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Sacra di San Michele, 1000 anni di storia e leggenda

Arcangelo Michele- Guido Reni -1630 - chiesa di Santa Maria della Concezione, Roma
 
(In questo dipinto seicentesco del pittore Guido Reni,  San Michele Arcangelo  è raffigurato come un bellissimo  giovane combattente con la spada sollevata in alto mentre calpesta sotto i suoi piedi Satana, manifestando così  l’antagonismo tra il bene e il male e il  trionfo del primo sul secondo. )
 
Che se gli Avi ti sacraro
Un votivo monumento
E Tua gloria tramandaro
Alla più remota età,
Tempii avrai ben cento, e cento
Ch’ogni cor l’innalzerà.
Inno a S. Michele Arcangelo, Michele Genova (1806-1860)

Cari lettori, per statuto evitiamo argomenti religiosi o politici ma siamo così affascinate dalla Sacra di San Michele, dall'architettura romanica e gotica, dalla sua storia più che millenaria, dalle leggende e da quell'aura di energia positiva che emana che non possiamo fare a meno di parlarvene.
Se amate la storia e l'arte questo è un monumento da visitare, resterete stupiti e increduli di fronte a tanta bellezza, forza e maestosità che l'opera emana. Un luogo "magico" e ricco di leggende; noi abitando nelle vicinanze, ci andiamo spesso e ogni volta ne rimaniamo incantate.
 
Sacra di San Michele
 
La Sacra di San Michele (o Abbazia di San Michele della Chiusa) è un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano (m. 962), all'imbocco della val di Susa, nel comune di Sant'Ambrogio in provincia di Torino (Italia).

La Sacra è stata per secoli la prima tappa della via Francigena in territorio italiano, accoglieva i pellegrini provenienti dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, che si recavano a Roma proseguendo poi verso la Puglia e la Terrasanta.

la Sacra vista dalla Val di Susa

la Sacra vista dalla Val di Susa

Sepolcro dei monaci, parzialmente crollato verso il 1600
E' ritenuto una cappella cimiteriale, 
 ma la forma ottagonale ricorda il Santo Sepolcro


veduta dalla salita che porta alla Sacra

facciata principale alta m.41


E' stata costruita tra il 983 ed il 987, ad opera di Hugon di Montboissier, detto Ugone, (oppure "lo scucito", per la sua tendenza a sperperare) ricco e nobile signore francese che in segno di penitenza finanziò l'opera. Egli nominò il primo abate, Adverto, che insieme a 5 frati benedettini creò il primo nucleo conventuale.
La leggenda vuole che il vescovo di Ravenna, San Giovanni Vincenzo, ritiratosi nella zona della Sacra ebbe la visione dell'Arcangelo Michele che gli ordinò di erigere un santuario. La costruzione iniziò sul monte Caprasio (=delle capre) ma ogni notte il materiale spariva portato dagli angeli sul monte Pirchiriano (dei maiali) così si decise di costruire in questo luogo, accanto a due chiese primitive,  la terza cappella dedicata a San Michele Arcangelo, più ampia delle prime due, anch’essa addossata alla roccia. Gli stessi angeli avrebbero consacrato la cappella, che di notte fu vista dalla popolazione come avvolta da un grande fuoco. Notizie su queste tre cappelle ve le forniremo più avanti nel testo.
Il progettista della Sacra come la conosciamo oggi fu il maestro d'opera Guglielmo da Volpiano  (responsabile anche della costruzione dell’abbazia di Mont Saint-Michel, della quale disegnò personalmente la chiesa). Si racconta che mentre saliva sul monte Pirchiriano il suo cavallo scivolò in un dirupo ma miracolosamente non riportò alcun danno.
La Sacra sorge su uno sperone di roccia alto 26 metri che funge da solido basamento ed è così abbarbicata alla pietra che parti di essa costituiscono solide pareti interne. E' composta dall’Abbazia, a cui si sono aggiunti negli anni successivi, la Foresteria, il Monastero Nuovo, la Nuova Chiesa e la torre della Bell’Alda.

La foresteria è stata edificata verso la fine dell'anno 1000 per accogliere i pellegrini.
Il monastero costruito tra il XII e il XIV secolo sul lato nord della Sacra, era la parte destinata alla vita dei monaci e disponeva di: celle, biblioteca (i monaci furono amanuensi), cucina, refettorio e officine. Purtroppo rimangono solo rovine.
La nuova chiesa: si tratta di un santuario in stile romanico-gotico i cui lavori di costruzione iniziarono tra il 1148 ed il 1170.
 
torre della bell'Alda

La torre della bell'Alda, fu aggiunta per ultima ed è isolata dall'edificio principale. La leggenda, nata all'epoca del Barbarossa, narra di una bellissima fanciulla che per sfuggire ad un manipolo di soldati pregò intensamente, si gettò dalla torre e fu salvata dagli angeli. Questo episodio la inorgoglì a tal punto che ripetè l'impresa per scommessa ma si sfracellò al suolo.


'Scalone dei morti', in pietra verde, con parete parzialmente rocciosa

Il nome gli deriva dall'usanza di seppellire i monaci in nicchie poste lungo lo scalone che simboleggia la vita terrena e la faticosa ascesa fino alla porta dello zodiaco (Purgatorio) che permette l'accesso alla chiesa (Paradiso). 
Curiosità:
il numero di scalini per arrivare al 'Paradiso' sono 243, secondo la Cabala ebraica (=insieme degli aspetti esoterici e mistici della bibbia), se si sommano 2+4+3 si ottiene 9 che è formato da 3x3, i numeri della perfezione e della Trinità.

scalone

veduta della valle

archi rampanti

La Porta dello Zodiaco, opera di maggior pregio artistico della Sacra (Niccolò, XII° secolo) in stile Romanico.

