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app yuka recensione - alimentazione con insetti additivi e conservanti - INCI



 

 "Ciò che viene introdotto nel nostro organismo non influenza soltanto il corpo, ma anche i processi energetici, psicologici e spirituali. Migliorare l'alimentazione può quindi migliorare la vita."  

- Ludwig Feuerbach-

 

Noi siamo state sempre attente ai cibi e agli  Ingredienti, siamo  perlopiù da anni vegetariani o  vegani e a parte la fortuna di avere l'orto e qualche  gallina felice (che muore solo di vecchiaia),  ci siamo sempre indirizzate verso  l'acquisto di cibi biologici, possibilmente a chilometro 0 ..e di prodotti per la pulizia e personali il più possibile naturali (*v.pagina-sezione ecologia e prodotti naturali). 

 

Abbiamo sentito l'esigenza di fare questo post per tre motivi: per parlare dell'introduzione degli insetti nell'alimentazione umana; per il dilagare di prodotti con additivi e conservanti;  per fare la recensione di un'app utile  che  scansiona  il codice a barre dei prodotti alimentari e dei cosmetici aiutandoci a comprendere e analizzare nel dettaglio i vari componenti, oltre a valutare il loro impatto sulla nostra salute.

 

 

grillo -  foto fonte web


 INSETTI NELL'ALIMENTAZIONE

Dal 24 gennaio 2023  ci sono delle novità sugli scaffali di negozi e supermecati infatti stanno  comparendo alimenti contenenti farina di insetti. La decisione di introdurre gli insetti nella catena alimentare è venuta dalla Commissione Europea. 

 

A quale scopo?

L'obiettivo è l’introduzione di fonti di proteine a basso costo e a basso impatto ambientale nel mercato europeo, per ridurre il consumo di carne tradizionale i cui allevamenti intensivi sono causa dei problemi ecologici e per alcuni anche etici (si prevede che verso il 2050 saremo circa 10 miliardi).  Forse la sofferenza di un animale di grandi dimensioni, un mammifero ad esempio, è più grande di un piccolo insetto? Non lo sappiamo, per noi tutti gli esseri viventi sono uguali.

   

Gli insetti sono già presenti da anni negli alimenti: si trovano soprattutto in quelli di colorazione rossa (yogurt, succhi di frutta, liquori, caramelle, bevande) dove viene usato l'estratto di cocciniglia, della famiglia delle coccinelle, "colorante E 120 o acido carminico". 

 

In alcune regioni italiane,  si produceva un formaggio infestato dalle larve della Mosca Casearia, oggi vietato per motivi igienici. Altro esempio possono essere i prelibati funghi porcini, se non sono perfetti possono nascondere piccoli vermetti.

 

L'Unione Europea dopo la decisione di  permettere l'introduzione nei cibi delle larve delle tarme della farina e le  locuste, ha deciso di aggiungere anche i grilli. Sta infatti per arrivare sulle nostre tavole l’Acheta domesticus, l’innocuo grillo domestico e a breve anche  l'Alphitobius Diaperinus larve (Tenebrione mugnaio minore), il Gryllodes Sigillatus (grillo domestico tropicale), la Locusta Migratoria e la larva di Hermetia Illucens (Mosca soldato nero). 

 

 dove potrà essere utilizzata la farina di grillo?

L'UE  ha dichiarato che si impegnerà a  far riportare  sulle etichette  il tipo e il nome dell'insetto presente tra gli ingredienti e, per quanto riguarda l'ultimo arrivato, la dicitura sarà: "polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico)", e potrà essere utilizzata  nel pane multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, frutta a guscio e semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne.

 

In Italia si allevano grilli?

In Italia ci sono  già delle ditte che allevano grilli ad esempio l'Italian Cricket Farm  in provincia di Torino, ne produce 1 milione al giorno e in attesa dell'autorizzazione UE li utilizzava per mangimi animali.

Per produrre un chilo di farina ci vogliono oltre ventimila grilli e  ogni grillo da allevamento ha diritto a uno spazio per i movimenti di 2,5 cm quadrati - la caratteristica dei grilli è quella che si spostano saltando e correndo molto velocemente.

chips di mais, già in vendita, con farina di insetti, Tenebrio Molitor   (verme - larva gialla della farina)

 

larva gialla della farina

 


Noi di sicuro cercheremo di evitare in ogni modo di mangiare insetti, seppur polverizzati. 

