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Torino Museo del Risorgimento e dintorni

 

...Un po’ vecchiotta, provinciale, fresca
tuttavia d’un tal garbo parigino,
in te ritrovo me stesso bambino,
ritrovo la mia grazia fanciullesca
e mi sei cara come la fantesca
che m’ha veduto nascere, o Torino!...

Eviva i bôgianen… Sì, dici bene,
o Mio Savio Gianduia ridarello!
Buona è la vita senza foga, bello
godere di cose piccole e serene…
A l’è questiôn d’ nen piessla… Dici bene
o mio savio Gianduia ridarello!…
Torino, Guido Gozzano


Anche se è finita l'estate,  riprendiamo seppur con minore intensità,  le nostre gite a musei e mostre  *v. pagina che, visto l'interesse  che avete dimostrato leggendo i nostri post "museali"  vogliamo continuare a raccontarvi e documentarvi. 
Questa volta siamo andate a visitare il Museo Nazionale del Risorgimento  Italiano situato all'interno di palazzo Carignano a  Torino.
per informazioni *v. pagina ufficiale del museo 
per una immersione nelle sale a 360°, ed esplorare la collezione digitale *v. google arts&culture 
*v.  il nostro post  tutorial app di google arts&culture -art transfert


Museo del Risorgimento- Palazzo Carignano
Museo nazionale del Risorgimento italiano

Fondato nel 1887 in onore di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, fu allestito  nella Mole Antonelliana.
Solo  nel 1938 giunse definitivamente a palazzo Carignano, l'edificio in barocco-piemontese di Guarino Guarini dove ebbe sede, dal 1848 al 1860, la Camera Dei Deputati del Parlamento del Regno di Sardegna conosciuto anche come "Parlamento subalpino" e dal 1861 al 1865 la Camera dei deputati del Parlamento del Regno d'Italia.

all'ingresso del palazzo vi è la statua di un toro, 
simbolo di Torino con una bandiera

ingresso del museo

Ci siamo recate a visitare il Museo del Risorgimento attratte da questo manifesto che pubblicizzava la mostra "Hero, Garibaldi icona pop"  (dal 15 luglio 2022 all'8 gennaio 2023) aspettandoci grandi opere artistiche. Immaginate la nostra perplessità quando, dopo aver visitato 30 stanze ci siamo trovate nel vivo della mostra temporanea, situata in un ampio corridoio, composta di locandine di opere cinematografiche, libri con la biografia di Garibaldi e numerosi oggetti d'uso comune quali soprammobili, bicchieri e bottiglie con l'effige dell'Eroe dei due mondi. Nessun cenno storico sulla vita, nessuno spunto di riflessione sul percorso che ha generato questa ammirazione, nessuna visione internazionale del personaggio. Peccato.

il locale della mostra
locandine
statua di Garibaldi in resina, collocata nell'ultima stanza del museo, prima della mostra temporanea
lo splendido soffitto

divisa garibaldina al fondo della sala nella teca
 

Cari lettori, le collezioni del museo non sono per noi  delle più accattivanti: moschetti, bombe a mano, sciabole, simboli militari e massonici... però,   mano a mano che visitavamo il museo,  ci siamo rese conto della ricchezza della  documentazione storica presente, siamo state affascinate dallo Statuto Albertino, dal Parlamento Subalpino, dall'organizzazione delle scuole elementari... Ci siamo trovate immerse nella storia d'Italia, un periodo travagliato fatto di guerre, conflitti, nuove ideologie (Rosmini, Gioberti, Mazzini...) frutto  dall'attività di molti uomini politici, pensatori, cospiratori e patrioti  che hanno portato all'Unità d'Italia.
La bellezza del palazzo del Guarini, le forme sinuose del barocco piemontese, i soffitti affrescati, i pavimenti, gli arredi, le immagini dei regnanti immortalate nei grandi quadri ci hanno affascinate.
  
