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Torino museo dell'automobile e museo della montagna

 Torino - museo dell'automobile e  museo della montagna

 "Un museo è un luogo dove si dovrebbe perdere la testa"
-Renzo Piano-

 

Continua  la serie "turiste a chilometro zero".. oggi, nonostante i 38 gradi, decidiamo di "immergerci" in due musei torinesi molto diversi tra loro soprattutto per quanto riguarda il contesto e  l'architettura:  il Museo dell'Automobile e il Museo della Montagna.  Il primo è situato lungo il fiume Po, all'interno di  una struttura  moderna e interessante; il secondo  sul Monte Dei Cappuccini nello scenario panoramico e bellissimo delle colline torinesi.

 

"Un giorno si costruiranno carri in grado di muoversi e di conservare il loro movimento senza essere spinti o tirati da alcun animale"
   Roger Bacon- filosofo XIII sec

 

logo MAUTO ®

Partiamo dal MUSEO DELL'AUTOMOBILE, il "MAUTO" e diciamo subito che ne siamo state affascinate, noi che non siamo proprio amanti di auto e motori; dobbiamo ammettere che è veramente tutto molto  interessante e coinvolgente:  auto, storia, ambientazioni,  effetti, luci e colori, video, ologrammi, percorsi interattivi,  salti temporali  dal lontano passato al futuro, storie di quotidianità e sport... 

Consigliamo la visita sia ad adulti sia ai bambini e non solo agli amanti di auto e motori.


museo dell'automobile di Torino - sala ingresso rivestimento in acciaio traforato

LA VISITA AL MUSEO

Nella superficie museale di circa 20.000 mq  quadrati, sono presenti 200 auto di varie epoche, provenienti da 80 paesi. Sono distribuite  su tre piani per raccontare la storia dell'automobile, dalle carrozze, alle auto e  ai prototipi più futuristici, suddivisi  in più di 30 sale allestite con scenografie accurate  mediante installazioni multimediali e sonore per contestualizzarle; in ogni stanza è come entrare nella scena di un  film dell'epoca o, per chi l'ha vissuto, in un ritorno al passato (da Al Capone a Carosello, agli elettrodomestici degli anni '50, alla  Bianchina di Fantozzi, agli Hippie con tenda  e panni appesi anni '60, ai Simpson ecc... oggetti tipici dell'epoca e musiche di  sottofondo inerenti al periodo storico e sociale in oggetto)

Le vetture esposte non solo  rappresentano creatività e  tecnica ma anche storia e società, conquiste, evoluzione, successi e insuccessi, tecnologia, ricerca e sport, famiglie e rappresentanze ecc..
 
*v. informazioni  dal 1932 ad oggi   dopo le foto 
 
Alcune foto 
 
 a sinistra carrozza del sec XVIII e  a destra la carrozza di Bordino del
1854, la prima carrozza a vapore che rinuncia ai cavalli e anticipa l'automobile


alcune auto d'epoca esposte

una curiosità: 2 auto provenienti dalla cortina di ferro
Trabant 601 del 1987 e
Pobeda del 1957, è stata l'ammiraglia di Stalin

 
piloti della Ferrari nel tempo,  le ultime due Ferrari guidate da
 Villeneuve e Schumacher

la mitica 500

KIA EV6 full elettric - macchina dell'anno 2022

1956: la 600 multipla per famiglie e gite fuoriporta  e 1967: l ' Autobianchi Bianchina di Fantozzi

1958: Francia, Citroen 2CV " très petite" -  popolare e colorata auto hippie

ruote in evoluzione
 
Particolarmente curiosa è la stanza  originale e un po' folle  dedicata alle costruzioni in stile "Pop Art" dove sono visibili elettrodomestici, arredi, personaggi fantasiosi e  oggetti di uso comune realizzati con parti di auto e moto (auto-frigorifero, auto-letto, auto-cucina a gas, auto-lavandino ecc..).
 

arredi e oggetti realizzati con parti di auto e moto


NOTIZIE STORICHE DAL 1932 AD OGGI

Il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino, attualmente intitolato a Gianni Agnelli, si trova in Corso Unità d'Italia ed   è considerato tra i più importanti  musei dell'automobile al mondo.

Il museo nasce in seguito a una proposta avanzata durante il congresso dell'ACI di Torino nel 1932. L'anno seguente  la città di Torino deliberò la fondazione di un museo  con l'approvazione del capo di Governo di allora, Benito Mussolini. La sede del museo con la collezione che si stava arricchendo  cambiò sede varie volte fino al dopoguerra  quando venne individuato un terreno idoneo in Corso Unità d'Italia. Il museo progettato dall'architetto Amedeo Albertini  fu inaugurato nel 1960 prima di Expo 1961 e in seguito arricchito con altre sezioni e rappresenta  un esempio particolare di architettura moderna (si affaccia verso il fiume Po con un fronte convesso di 114 metri) 

Nel periodo dal 2003 al 2011 il museo ha subito una radicale ristrutturazione sia esternamente sia negli spazi interni e nel percorso espositivo: la collezione è stata integrata  all'interno di installazioni e ambientazioni interattive  molto coinvolgenti e affascinanti.

 esterno fonte

 interno fonte


l'edificio poggia su 4 grossi pilastri, a forma di piramide rovesciata, in acciaio inossidabile e calcestruzzo

Il progetto di ristrutturazione secondo l'architettura high-tech, è dei vincitori del bando: lo studio milanese Cino Zucchi Architetti in collaborazione con la Recchi Engineering di Torino e la Proger di Roma; mentre l'allestimento interno museale è stato ideato dallo scenografo franco-svizzero François Confino già autore del Museo del Cinema nella Mole Antonelliana (con la collaborazione dello Studio LL.TT Cravetto-Pagella Architetti Associati, l'architetto Carlo Fucini e il Light designer canadese François Roupinian). 

