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Parquet per interni: quale scegliere. La super guida.

Scegliere il Parquet per interni è una decisione che può rivelarsi davvero difficile. Questo perché non esiste un pavimento in legno uguale ad un altro e trovare quello più adatto per la propria abitazione è oggettivamente complicato.

I fattori da prendere in considerazione sono tantissimi: dall’essenza del legno alla finitura finale, dalla tipologia di parquet alla sua successiva manutenzione. Come si fa a barcamenarsi tra così tanti dati, alcuni dei quali fin troppo tecnici?

La soluzione, tuttavia, ce l’hai a portata di mano ed è rappresentata dalla nostra super guida, che ti aiuterà a capire quale parquet scegliere per la tua casa. In che modo? Molto semplicemente attraverso un’attenta analisi di tutti i suddetti dati, fino a farti trovare il parquet migliore: quello più adatto ai tuoi gusti e alle tue esigenze!

– Cos’è il parquet e quali sono le sue caratteristiche

Come certamente saprai, il parquet è un bellissimo pavimento in legno in grado di suscitare una gradevole sensazione di calore e accoglienza. Del resto, stiamo parlando del materiale naturale per antonomasia, noto per le sue calde tonalità e caratterizzato da ricche sfumature e nuance sempre diverse.

Il parquet, oltretutto, ha il merito di riuscire a integrarsi armoniosamente con qualsiasi stile di arredamento, arricchendo di fascino ed eleganza qualunque stanza in cui viene posato.

Tutte queste sue caratteristiche lo rendono a tutt’oggi una delle soluzioni più ambite nell’ambito dell’interior design, tanto più che è portatore di una serie d’interessanti vantaggi, vale a dire:

  • l’isolamento termico garantito dal legno;
  • la sua grande resistenza all’usura, che lo rende durevole nel tempo;
  • la sua versatilità, grazie alla quale può essere adottato pressoché in ogni ambiente della casa;
  • le “emozioni” che è in grado di suscitare, come per esempio il piacere indescrivibile di camminarci sopra a piedi scalzi.
Credits: Pinterest

In aggiunta a tutto questo, occorre poi sfatare il mito che lo vedrebbe come difficile da pulire e da mantenere: nulla di più falso! Se, infatti, è vero che esistono delle tipologie di parquet che necessitano di cure e attenzioni maggiori, nella maggior parte dei casi è sufficiente adottare delle misure semplicissime, come avremo modo di spiegarti meglio più avanti.

Ciò di cui devi essere ben consapevole, piuttosto, è che la posa di un parquet per interni comporta dei costi non indifferenti, seppure anche in questo caso molto dipende dalle scelte che farai. Sia come sia, dovrai comunque mettere in conto le spese della manodopera, in quando posare questa pavimentazione in fai da te non è per tutti e in alcuni casi non è nemmeno possibile.

Fatte queste doverose premesse, partiamo con la super guida vera e propria e, come prima cosa, cerchiamo di capire quali sono i tipi di legno per parquet offerti dal mercato.

– Tipi di legno per parquet: come scegliere quello giusto

Specifichiamo subito una cosa molto importante. Quando parliamo di “tipi di legno” per parquet non ci riferiamo alla specie del legno. Non intendiamo cioè parlare dell’albero da cui è stato estratto.

Quello che vogliamo spiegarti ora, infatti, ha più che a fare con la tipologia di trattamento cui viene sottoposto il parquet al momento della posa.

Una delle prime decisioni che dovrai prendere, in fase di scelta del parquet, è infatti legata al tipo di legno che dovrà comporlo, selezionandolo tra:

  • massello;
  • prefinito;
  • grezzo;
  • naturale.

Si tratta di un primo, importantissimo step volto a stabilire non solo la resa estetica finale del tuo pavimento, ma anche la sua futura manutenzione. Andiamo quindi più nel dettaglio e cerchiamo di capire insieme quali sono le differenze tra questi parquet.

Parquet massello

Se volessimo dare una definizione di parquet, potremmo tranquillamente fornire quella del parquet massello. Questa nota e apprezzatissima tipologia rappresenta infatti il parquet per antonomasia, quella in grado di esaltare al meglio le caratteristiche estetiche del legno.

Il pavimento in massello si presenta infatti come la somma di una serie di listelli ricavati da un unico blocco di legno nobile, le cui essenze spaziano dal pino al frassino, fino ad arrivare a legni pregiati come quello della betulla.

Parquet prefinito

A differenza della tipologia precedente, il parquet prefinito è una pavimentazione già assemblata in sede di produzione, che viene quindi posata con molta più facilità. Noto per la sua maggiore stabilità e resistenza all’umidità, questo pavimento in legno risulta ottimale anche per il bagno e la cucina, offrendo il grande vantaggio di necessitare di una manutenzione davvero minima.