 

 

Pensando ai poveri grilli, ci ritorna in mente la frase di Paul Mc Cartney dei Beatles "Non si può mangiare ciò che ha un volto" - noi in questo caso aggiungiamo,  non si può mangiare chi ci allieta l'estate con il suo canto, chi saltella nel prato, chi ha diritto di vivere secondo natura per  i pochi mesi che ha di vita.

 

 Ma qui giunti ove ancor cantano i grilli,
quanto silenzio sotto questa luna.

(Umberto Saba)

 

Qualcuno obietterà che i grilli sono cibo per  animali predatori come uccelli, gechi, anfibi e rettili  ecc..  certo, ma quella è la legge della natura  e se gli uomini non si intromettessero  sarebbe una macchina perfetta ed equilibrata.. e qui ci fermiamo perchè il discorso sarebbe troppo lungo, ma se avete considerazioni da farci saremo  ben liete di rispondere e di avere un dialogo in proposito con voi. 

 

curiosità - ogni  anno il giorno dell'Ascensione al Parco delle Cascine di Firenze, viene organizzata la “festa del Grillo"; in un  passato  recente, venivano venduti grilli vivi dentro piccole gabbiette artigianali colorate acquistate  come regalo per i bambini. Purtroppo questa usanza era una vera crudeltà perchè i grilli venivano catturati, rinchiusi in ambienti angusti, venduti e poi affidati alle cure dei bambini e destinati presto a morire. Proprio per questi motivi, anni fa, in seguito a rimostranze di associazioni animaliste, che configuravano questa pratica come maltrattamento,  fu proibita la vendita di questi insetti alle feste paesane e  dal 1999 il Comune di Firenze ha varato un regolamento sulla tutela degli animali, vietando la vendita dei grilli  e imponendo, di porre nella gabbietta solo riproduzioni grafiche o sonore degli insetti.. chissà se adesso cambieranno idea e torneranno ai grilli vivi?

 

PESTICIDI, ADDITIVI, CONSERVANTI E COLORANTI

Come scriveva il filosofo Feuerbach " noi siamo quello che mangiamo " e noi aggiungiamo anche, che beviamo e che respiriamo. 
Introducendo nel nostro corpo alimenti irrorati da pesticidi, OGM,  additivi, conservanti e coloranti artificiali,  carni di allevamento  con ormoni e antibiotici, pesci al mercurio e ai metalli pesanti  possiamo solo affermare di assumere molti  VELENI.
 
Purtroppo è così e a volte è  difficile evitare di consumarli;  per difendersi, occorre cercare di limitare  il consumo di queste sostanze, cibandosi di ingredienti  più sani, biologici; evitare il più possibile cibi  già preparati e confezionati e prediligere piatti  con ingredienti  semplici e  sani; è indispensabile documentarsi  e fare una spesa intelligente e consapevole.
 

 fonte web


Occorre imparare a leggere le etichette 

Quante volte ci rechiamo al supermercato e acquistiamo sacchetti, barattoli e confezioni  sia alimentari sia per la pulizia di casa e personale, con etichette minuscole e difficili da decifrare? Il consiglio è di evitare di acquistare quelli con troppi ingredienti o  sigle strane che non si conoscono.
 
Di solito hanno sigle che iniziano con la "E" maiuscola seguita da numeri e indicano sempre additivi come coloranti, conservanti, addensanti, esaltatori di gusto,  da ora in poi anche farine di insetti e spesso anche quelli autorizzati non sono innocui.
 
La tossicità di questi additivi è un argomento molto discusso e pare che la quantità assorbita giornalmente e l'effetto combinato siano determinanti per valutarne la tossicità. L'UE ha stabilito  una dose giornaliera massima per ogni additivo alimentare e segnala che  in caso di abuso gli effetti collaterali più comuni possono essere emicranie, allergie, patologie intestinali, ansia ecc... e purtroppo se gli effetti  fossero anche solo questi per noi già basterebbero!!
 
Leggiamo su tuttogreen.it  un lungo elenco di sostanze additive sospette, pericolose e cancerogene, che vi invitiamo a leggere e ad annotarvi.
 
Certo non è che possiamo recarci a  fare la spesa come Sherlock Holmes  con la lente d'ingradimento  (sì perchè spesso gli ingredienti sono scritti con caratteri minuscoli)   e soffermarci a decifrare i vari  ingredienti ....(anche se conosciamo qualcuno che lo fa!)

