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Come illuminare lo studio di casa? Ecco qualche consiglio strategico e di design!

Viviamo nell’era dello smartworking. La diffusione del Covid ci ha inevitabilmente costretti a rivedere drasticamente le nostre abitudini quotidiane, introducendo questa nuova forma di lavoro domestico.

Ciò ha indotte molte persone a realizzare un piccolo studio casalingo, sfruttando tale spazio per poter svolgere efficacemente il proprio lavoro. La domanda che si sono poste è: come illuminare lo studio di casa? Questo perché, per poter lavorare al meglio, è di fondamentale importanza poter contare su un adeguato apporto di luce.

Ed è qui che entra in gioco la nostra guida, nella quale ti forniremo una serie di preziosi e strategici consigli di design che ti permetteranno di illuminare il tuo studio in maniera funzionale ed esteticamente accattivante!

– Come illuminare lo studio di casa in base alle esigenze dell’ambiente… e alle tue!

Che luce mettere in ufficio? Porsi questa domanda è del tutto normale nel momento in cui ci si ritrova a dover studiare un’illuminazione efficace per il proprio angolo studio. Ebbene, sappi che per realizzare il perfetto progetto illuminotecnico occorre innanzitutto basarsi sulle esigenze dell’ambiente che s’intende illuminare.

Occorre cioè avere bene in mente il tipo di funzione svolta da quell’ambiente, il tempo che trascorreremo al suo interno e quello che faremo. Fatte queste prime considerazioni, è necessario guardarsi intorno con attenzione e individuare le fonti di luce naturale presenti nella stanza: un esame che, nel caso di uno studio domestico, diventa ancora più importante.

Quello che dovresti fare, pertanto, è accertarti che il tuo piccolo ufficio casalingo presenti due precise fonti di luce:

  • naturale;
  • artificiale.

Per quanto concerne la prima fonte, quella naturale, si riferisce alla luce solare che penetra attraverso le finestre.

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Essendo in assoluto l’illuminazione migliore, andrebbe sfruttata al massimo, per esempio posizionando la scrivania in modo strategico e facendo in modo che la sua superficie sia illuminata dalla potente luce solare fintanto che è possibile. In questo modo, oltre a godere del giusto apporto di luminosità mentre lavori, risparmierai anche sui consumi elettrici, il che non è affatto male.

Ciò detto, tuttavia, è doveroso tenere in considerazione anche le luci artificiali. Esse ti risulteranno molto utili non solo nelle ore serali, ma anche nelle giornate nuvolose in cui la luce del sole scarseggia o è completamente assente. A tal proposito, pertanto, dovresti considerare due distinte tipologie di luce:

  • una generale, da mettere a soffitto, con l’obiettivo d’illuminare la stanza dall’alto;
  • una specifica, da installare nei punti strategici come la scrivania o qualsiasi altra area che necessiti di una fonte luminosa in più.

Queste esigenze, che valgono in generale per qualsiasi angolo studio, devono poi essere interpretate sulla base dei tuoi bisogni personali. Ecco perché è importante saper individuare non solo i punti migliori nei quali predisporre l’illuminazione, ma anche i modelli di luce più idonei.

– Quale luce scegliere per lo studio di casa e dove posizionarla

Cominciamo subito con il rispondere a un quesito fondamentale: quando si lavora al computer da dove deve provenire l’illuminazione? Trovare la risposta giusta a questa domanda è necessario, in quanto da essa dipenderà il tuo posizionamento mentre lavori.

L’ideale, infatti, sarebbe quello di porsi in maniera frontale o perpendicolare rispetto alla finestra, facendo quindi in modo che la luce illumini la scrivania, e di conseguenza anche il computer, ma non direttamente il monitor, onde evitare riflessi fastidiosi che t’impedirebbero la corretta visione.

Parallelamente, devi altresì procurarti una buona fonte di luce artificiale, in grado di assicurarti una visione perfetta anche nelle ore serali, o quando la luce naturale viene a mancare. Anche per questo c’è una domanda cui bisogna trovare una risposta, vale a dire: come dev’essere la luce sulla scrivania?

La migliore soluzione da adottare in questi casi consiste nel procurarsi una bella lampada da scrivania, che sia il più possibile versatile. Ciò significa che devi sentirti libero di posizionarla al bisogno, a seconda delle tue esigenze del momento e delle effettive condizioni di luce naturale. Ottime, a questo proposito, sono le lampade a morsetto che, grazie al pratico aggancio di cui sono provviste, possono essere posizionate ovunque senza alcuna difficoltà.

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Naturalmente questi modelli non rappresentano l’unica opzione. Le lampade da pavimento rappresentano infatti un’alternativa altrettanto valida, con il particolare che richiedono però una collocazione fissa. Ciò di cui ti devi assicurare, nel caso in cui tu preferisca questa soluzione, è che la testa della lampada sia orientata in modo corretto verso la tua postazione di lavoro.