Parquet grezzo

Il parquet in legno grezzo è perfetto per tutti coloro che amano il legno al suo stato più naturale, caratterizzato cioè da tutte quelle piccole “imperfezioni” che lo rendono vivo.

Posarlo significa infatti ottenere una resa estetica decisamente particolare, che strizza l’occhio allo stile rustico pur adattandosi con facilità anche a stili d’arredamento più ricercati.

L’effetto finale è infatti quello di un pavimento contraddistinto da tutti i nodi naturali del legno, nonché dalle stesse sfumature e nuance che si possono ritrovare sulla corteccia degli alberi, all’insegna di effetto pressoché unico.

Parquet naturale

Il parquet naturale rappresenta la soluzione ideale per gli ecologisti e gli ambientalisti. Questo perché il legno con cui viene realizzato proviene solo ed esclusivamente da foreste certificate e gestite in maniera ecosostenibile.

Detto in altre parole: scegliendo di adottare questo parquet per casa tua avrai il merito di non favorire la deforestazione, in quanto il tuo pavimento sarà il frutto di un’estrazione del legno effettuata nel pieno rispetto del benessere ambientale.

Oltre a questo, il parquet naturale offre anche altre caratteristiche positive, come il fatto di essere lavorato in modo artigianale e di essere mediamente più resistente e longevo rispetto alle altre tipologie di parquet.

Credits: Pinterest

– Finitura del parquet: una scelta a metà tra estetica e funzionalità

La posa del parquet rappresenta soltanto il primo di una serie di passaggi che ti porteranno al risultato finale, la cui resa estetica dipenderà in gran parte dal tipo di finitura che deciderai di riservare al tuo pavimento. Questo step è infatti molto importante per due motivi:

  • perché ad ogni finitura corrisponde una diversa resa estetica finale;
  • perché, a seconda della soluzione che adotterai, ti verrà richiesta una manutenzione più o meno complicata.

Il “dramma” di dover rifinire il parquet è infatti quello di riuscire a mediare efficacemente tra estetica e funzionalità, scegliendo cioè una finitura che sia bella da vedere ma, allo stesso tempo, che non richieda una manutenzione eccessivamente complessa. A tal proposito, le soluzioni che puoi adottare sono principalmente quattro:

  • finitura verniciata/oliata;
  • finitura spazzolata;
  • finitura opaca.

Finitura verniciata/oliata

Le finiture verniciate/oliate, pur prevedendo due diversi trattamenti, ti offrono un risultato molto simile, motivo per cui le trattiamo insieme. L’obiettivo comune è infatti quello di tutelare il parquet da eventuali danni e viene conseguito applicando uno strato di vernice o, in alternativa, impregnandolo d’olio.

Nel primo caso, la vernice viene stesa sulla superficie del pavimento, andando così a creare uno strato di protezione trasparente. Nel secondo, invece, l’olio penetra direttamente tra le fibre di legno del parquet, rafforzandolo direttamente dall’interno. In entrambi i casi il risultato ottenuto sarà univoco: il pavimento diventerà molto più resistente ai danni causati da usura e calpestio.

Finitura spazzolata

La finitura spazzolata è la soluzione ideale per tutti coloro che amano il legno al suo stadio più naturale: quello che mostra questo bellissimo materiale così com’è in natura, ricco di nodi e affascinanti “imperfezioni”.

Per ottenere una tale resa estetica, pertanto, il parquet viene per l’appunto “spazzolato” con l’ausilio di speciali spazzole rotanti che, asportando la parte più tenera della fibra di legno, producono dei rilievi sulla superficie dei listelli.

Il risultato, pertanto, sarà quello di una pavimentazione ruvida, più naturale, nonché estremamente resistente ai danni da usura e calpestio.

Finitura opaca

Come il suo stesso nome lascia chiaramente intuire, la finitura opaca si ottiene mediante un procedimento di “opacizzazione” del parquet e, per certi versi, rappresenta il trattamento opposto a quello precedente.

In questo caso, infatti, sulla superficie del parquet viene steso uno strato di vernice opaca o, in alternativa, di uno specifico prodotto opacizzante. L’obiettivo è infatti quello di rendere la pavimentazione in grado di “assorbire” la luce, per poi diffonderla nell’ambiente in maniera più soft.

Questo tipo di finitura è dunque consigliata per ambienti che non devono essere troppo luminosi ma, al contrario, presentare un’illuminazione soffusa e riposante.