Per fortuna abbiamo la tecnologia, infatti esistono alcune APP che ci aiutano in questa ricerca, possiamo segnalarne alcune Nutritrackr, codecheck: cibo e cosmetici, INCI beauty, Yuka.

 

Segnaliamo anche il sito ecobiocontrol.bio dove è possibile analizzare gratuitamente gli INCI* e i singoli ingredienti di cosmetici e detersivi. Basta copiare e incollare nell'apposito campo, oppure scrivere i singoli ingredienti, per avere in breve un responso: i dati ottenuti sono segnalati con dei colori (verde, giallo, rosso, nero) si ha così un gudizio globale, un valore sui singoli ingredienti, la spiegazione e un valore sull'impatto ambientale
 
*INCI è un acronimo che sta per International Nomenclature of Cosmetic Ingredients: è praticamente l'elenco degli ingredienti base dei prodotti cosmetici, per la pulizia personale e della casa. Solitamente sull'etichetta di un prodotto è possibile trovare scritti i principi attivi in esso contenuti (spesso il carattere usato è così piccolo che neppure con la lente di ingrandimento si riesce a leggere)
 
Leggere e capire gli INCI non è facile, occorre essere un esperto e sapersi orientare tra le varie sigle utilizzate e scritte spesso con il nome botanico in latino o in inglese; un piccolo aiuto è questo:


  • SLES O SLS: sono tensioattivi schiumogeni che possono risultare molto inquinanti per l'ambiente

  • PEG: sono  ingredienti emulsionanti derivati dal petrolio

  • CI: sta per “Color Index” seguiti da un numero di cinque cifre e indica i colori usati 

  • da valutare anche l'ordine degli elementi presenti. Quelli scritti  per primi, sono presenti in quantità maggiori e viceversa

  • gli additivi sono classificati in base alla loro funzione e la presenza degli additivi Nei Prodotti alimentari è indicata da sigle e numeri; la lettera usata solitamente è la E seguita da un numero - Da valutare anche se questi additivi sono di origine naturale o chimica.

per i cosmetici cliccare qui ; per i detergenti cliccare qui

L 'APP YUKA


per tutte le informazioni e per scaricare Yuka.com, o da apple store - google play

Dopo un'attenta ricerca abbiamo scaricato anche noi l' app Yuka, lanciata 5 anni fa e considerata una delle migliori app di questo settore. E' stata in grado di attirare in breve milioni di utenti che ogni giorno la usano per scansionare i codici a barre di oltre 2 milioni di prodotti alimentari e 1 milione di prodotti cosmetici.
 
L'app è stata realizzata dai fratelli Benoit and François Martin e da Julie Chapon, e partendo da un’esigenza personale si è poi diffusa con successo in molti paesi europei.
 
L'app è gratuita, scaricandola per Android e per ios, anche se esiste una versione pro a pagamento con opzioni maggiori.

Come funziona? è molto semplice:


1. si scarica sul proprio cellulare e si individua per l'icona rappresentante un quadrato bianco con una carota stilizzata
2. si apre cliccandoci sopra e solo la prima volta viene richiesta una registrazione con una email, in seguito si presenta con una interfaccia semplice e intuitiva e non ha, per ora, pubblicità.
3. a questo punto cliccando su un cerchio verde (scansiona) in fondo a destra è possibile iniziare ad utilizzare l'applicazione scansionando i codici a barre dei prodotti che si vuole testare (sia quelli che sono già presenti in casa, sia quelli del negozio o supermecato prima di acquistarli)

  

 esempio di codice a barre

 


4. effettuata velocemente la scansione si apre l'analisi del prodotto, con l'obbiettivo di aiutarci a comprendere lo stato e le caratteristiche salutari dell'articolo: appaiono immagine, nome, valutazione (pessima, scarsa, mediocre, sufficiente, buona, eccellente) e un elenco dei paramentri positivi e/o negativi presenti: additivi, grassi saturi, zuccheri, sale, ecc.. e se ci sono possibili alternative; ad ogni ingrediente viene dato un giudizio di rischio (pare, così è dichiarato, in modo imparziale e senza condizionamenti commerciali)
 
che dire? ci è presa una frenesia, abbiamo cominciato a scansionare di tutto, dai biscotti al deodorante e abbiamo avuto un bel po' di sorprese: alcune ce le aspettavamo, altre invece ci hanno stupite.
Abbiamo notato che la maggioranza dei prodotti bio, non tutti, hanno una votazione più alta e un giudizio migliore e questo ci conforta .. il nostro pensiero è stato "costano un po' di più ma ne vale la pena ..!"