*per informazioni v. sito del museo  

*v. articolo sul progetto di ristrutturazione pubblicato sulla rivista Domus, maggio 2011

Torino e la Fiat

Torino è stata dall'inizio del '900 la "città dell'auto" per la presenza della FIAT (=Fabbrica Italiana Automobili Torino), la maggior casa produttrice europea e la terza a livello mondiale, fino agli anni '80 che segnano la crisi dell'auto. Le vicende della multinazionale sono da sempre legate alla famiglia Agnelli che negli anni ha integrato la produzione con tram, autocarri, trattori e veicoli bellici durante le due guerre mondiali.

La fabbrica ha attratto migliaia di operai da tutta Italia, soprattutto dal Sud, operando un cambiamento sociale, culturale, economico e urbanistico della città. Sono nati nuovi quartieri, Mirafiori nord e Mirafiori sud, a ridosso del Lingotto, sede principale della fabbrica e le Vallette, zona di emarginazione per molto tempo. Nonostante abbia rapidamente incentivato un indotto che ha coinvolto capillarmente tutta la provincia e varie zone d'Italia, con la crisi degli anni '80 altrettanto rapidamente ha ridotto drasticamente le maestranze generando disoccupazione e disperazione.

Per approfondire v. qui

In città resta ben poco dell'antica società nata nel 1899, soprattutto dopo la fusione del 2014 con la statunitense Chrysler Group, (cambiando il nome in FCA), e la fusione successiva del 2021 con il Groupe PSA (Peugeot) dando vita alla nuova società Stellantis. 



Alpi del Moncenisio -  fonte

La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura.”
-Paolo Cognetti-

MUSEO DELLA MONTAGNA 
Il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi si trova a Torino sul  monte dei Cappuccini.

Il Monte dei Cappuccini è una collina di m 325 s.l.m.  a circa 200 metri dalla riva destra del Po, nel  quartiere Borgo Po, vicino  al centro storico. Qui si trovano  il  convento e la chiesa del tardo Rinascimento,  con interni barocchi di Santa Maria al Monte dei Cappuccini

esterni ed  interni della chiesa adiacente al museo

La collina ospita inoltre, nell'ala sud del convento il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi, accessibile da un piazzale panoramico dal quale si gode una vista mozzafiato di Torino; ci sono inoltre:

panorama di Torino dal monte dei Cappuccini

la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano;  un laboratorio sotterraneo di fisica nucleare e una villa liberty  che ospita una  parte dell'archivio storico dei frati e alcuni uffici.


Il museo della montagna  vuole essere un polo culturale che unisce, sotto i vari aspetti, le montagne italiane e nel mondo. All'allestimento museale fisso si alternano mostre temporanee. 

La ristrutturazione interna effettuata dal 2003 al 2005  è moderna e  piacevole,  l'esposizione si avvale di  reperti, documenti storici  e contenuti multimediali.   Il tema conduttore è la montagna con  la sua storia,  gli scalatori e le foto delle imprese più famose. E' presente una sezione dedicata all'Himalaya Kashmiriano, con molti oggetti e reperti appartenenti alla collezione  Mario Piacenza.

 collezione Piacenza

L'ambiente è arioso e moderno e, nota positiva, ci sono numerose grandi finestre  dalle quali è possibile ammirare il panorama circostante.  Consigliamo la visita soprattutto per il contesto e il panorama. L'esposizione museale  è  adatta particolarmente agli amanti della montagna e della sua storia.  
 
*v. informazione dal 1874 ad oggi  dopo le foto
 
interni - finestra - terrazza panoramica
 
alcune foto

attrezzature usate per la spedizione Italia Karakorum K2 - 1954

Spedizione al polo nord 1899 - Amedeo di Savoia  Duca degli Abruzzi

abbeveratoio ricavato da un tronco di castagno, valli di Lanzo-  XVII sec

bivacco di legno e lamiera zincata, 1937 - carrello da miniera - Slitta da traino Svizzera 1880

cassapanca in larice, XVII sec

 
 NOTIZIE STORICHE DAL 1874 AD OGGI
 
Nel 1874, sulla collina del Monte dei Cappuccini, su proposta della sezione torinese del CAI,  venne edificato un piccolo padiglione di legno, con cannocchiale per ammirare il panorama  dal Monviso al Monte Rosa. 
Trenta anni dopo il Principe Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi donò alla sezione torinese del CAI, di cui era presidente onorario, oggetti provenienti dalla sua spedizione al Polo Nord.

Dal 1885  fino al 1942 l'area era servita dalla funicolare del Monte dei Cappuccini. Il servizio venne sospeso nel 1940 a causa delle restrizioni energetiche e poi definitivamente eliminato

funicolare - fonte
Man mano che le collezioni si arricchivano  la struttura cominciò a crescere, con la creazione nel 2003  di un'area di documentazione e nel 2005 ad una  ristrutturazione,  un riallestimento espositivo e a una bella  terrazza panoramica. 
 
interno - Moncenisio museo montagna Torino . fonte


*per informazioni v. sito del museo 


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