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Il miglior aerosol: scegliete il vostro tra i modelli top di gamma

Tra i vari dispositivi medici ad uso casalingo, la macchina per aerosol rientra senz’altro tra quelli più utilizzati e si tratta, come tutti sappiamo, di un apparecchio che prevede la somministrazione di farmaci per via aerea e che viene solitamente usato per curare i disturbi a carico dell’apparato respiratorio.

Di strumenti di Questo tipo, tuttavia, ce n’è più di uno ed è quindi di fondamentale importanza scegliere quello che risulta più adatto a noi e alle nostre esigenze.

IMMAGINEPRODOTTODETTAGLI
Laica NE2003
  • Tipologia: A pistone
  • Peso: 1,2Kg
  • Ci Piace: Nebulizzazione rapida
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Nuvita 5020A
  • Tipologia: A pistone
  • Peso: 1,2Kg
  • Ci Piace: Per tutta la famiglia
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DuoBaby Omron
  • Tipologia: A compressione
  • Peso: 1,7Kg
  • Ci Piace: Basso rumore
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Hylogy
  • Tipologia: A infrarossi
  • Peso: 100g
  • Ci Piace: Ultraleggero e a batteria
Controlla Prezzo

Questa guida, dunque, nasce proprio con lo scopo di presentare quelli che noi riteniamo essere i migliori modelli di aerosol attualmente in commercio, con l’intento di aiutarvi a scegliere quello che per voi risulta il migliore.

Se ritenete l’argomento di vostro interesse, pertanto, vi consigliamo di proseguire con la lettura. 

– Nebulizzatore aerosol: come funziona e perché si usa

Come abbiamo anticipato nell’introduzione, l’apparecchio dell’aerosol, chiamato anche nebulizzatore, è una macchina utilizzata per curare i disturbi respiratori sia negli adulti che nei bambini. Ovviamente i farmaci usati non sono sempre gli stessi, ma variano da caso a caso e da persona a persona.

Per questa ragione, prima di precipitarsi ad acquistare uno di questi strumenti, è bene conoscere con precisione il suo funzionamento e i benefici che esso è in grado di portare al nostro organismo.

In questo paragrafo, pertanto, andremo a occuparci proprio di questo: spiegheremo nel dettaglio come si esegue l’aerosol, per quali problemi è consigliato e, in generale, quali sono i vantaggi che è in grado di portare.

Perché si fa l’aerosol

L’aerosolterapia è una cura medica che risulta particolarmente indicata per curare i disturbi a carattere respiratorio. Chi di noi non si è mai sottoposto a un aerosol per il raffreddore o a un aerosol per la tosse?

Ebbene, questi rappresentano due dei disturbi più tipici per i quali il dottore può consigliarci di ricorrere a questo rimedio. Ma cos’è che rende così speciale l’aerosolterapia? Molto semplicemente, il fatto di essere in grado di dissolvere i farmaci in forma liquida fino a ridurli in particelle minuscole, con dimensioni misurabili in millesimi di millimetro, vale a dire in micron.

Ridotti a tale dimensioni infinitesimali, infatti, i medicinali riescono a raggiungere qualsiasi punto del nostro apparato respiratorio, anche gli anfratti più piccoli e nascosti. Esso, infatti, è strutturato come una sorta di albero che, man mano che scende verso i bronchi, riduce drasticamente il diametro dei suoi “rami”.

Per i farmaci, di conseguenza, diventa molto difficile insinuarsi in quei punti così stretti e l’unico modo per poterlo fare è dato dall’aerosol e dalla sua capacità di ridurli nelle suddette minuscole particelle.

Quando si ricorre a questa terapia e quali farmaci vengono impiegati

L’aerosolterapia rappresenta, come abbiamo già detto, la migliore alleata per la cura delle malattie a carattere respiratorio: ciò la rende una pratica molto comune della stagione invernale, quando cioè questo genere di disturbi sono praticamente la normalità.

Questo fatto è spiegabile dalla struttura del nostro apparato respiratorio, che si pone come uno degli organi più delicati del nostro corpo e, in quanto tale, risulta particolarmente soggetto all’attacco di virus e batteri, nonché agli effetti degli sbalzi termici.