Credits: Pinterest

– Le essenze del parquet: meglio quelle classiche o quelle esotiche?

E arriviamo ora a parlare di una delle questioni più importanti da affrontare quando si decide di posare il parquet: l’essenza con cui realizzarlo. Con questa suggestiva parola ci si riferisce, molto semplicemente, al legno usato per costruire i listelli che andranno a comporre il tuo pavimento.

Pur trattandosi di una decisione indubbiamente complicata, visti i tanti fattori da valutare (non ultimo, quello del prezzo!), puoi aiutarti tenendo come riferimento i due macro – gruppi in cui si suddividono i vari legni:

  • le essenze classiche;
  • le essenze esotiche.

Essenze classiche

In questo primo gruppo si collocano tutti i legni provenienti da alberi situati in foreste italiane o europee, a loro suddivisi in legni teneri, semi – duri e duri. Questa classificazione interna si basa sulla capacità dei singoli legni di resistere agli urti e può dunque già fornirti un’ottima base da cui partire per fare la tua scelta.

L’essenza classica per antonomasia, ad ogni modo, è quella del rovere: un legno duro e bellissimo molto usato per il parquet, proprio in virtù della sua eccellente resistenza e della peculiare bellezza che lo caratterizza.

Celebri sono infatti le sfumature di colore che il legno di rovere è in grado di garantire, passando dal biondo al bruno, e donando al parquet un fascino e un’estetica pressoché unici. Adottarlo per il proprio pavimento significa pertanto andare sul classico, poiché il parquet di rovere è probabilmente il più noto e richiesto in assoluto.

Essenze esotiche

Al contrario delle essenze classiche, quelle esotiche sono rappresentate dai legni provenienti da alberi “stranieri”, che crescono in terre lontane, come per esempio il bamboo e il teak. Questi due legni vengono utilizzati molto spesso per costruire i listelli di parquet, sia in virtù della loro straordinaria bellezza estetica, sia per alcune loro peculiari caratteristiche.

Il bamboo, per esempio, proviene da una pianta in grado di rigenerarsi spontaneamente ogniqualvolta viene tagliata: una caratteristica che lo rende la scelta ideale per le persone ambientaliste, che non vogliono alimentare il triste fenomeno della deforestazione.

Credits: Pinterest

Il teak, invece, è noto soprattutto per la sua incredibile resistenza, al punto da essere usato anche per costruire le barche. Grazie al fatto di essere impregnato di oleoresina, una sostanza naturale trasudata dalla pianta, questo legno è particolarmente resistente all’azione di macchie e intemperie.

A unire entrambe queste essenze esotiche è invece l’incredibile resa estetica che sono in grado di assicurare. Mentre il bamboo è caratterizzato da colori caldi e nuance avvolgenti, il teak gioca con le sfumature del marrone, variando dai toni chiari a quelli scuri e garantendo una resa particolarmente elegante.

– Come posare il parquet: qual è la soluzione migliore?

Nella scelta del parquet, come dovresti ormai aver capito, sono comprese tutta una serie di decisioni che riguardano i vari aspetti di questa bellissima pavimentazione e, una di quelle più importanti, è relativa al modo di posarlo. Questo perché esistono tre pose differenti tra cui scegliere:

  • posa incollata;
  • posa flottante;
  • posa chiodata.

Posa incollata

Pur adattandosi a tutte le pavimentazioni, questa posa viene particolarmente consigliata per il parquet massello. Come s’intuisce chiaramente dal suo stesso nome, consiste nell’incollare il pavimento in legno al fondo sottostante, servendosi di uno speciale collante adesivo. In questo modo il parquet risulterà molto più resistente, prestandosi al contempo alla realizzazione di geometrie di posa particolarmente complesse.

Posa flottante

Consigliata soprattutto per i listoni di parquet di grandi dimensioni, si serve di una speciale tecnica d’incastri definiti “maschio – femmina” o “click clack”. Il pavimento, pertanto, viene letteralmente “incastrato” al fondo sottostante, attraverso una tecnica di posa molto veloce e in grado di ridurre il rumore causato dal calpestio.

Posa chiodata

Si tratta della posa meno utilizzata in assoluto, in quanto ormai surclassata dalle due soluzioni precedenti. Viene adottata solo per le pavimentazioni in legno massiccio e prevede lavori lunghi e costosi, in quanto è necessario preparare il fondo sottostante sul quale verranno poi applicati i chiodi.