Altra nota positiva è che questa app valuta gli ingredienti in un'ottica salutistica e abbassa il giudizio per la presenza di troppo sale, troppo zucchero, troppi grassi; per esempio un alimento sano per assenza di additivi di qualsiasi tipo come il Parmigiano Reggiano ha un punteggio scarso per la troppa presenza di sale e per le calorie.

L'app non giudica negativo olio di colza, (ormai presente in moltissimi prodotti a causa della guerra Russia-Ucraina che frena l'esportazione di olio di girasole), che secondo noi è scadente (*prossimo post)

L'App penalizza i cibi light soprattutto per il contenuto dei numerosi additivi presenti nei prodotti (secondo le linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità questi cibi non danno un corretto senso di sazietà e saremmo indotti ad abusarne)

*L'Unione Europea ha proposto ai vari stati membri di adottare un sistema "a semaforo" da apporre sulle etichette dei cibi: alimenti con eccesso di grassi o zuccheri avrebbero il semaforo rosso, quelli intermedi un semaforo giallo e i cibi sani ed equilibrati un semaforo verde.

Ne è nata una polemica perchè tutti i cibi DOP quali formaggi, salumi, dolci, soprattutto italiani e francesi, sarebbero con il semaforo rosso. La soluzione potrebbe essere quella di escludere da questa etichettatura le eccellenze regionali.

Nella lista rossa finirebbero anche tutte le bibite delle multinazionali per eccesso di zuccheri e questo ha sollevato un polverone ancora maggiore

cosa abbiamo fatto? dopo aver scannerizzato e valutato con le due app e con altri giudizi letti su siti online (per una comparazione) i vari prodotti, in particolare cosmetici e detergenti per la pulizia personale, già acquistati e magari in uso e verificati molti ingredienti dannosi (da non crederci!!!.. provate anche voi) abbiamo preso un bel sacco dell'immondizia e gettato tutto (questo sacco è finito in un ecocentro per lo smaltimento).

Il giorno seguente abbiamo cominciato una ricerca di cosmetici senza 'veleni' e di prodotti validi per la pulizia personale e della casa valutando gli INCI più alti e scartando tutti gli altri.

Abbiamo verificato che non è detto che tutti i BIO siano perfetti, perchè abbiamo trovato anche dei prodotti con giudizi mediocri e non è neppure assolutamente vera la regola " chi più spende meglio fa" perchè abbiamo scansionato dei prodotti di marche molto famose e blasonate della fascia di prezzo alta, venduti in farmacia, con INCI inguardabili e viceversa prodotti sempici e più economici con INCI eccellenti (*stiamo pensando di fare un altro post in base alla nostra esperienza, con recensioni di alcuni prodotti in base agli ingredienti e all'INCI)

A questo punto se non volete andare nei negozi con lente di ingrandimento e blocchetto degli appunti e poi passare del tempo in rete a cercare informazioni sulle varie sigle, potete provare ad usare queste app, che se imparziali e affidabili possono venirci incontro velocemente nell'orientarci in questo caos di ingredienti o almeno aiutarci a scegliere più consapevolmente e limitare i danni da accumulo di sostanze pericolose per la salute soprattutto dei bambini.
 
La cosa simpatica è stata andare al supermercato con il cellulare in mano e scansionare i prodotti prima di metterli nel carrello .. abbiamo notato più di uno sguardo incuriosito di altri clienti e commesse eh..eh.. ..provate!!!


Approfondimento

 

1. Parere del Consiglio Superiore di Sanità sull'olio di colza e sull'acido erucico contenuti in alcuni alimenti del 2015. Si suggerisce prudenza e se ne sconsiglia l'uso ai bambini
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2429_allegato.pdf


2. in merito al consumo di olio di colza c'è un dibattito aperto perchè alcuni cardiologi considerano l'olio di colza positivo per il sistema cardiaco
https://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/condimenti/olio-di-colza/


3. yuka consiglia l'olio di colza di prima spremitura a freddo perchè contiene molti omega3
https://yuka.io/it/fondamenti/lipidi/

4. Linee guida per una sana Alimentazione, 2019, a cura dell'istituto Superiore di Sanità
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2915_allegato.pdf

 





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