scalone che conduce alle sale del museo

la prima delle 30 sale del museo

bassorilievo: Il ritorno di Vittorio Emanuele I
l'opera, in marmo, si può toccare

Vittorio Emanuele I, detto il Tenacissimo dopo la Restaurazione, nel luglio del 1814 istituì a Torino il Corpo dei Carabinieri Reali, antenati dei moderni Carabinieri.


statua di Vittorio Amedeo II
detto "La volpe savoiarda", cambiò la politica, puntando su uno stato più autonomo e più esteso

uno dei soffitti delle 30 stanze museali


gli splendidi soffitti affrescati del palazzo

Lo Statuto Albertino

il calamaio in oro, le pagine dello statuto e un arazzo che illustra il momento della firma

particolare dello statuto

Camera dei deputati del Parlamento 
Subalpino 1848-1860

 unico esempio originale al mondo delle aule parlamentari
 istituite dopo le rivoluzioni del 1848



divisa di Carlo Alberto e tenda da campo durante 
la prima guerra di indipendenza

    ricostruzione della stanza di Carlo Alberto in esilio ad Oporto. Abdicò in favore di suo figlio Vittorio Emanuele II

sul retro di Palazzo Carignano vi è, dal 1861, la statua equestre 
di Carlo Alberto, posta nell'omonima piazza 

Innanzi a tutti, o nobile Piemonte,
quei che a Sfacteria dorme e in Alessandria
diè a l'aure primo il tricolor, Santorre
di Santarosa.
E tutti insieme a Dio scortaron l'alma 
di Carl'Alberto.—Eccoti il re, Signore, 
che ne disperse, il re che ne percosse....
Piemonte, Giosuè Carducci 

telaio che tesse la bandiera italiana

carrozza di Cavour

carrozza regalata a Garibaldi da Vittorio Emanuele II

 torchio tipografico piemontese e austriaco

simboli massonici

ricostruzione dello studio di Cavour

ricostruzione della cella di Silvio Pellico dove scrisse "Le mie prigioni"

cavalletto di Massimo D'Azzeglio

George Sand scrittrice e attivista politica, pseudonimo di Aurore Lucile Dupin (Parigi, 1º luglio 1804 – Nohant-Vic, 8 giugno 1876)

contenitore della bandiera italiana nata a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797 per volere del Parlamento della Repubblica Cispadana, usata nei moti del 1831 e nel 1848 durante la prima guerra di Indipendenza per volere di Carlo Alberto; confermata nel 1861 anno dell'Unità d'Italia e alla nascita della Repubblica Italiana

abbecedario; Reperti di inizio '900

L'obbligo di frequenza delle prime 3 classi elementari nasce con la legge Casati del 1859, estesa a tutto il Regno d'Italia nel 1861.

bandiere di protesta

alcune bandiere di protesta contro la guerra dell'inizio del XX° secolo, prime forme di cooperative, sindacati, mutuo soccorso

Una nota di merito all'organizzazione del museo per la presenza di ascensori per coloro che hanno problemi di deambulazione.

Per arrivare al museo, posto al centro di Torino, abbiamo preso la moderna metropolitana costruita per le olimpiadi invernali del 2006, è innovativa perchè ogni treno non ha un guidatore: le corse e le fermate sono gestite da remoto.
la moderna metro

il primo vagone, senza guidatore

Siamo scese alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, in funzione dal 1864, recentemente restaurata ed inserita armonicamente nel tessuto urbano.

E' la terza stazione italiana per numero di viaggiatori circa 192.000 al giorno e 450 treni al giorno

le ampie vetrate policrome, l'atrio e i portici adiacenti

Nel nostro percorso abbiamo attraversato la Galleria San Federico, un edificio commerciale degli anni '30, in stile eclettico, la cui copertura è caratterizzata da una volta ellittica a botte.

è sede di prestigiosi negozi e di uno storico cinema



Curiosità: All'interno della galleria vennero girate alcune scene del celebre thriller "Profondo rosso" di Dario Argento.



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Torino Museo del Risorgimento e dintorni

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