Una volta stabilita la tipologia di posa del parquet, sarà necessario scegliere la geometria da realizzare. Di seguito un elenco di quelle più quotate:

  • a correre o a cassero irregolare, che consiste nel posare i listelli in modo parallelo ma sfalsato, così da dare vita a una geometria moderna ed elegante;
  • a cassero regolare, una variante della posa precedente che prevede di utilizzare listelli omogenei e della stessa dimensione, all’insegna di una geometria più uniforme;
  • a spina di pesce, che prevede per l’appunto di disporre i listelli secondo questo schema;
  • a spina ungherese, una variante della posa a spina di pesce che prevede di posizionare i listelli in maniera perpendicolare, effettuando però un taglio a 45° in modo tale da far combaciare le teste;
  • a quadri, una posa che offre la possibilità di creare un vero e proprio mosaico con il parquet.

Una volta stabilita la geometria finale del tuo parquet, dovrai decidere quale direzione dare ai listelli, scegliendo tra:

  • orizzontale;
  • verticale;
  • obliqua.

Nei primi due casi, il tuo punto di riferimento dev’essere la porta d’ingresso della stanza, in base alla quale dovrai stabilire se posizionare i listelli in maniera parallela o perpendicolare. Tra le due soluzioni non vi è una particolare differenza, ed entrambe sono consigliate per ambienti con una pianta regolare.

Viceversa, nel caso in cui la stanza presenti delle irregolarità, allora è meglio optare per una posa obliqua che, oltre a minimizzare i difetti strutturali dell’ambiente, esalterà al massimo il disegno geometrico scelto per la posa.

Credits: Pinterest

– Come scegliere i colori del parquet

A prescindere dal tipo di parquet che andrai a scegliere, una delle decisioni più importanti che dovrai prendere è quella inerente al suo colore. Questo perché i pavimenti in legno hanno la caratteristica di offrire infinite soluzioni cromatiche: sia a livello di tonalità che di sfumature.

È meglio un parquet sui toni chiari o uno più scuro? La risposta a questa domanda non è semplice e dipende da una serie di fattori. In linea di massima, tuttavia, possiamo affermare che i parquet dai colori chiari sono perfetti per creare un’atmosfera intima e accogliente, mentre quelli scuri puntano di più sull’eleganza e la raffinatezza.

Oltre a questo, tieni poi presente il fatto che molto dipende anche dai complementi d’arredo preesistenti e dallo stile d’arredamento della stanza. Il bello del parquet è che puoi abbinarne i colori sia per somiglianza che per contrasto, andando a creare in entrambi i casi una fantastica resa estetica.

Per quanto riguarda invece gli stili di arredamento, ve ne sono alcuni che si sposano meglio con i pavimenti in legno chiari, e altri che prediligono le essenze scure. Qualche esempio? Lo stile rustico e quello shabby chic evocano una sensazione di calore e convivialità, quindi si sposano molto bene con le tonalità chiare e luminose.

Viceversa, lo stile scandinavo e l’industrial prediligono toni più freddi e neutri, che contribuiscono a valorizzarne ulteriormente la moderna eleganza che li caratterizza. In conclusione, pertanto, possiamo affermare che tutti i tipi di parquet sono soggetti alla scelta del colore e che da essa dipenderà gran parte della resa estetica finale.

Credits: Pinterest

– Pulizia del parquet: come farla nella maniera corretta

All’inizio di questa guida, ti avevamo accennato alla necessità di pulire il tuo pavimento in legno, al fine di preservarne la bellezza. La qualità di un parquet, effettivamente, dipende soprattutto dalla sua futura manutenzione, che sarà interamente a carico tuo.

Per tua fortuna, tuttavia, è doveroso specificare che la pulizia di questa pavimentazione non è nulla di particolarmente complicato e che, in linea generale, può tranquillamente essere fatta con un comune panno in microfibra cattura – polvere o perfino con il classico aspirapolvere, purché dotato dell’apposita spazzola.

Per quanto riguarda i detergenti, è sempre meglio utilizzare quelli specifici per parquet, scelti anche in base alla sua finitura. In alternativa, sono ottimi anche i cosiddetti “rimedi della nonna”, che prevedono di usare soluzioni a base di acqua e alcool (o acqua e aceto). Altrettanto efficaci sono anche il succo di limone e l’olio d’oliva che, usati insieme, risultano perfetti per eliminare le eventuali macchie d’unto.

Credits: Pinterest

Se sei arrivato a leggere fino a qui, dovresti ormai esserti fatto un’idea in merito a quale parquet scegliere. Come hai compreso tu stesso, i fattori da tenere in considerazione sono davvero tantissimo e prendere la decisione finale non è affatto semplice.

Se, pertanto, ti sentissi ancora in difficoltà e volessi dei consigli più personalizzati:

Scarica la guida gratuita di Abitativo®

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