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Individuare la migliore fonte di luce artificiale per la scrivania non è tuttavia sufficiente. Come ti abbiamo già spiegato prima, infatti, è di fondamentale importanza poter contare anche su una fonte di luce diffusa e generale: un’illuminazione a soffitto che ti permetta di vedere la studio nel suo insieme, onde evitare di andare a sbattere contro la scrivania se hai la necessità di entrare nella stanza durante le ore serali o notturne.

E come va posizionata la luce artificiale rispetto alla scrivania? L’ideale sarebbe quello di sistemare la lampada a soffitto in una posizione tale da permetterle di illuminare dall’alto la tua postazione di lavoro.

Quindi, se hai posizionato la scrivania al centro della stanza, la lampada dovrà essere posta in posizione perpendicolare. In alternativa, se per esempio hai addossato la scrivania alla finestra, potrai comunque posizionare la fonte di luce al centro del soffitto, onde evitare un effetto sproporzionato e disarmonico.

L’importante è scegliere un modello che sia adatto al tuo studio, sia sotto l’aspetto funzionale, quanto sotto quello estetico, onde evitare che risulti un pugno in un occhio. Ottime, a questo proposito, le lampade a soffitto semplici e di forma piatta: perfette per un ambiente dedicato al lavoro e alla concentrazione. In alternativa, se prediligi soluzioni più creative, puoi optare anche per una plafoniera o un piccolo lampadario, a patto che non siano modelli eccessivamente vistosi.

In aggiunta alle fonti luminose che ti abbiamo descritto, ce n’è un’altra che potrebbe risultarti molto utile, sia a livello funzionale che a livello estetico, in quanto andrebbe ad arricchire il tuo studio di charme ed eleganza.

Stiamo ovviamente parlando dei faretti a led che, se vengono adeguatamente posizionati, permettono di dare vita a rese estetiche particolarmente suggestive. Se, per esempio, lo studio è dotato di una bella libreria a parete, potresti pensare d’incassare i led all’interno delle mensole, illuminando così i vari ripiani e i volumi in essi contenuti.

Lo stesso potresti fare con qualsiasi altra zona del tuo studio che necessiti di un’illuminazione elegante e discreta, magari un punto particolare della stanza dove ti occorre una luce in più: in questo caso, infatti, potresti rispondere facilmente a questa tua esigenza incassando qualche faretto direttamente in un angolo del soffitto.

– Come illuminare lo studio di casa con la giusta temperatura

Uno dei problemi che potresti giustamente porti, nell’affrontare il progetto illuminotecnico del tuo studio, è quello relativo all’intensità della luce emessa. Detto in altre parole: quanti lux servono in un ambiente di lavoro?

Il lux è infatti il valore che serve per misurare l’intensità della luce consigliata per ogni metro quadrato e, per quanto riguarda lo studio e i luoghi di lavoro in generale, si consiglia di usare luci comprese in un range tra i 350 e i 400 lux.

Al di là di questo parametro molto tecnico, tuttavia, ce n’è uno molto più semplice da considerare e forse anche più importante: la temperatura dell’illuminazione. Misurato in Kelvin (K), questo fattore indica la tonalità di colore assunta dalla luce emessa da una sorgente luminosa artificiale, che può essere calda o fredda.

Mentre le luci calde emettono un’illuminazione dolce e soffusa, perfetta per i momenti di relax, quelle fredde sono molto più intense e mirate, perfette per eseguire i lavori di concentrazione. Nell’ottica dell’illuminazione di uno studio domestico, pertanto, l’ideale sarebbe quello di adottare luci fredde nei punti strategici (per esempio per la lampada sopra la scrivania) e luci neutre per l’illuminazione a soffitto.

Le luci neutre, nello specifico, presentano valori che si aggirano tra i 3000 e i 4000K, mentre quelle fredde rientrano in un range più elevato. Il vantaggio di adottare un’illuminazione neutra, infatti, è quello di usufruire di una luce che, pur non essendo invasiva, non induce nemmeno eccessivo relax: una sensazione che, in un ambiente votato al lavoro, alla lunga potrebbe rallentare le performance.

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– Conclusioni

L’illuminazione di uno studio casalingo dovrebbe sempre tenere conto di due fattori: le esigenze dell’ambiente, che è progettato per lavorare, e le tue, che hai il diritto di svolgere il tuo lavoro nelle migliori condizioni possibili.

Ciò significa, in poche parole, che le dritte che ti abbiamo fornito sono regole standard e, in quanto tali, non è affatto detto che si sposino con le tue reali esigenze e necessità. Se, per esempio, sei una persona ansiosa che tende ad agitarsi facilmente quando lavora, adottare una luce a temperatura calda come illuminazione generale potrebbe risultarti molto più utile rispetto all’utilizzo di una luce neutra.

Se, approfittando del fatto che lavori a casa, ti concedi di lavorare sul divano anziché a una fredda e tradizionale scrivania, allora dovrai concentrare in quella zona la migliore illuminazione possibile. E gli esempi in questo senso di sprecano.

In conclusione, pertanto, il consiglio migliore che possiamo darti è quello di studiare un progetto illuminotecnico basato sulle tue reali necessità e preferenze, che ti permetta di lavorare in un’atmosfera di concentrazione, ma anche di distensione e relax.

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