Si tratta infatti di due condizioni tipiche dell’inverno e che possono portarci a contrarre disturbi particolarmente fastidiosi quali faringiti, tracheiti e piccole bonchiti: tutte patologie per le quali l’aerosolterapia risulta la cura migliore.

I farmaci che vengono utilizzati in casi di questo tipo appartengono alle categorie dei broncodilatatori, corticosteroidi e antibiotici: grazie allo strumento per l’aerosol, infatti, essi vengono immessi direttamente dove servono, procurandoci così un immediato e duraturo sollievo.

La terapia, tuttavia, risulta efficace anche per altri tipi di disturbi, come le classiche allergie primaverili e la decisamente più grave asma: in questi casi verranno ovviamente utilizzati farmaci più specifici e, per l’asma, anche un tipo di nebulizzatore diverso, vale a dire il cosiddetto “ventolino” portatile.

Effetti collaterali dell’aerosolterapia

Fino a questo momento abbiamo presentato l’aerosolterapia come una cura altamente efficace e consigliata, in grado di portare al nostro organismo un elevato benessere. Non dobbiamo dimenticarci, tuttavia, che stiamo pur sempre parlando di farmaci che, in quanto tali, possono anche portare a degli effetti collaterali.

La cosa migliore da fare, per questo motivo, è sempre e comunque quella di rivolgersi al proprio medico di fiducia, lasciando che sia lui stesso a prescriverci una cura a base di aerosol. Sarà lui, infatti, in qualità di specialista, a capire se essa rappresenti la terapia migliore per noi e a darci le eventuali indicazioni in merito a quali farmaci inalare.

Questo discorso è valido tanto per le medicine quanto per i semplici oli essenziali che, se inalati in dosi eccessive, possono facilmente provocare delle irritazioni alle nostre vie respiratorie.

A maggior ragione, inoltre, il parere medico va sempre richiesto nel caso in cui si soffra di patologie gravi come l’asma e la fibrosi cistica: due malattie che devono essere curate con l’ausilio di medici specialisti.

Al contrario, non è strettamente necessario consultare il medico se decidiamo di sottoporci a una cura a base di soluzioni isotoniche all’acqua di mare, sebbene un consulto in più sia sempre meglio di uno in meno.

Per concludere, dunque, possiamo affermare che l’aerosolterapia risulta indicata per perseguire i seguenti obiettivi:

  • permettere ai farmaci di raggiungere facilmente le zone dell’apparato respiratorio in cui è localizzata l’infezione, grazie alla loro forma vaporizzata;
  • umidificare le vie respiratorie;
  • rendere più fluide le secrezioni tracheo – bronchiali, facilitandone così l’espulsione (vale a dire: sciogliere il catarro causato dalla tosse grassa).

In tutti questi casi, dunque, ricorrere all’aerosol rappresenta la soluzione migliore e questo vale tanto per gli adulti quanto per i bambini. Nel prossimo paragrafo, infatti, avremo modo di approfondire meglio questo discorso, differenziando le tipologie di aerosolterapia a seconda della persona che ne usufruisce.

–  Aerosolterapia: differenze tra adulti e bambini

Come abbiamo precedentemente affermato, l’aerosolterapia è una pratica molto comune sia fra gli adulti che fra i bambini: riguardo a questi ultimi, tuttavia, la scienza non è concorde nell’affermare che faccia sempre bene, in quanto è stato dimostrato che i più piccoli traggono beneficio da questa cura solo in determinati casi.

Data la complessità dell’argomento, dunque, in questo paragrafo tratteremo le due questioni in maniera separata: prima di tutto analizzeremo la pratica dell’aerosol dal punto di vista degli adulti, illustrando una serie di regole che essi sono tenuti a rispettare affinché la terapia funzioni.

In un secondo momento, invece, parleremo dell’aerosolterapia per bambini, sfatando alcuni falsi miti molto radicati all’interno della nostra cultura.

Aerosol per adulti: i consigli per farlo al meglio

Abbiamo affermato poc’anzi che l’aerosolterapia, per sortire gli effetti desiderati, dev’essere seguita con criterio, attenendosi cioè ad alcune raccomandazioni molto precise.