E' così denominata perché gli stipiti nella facciata rivolta verso lo scalone sono scolpiti a destra con i dodici segni zodiacali e a sinistra con le costellazioni australi e boreali (ben 16). Nei capitelli sono rappresentati: un leone con testa di drago, Caino che uccide Abele  (dietro Caino c'è il volto del diavolo!), due donne che allattano serpenti (forse è la rappresentazione della lussuria, oppure è simbolo della madre terra che nutre tutti i viventi), Sansone che scuote le colonne del tempio, alcuni esseri umani che litigano tirandosi  i capelli, quattro falconi che si appoggiano ad un cerchio. Nelle basi delle colonne, due grifoni beccano la testa di un uomo e tre leoni si rincorrono.
Situata al culmine dello Scalone dei Morti, dà l'accesso al piano di base della Chiesa.

Porta dello Zodiaco
Sul portone d'ingresso della chiesa troviamo rappresentati altri simboli: sono presenti le armi di San Michele e due diavoli con il corpo di serpente e la testa umana.
La chiesa, i cui lavori di costruzione iniziarono tra il 1148 ed il 1170, è in stile romanico-gotico 
L'interno è luminoso, prevale lo stile gotico nelle tre brevi navate (=suddivisione interna di un edificio) e sui pilastri del XIII sec., le forme  romaniche sono presenti nelle tre absidi (=strutture architettoniche semicircolari con cupola) del XIIsec.

navata centrale della chiesa
 
La chiesa è abbellita da numerosi affreschi e quadri, ne riportiamo alcuni.

Grande affresco dell'Assunzione (1505) di Secondo Delbosco di Poirino

Nella parte superiore dell'affresco, a destra della Madonna Assunta in cielo, vi è inginocchiato S. Tommaso con una cintura in mano. 
La leggenda narra che l'apostolo, incredulo, si recò al sepolcro di Maria, il corpo era scomparso ed al suo posto restava solo la cintura.

da sinistra: Santa Lucia, Madonna con il bambino che allatta, Antonio Abate e Giacomo de Compostela

Trittico di Defendente Ferrari (Chivasso, fra il 1480 e il 1485 – Torino, 1540 circa) 
al centro la Madonna che allatta il Bambino
a sinitra l'Arcangelo Michele
a destra San Giovanni Vincenzo che presenta Maria ad Urbano di Miolans, Abate commendatario della Sacra dal 1503 al 1522
nelle formelle l'incontro di Maria con Santa Elisabetta,
 la nascita di Gesù e l'Epifania
nei divisori i quattro profeti

pietra bianca triangolare, vicino alla porta d'entrata della chiesa.

La leggenda vuole che la pietra sprigioni energia positiva e le persone che la calpestano ne traggono forza vitale. 
Da dove provverrebbe l'energia? Da sette santuari della Linea di San Michele: 
  • Skelling Michael (Irlanda), 
  • St. Michael's Mount (Gran Bretagna), 
  • Mont Saint Michel (Francia), 
  • La Sacra di San Michele (Piemonte)
  • Santuario di Monte Sant'Angelo (Puglia),
  • il Monastero di San Michele (Grecia) 
  • il Monastero di Monte Carmelo (Israele).


Questa perfetta linea retta è come un colpo di spada che San Michele avrebbe tracciato per invitare i fedeli alla rettitudine. Pare che la Sacra di San Michele si trovi esattamente a metà della via Michelita, a mille chilometri da Mont Saint Michel in Francia  e a mille chilometri dal Santuario di Monte Sant'Angelo in Puglia.
 
 
Curiosità: la Linea Sacra è in perfetto allineamento con il tramonto del sole nel giorno del Solstizio di Estate.

poster all'interno della chiesa


uno dei 16 grandi sarcofagi in pietra verde di Malanaggio (=cave in Piemonte nella Val Chisone), collocati nel 1937 nella chiesa. Sono le tombe di 24 principi di casa Savoia precedentemente sepolti nelle cripte sotto la chiesa

abside

abside

tomba gotica dell'abate Guglielmo III

Le sorprese della Sacra

Inglobate nella Sacra, sotto l'altare, vi sono tre antichissime cappelle una delle quali risalirebbe all'epoca romana, costruita all'inizio del IV secolo, dopo l'editto di Milano 313 (=editto di Costantino che concedeva la libertà di culto). La seconda cappella è longobarda quindi edificata dopo il 570. La terza cappella fu costruita da San Giovanni Vincenzo, arcivescovo di Ravenna all'inizio del 900. Purtroppo non sono visitabili, si intravedono da un cancello al fondo di una breve scalinata.


cappella primitiva, quello che si intravede dal cancello

cappella primitiva

cappella primitiva


terrazzo posto accanto all'entrata della chiesa. Questa foto, scattata da noi, ci ha stupite perchè ha una lama/spada di luce che l'attraversa

esterno chiesa

panorama dalla terrazza

ghiacciaia: in inverno veniva stipata la neve che si conservava per molti mesi fungendo da frigorifero naturale

ghiacciaia, la cupola ha un gancio per appendere il cibo

cisterna: garantiva ai monaci l'autonomia idrica

 
CURIOSITA'
 
1. nel 1980, lo scrittore Umberto Eco si ispirò  a questa abbazia  per ambientare il suo più celebre romanzo, "Il nome della rosa". Inizialmente, fu anche proposto di girarvi le scene dell'omonimo film scelta poi scartata dai produttori  a causa dei  costi elevati
 
2. Massimo D'azelio ha descritto e disegnato la Sacra di San Michele in un libro del 1829. Ha raccontato la leggenda della Bell'Alda ne "I miei ricordi"
 
3. Adelchi, tragedia di Manzoni, è ambientata in Val di Susa 


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