono essere piantate obbligatoriamente in pieno sole.

TEMPERATURA

Si tratta di piante particolarmente resistenti alle alte e alle basse temperature.

ANNAFFIATURA

È necessaria solo per le piante giovani, immediatamente dopo la messa a dimora; le piante adulte sono estremamente resistenti alla siccità.

PROPAGAZIONE

Le specie si moltiplicano per seme, da prelevare a fine estate-inizio inverno dai frutti ben maturi (di due anni nei climi mediterranei e di tre nei climi temperati) e da interrare in una composta da semi mantenendoli in un ambiente fresco e illuminato. Dopo la germinazione, quando le piantine sono di dimensioni sufficienti, si invasano singolarmente, si trapiantano poi in contenitori di dimensioni sempre maggiori fino alla messa a dimora definitiva dopo due anni circa. Le varietà vanno moltiplicate per talea, prelevando in settembre-ottobre talee semilegnose (rametto dell'anno più porzione del ramo portante) lunghe una decina di centimetri e piantandole in torba e sabbia in parti uguali, in un ambiente fresco. Dopo la radicazione invasare singolarmente le piantine, seguendo la stessa procedura usata per le piante da seme.

Malattie e parassiti

Cocciniglie, larve di lepidotteri e acari possono infestare i rami e le foglie: utilizzare gli appositi antiparassitari. Una malattia fungina, la ruggine, che provoca sul ginepro gravi deformazioni, può essere prevenuta evitando la vicinanza con biancospini o meli selvatici, su cui è spesso presente. I trattamenti si possono effettuare solo su piante giovani o di dimensioni contenute; su piante grandi e in caso di forti infestazioni, asportare le parti colpite (a meno che non si tratti dell'apice della pian-
ta che, se asportato, ne bloccherebbe la crescita).

Come acquistare

Scegliere piante di dimensioni modeste, più facili da mettere a dimora e che resistono meglio allo shock
da trapianto. Il fogliame non deve avere disseccamenti o altri difetti evidenti.


Pino
Nome scientifico: Pinus - Famiglia: Pinaceae - Origine: emisfero boreale

AI genere Pinus appartengono un centinaio di specie di conifere sempreverdi. Sono piante molto varie nella forma, nel portamento e nelle dimensini: si passa da arbusti prostrati ad alberi molto alti, oltre 70 m. Le foglie, aghiformi, sono riunite in gruppetti di 2o5 (più raramente 3). I fiori maschili sono costituiti praticamente dalle antere (parte terminale dello stame) che producono grandi quantità di polline per facilitare l'impollinazione, che è svolta soprattutto dal vento; i fiori femminili sono protetti dalle scaglie legnose delle pigne, di forma diversa a seconda della specie.

Pinus cembra (cembro o cirmolo) è una specie di alta montagna con aghi in gruppi di 5, lunghi 7-8 cm; è un albero molto resistente, a crescita piuttosto lenta. I coni (le pigne), che si formano solo sulle piante adulte, sono ovoidali, prima verdi poi bruno-violacei.
Pinus mugus è una specie di alta montagna, più spesso arbustiva, a portamento generalmente prostrato o addirittura strisciante. Le foglie aghiformi sono a coppie, mentre i coni sono ovato-globosi. È una delle specie più adatte per i giardini rocciosi ed è di estrema resistenza.
Pinus nigra, con tronco lungo ed eretto e chioma appiattita, è una delle specie più importanti ed è suddivisa in diverse sottospecie, tra cui il pino laricio (P. n. maritima o laricio), con aghi grigio-verdi,
spesso ritorti, e il pino austriaco (P. n. nigra o austriaca). Si tratta di pini con aghi a coppie di 8-16 cm, con coni larghi alla base e appuntiti all'apice.
Pinus pinaster (pino marittimo) è una specie mediterranea, resistente, con la chioma espansa, fino ad assumere talvolta una forma a ombrello; ha aghi a coppie, lunghi 10-12 cm, e pigne ovato-coniche, lucide.
Pinus pinea (pino da pinoli), dalla tipica forma a ombrello, è una specie mediterranea con aghi riuniti a coppie, lunghi 10-12 cm, con pigne quasi sferiche, che maturano su piante adulte.
Pinus sylvestris (pino silvestre) è una specie con aghi corti (3-5 cm) riuniti a coppie, incurvati e ritorti,
di un color verde glauco. I coni sono di forma conica e maturano in due anni. Fioritura: primavera

COLTIVAZIONE

A seconda della specie i pini vengono utilizzati in esemplari singoli o in piccoli gruppi in parchi e giardini. Nella fase giovanile possono essere coltivati in vaso, ma in seguito vanno trapiantati in piena terra, mettendoli a dimora in autunno o in primavera. Per la maggior parte delle specie è preferibile un
terreno tendenzialmente acido, mentre alcune (come Pinus sylvestris) si adattano anche a terreni calcarei. La potatura non è praticamente mai necessaria. In particolare bisognerebbe sempre lasciare intatto l'apice della pianta.

ESPOSIZIONE

Preferiscono una posizione soleggiata.

TEMPERATURA

In genere i pini sono abbastanza resistenti, anche quelli che si coltivano di preferenza nelle zone litoranee temperate, come Pinus pinea o Pinus pinaster.

ANNAFFIATURA

I pini sono estremamente resistenti alla siccità per cui non è necessario ricorrere alle annaffiature.

PROPAGAZIONE

Il metodo più utilizzato è la semina, da effettuarsi in marzo, in una composta da semi. Dopo la germinazione, non appena possono essere maneggiate, le piantine vengono invasate singolarmente. La messa a dimora, dopo le necessarie rinvasature, viene effettuata dopo 2-3 anni. Solo per le varietà è necessario l'innesto.

Malattie e parassiti

Le larve della processionaria del pino (Thaumatopea pityocampa), una farfalla notturna, rodono i germogli e le foglie, provocando anche estese defogliazioni. La lotta contro questi parassiti è obbligatoria per legge: uno dei metodi più efficaci consiste nello staccare dal tronco delle piante i nidi
sericei formati dalle larve ammassate (bisogna assolutamente usare i guanti perché le larve sono rivestite di peli urticanti) e bruciarli. Ovviamente i danni sono maggiori sulle piante giovani, anche perché la pianta indebolita può essere attaccata da altri parassiti e patogeni.
Gli afidi lanigeri e il cherme provocano ingiallimento e caduta degli aghi e disseccamenti; i danni sono gravi soprattutto sulle piante giovani, su cui si può intervenire con prodotti aficidi.
Tra gli altri parassiti dei pini ci sono il blastofago minore, un piccolo coleottero che scava gallerie nel tronco, e il ragnetto verde, che provoca decolorazioni e caduta degli aghi: si combattono entrambi solo su piante giovani e con insetticidi e acaricidi.

Come comprare

Scegliere piante piccole, ma già in grado di poter rimanere erette senza bisogno di sostegni, e in ottimo stato.

 

 

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