Di seguito, quindi, andremo a elencare una serie di preziosi consigli che è bene seguire alla lettera, onde evitare che questa cura perda completamente la sua efficacia, rivelandosi così un inutile spreco di tempo. Vediamo quindi cosa bisogna fare per renderla vantaggiosa:

  • nel caso in cui fossimo affetti da una fastidiosa bronchite, ben venga l’aerosol, a patto però di respirare il farmaco esclusivamente con la bocca. Se, infatti, respiriamo anche dal naso, esso verrà inevitabilmente filtrato dalle muscose nasali e solo una minima parte raggiungerà i nostri bronchi.
  • Se, al contrario, il nostro problema è un forte raffreddore, una sinusite o perfino una dolorosa otite, allora dovremo invece inalare il vapore direttamente dal naso. Idealmente dovremmo anche trattenere il respiro per qualche secondo, facendo sì che il farmaco abbia il tempo di depositarsi per bene all’interno del nostro organismo. Occorre sottolineare che in questo caso siamo più facilitati, per via del fatto che è possibile rinunciare alla mascherina e fare l’aerosol direttamente nel naso, servendoci dell’apposita forcella.
  • Una volta terminata la seduta, è molto importante pulire per bene la macchinetta: in questo caso, infatti, eviteremo che essa venga contaminata dai batteri presenti nell’ambiente, che finiremmo inevitabilmente per respirare nella seduta successiva.
  • Una pratica suggerita, ma del tutto sbagliata, è quella di collegarci al dispositivo nel mentre che dormiamo: la respirazione rallentata tipica del sonno, infatti, non è assolutamente sufficiente per permetterci d’inalare il farmaco correttamente.
  • Ultimo, ma non meno importante consiglio, è quello che prevede di non allentare la mascherina del dispositivo: anche se la sentiamo stretta e ci dà un po’ di fastidio, è di fondamentale importanza tenerla così com’è e sopportare il disagio. Solo in questo modo, infatti, concentreremo l’azione dei farmaci interamente nelle nostre vie respiratorie ed eviteremo al contempo di disperderlo nell’ambiente.

Seguendo alla lettera queste indicazioni, pertanto, si può ragionevolmente essere certi dell’efficacia della terapia e di non stare perdendo il nostro tempo inutilmente. Questo, però, vale per gli adulti.

Nel caso dei bambini, infatti, la questione si fa leggermente più complessa, in quanto l’aerosolterapia infantile è tuttora protagonista di falsi miti e leggende metropolitane, che è bene sfatare.

Aerosol per bambini: i miti da sfatare

Come abbiamo avuto modo di vedere, l’aerosolterapia, se effettuata nella maniera corretta, può rivelarsi davvero molto efficace, ma solo per gli adulti: per i bambini, infatti, la questione cambia radicalmente.

I più piccoli, infatti, sono spesso soggetti a soffrire di raffreddore e mal di gola, soprattutto nella stagione fredda: in casi come questi, è pratica assai comune affidarsi all’aerosolterapia, convinti che sia il migliore dei rimedi.

Alcune ricerche scientifiche, tuttavia, hanno dimostrato che non vi è alcun riscontro che attesti questa convinzione: l’aerosol, infatti, ha il potere di scendere fino alle basse vie respiratorie, mentre i raffreddori e i disturbi alla gola interessano soltanto quelle alte.

La cosa migliore da fare, in questi casi, sarebbe quindi quella di lasciare che la malattia faccia il suo corso (allenando così il naturale sistema immunitario dei bambini) e ricorrere all’aerosol solo ed esclusivamente nei casi di asma bronchiale.

Anche in questo caso, tuttavia, l’azione di attaccarsi alla macchinetta è ormai considerata superata, grazie alla diffusione dei nebulizzatori spray tascabili, che offrono la possibilità d’inalare velocemente il farmaco ogniqualvolta ve ne sia il bisogno.

L’utilizzo dei classici dispositivi tipici dell’aerosolterapia, dunque, nei bambini dovrebbe essere minimo o addirittura inesistente, in quanto è una cura che a loro serve a poco.

Nel caso in cui vengano colpiti dai classici malanni di stagione, pertanto, molto meglio una cura “casalinga” a base di latte e miele e riposo al caldo o, nei casi d’infezione più resistente, è possibile ricorrere ai lavaggi nasali con soluzione fisiologica (acqua e sale) e paracetamolo in caso di febbre.

Ricordiamo infatti che sottoporre i bimbi all’aerosolterapia è una pratica tutta italiana, quasi sconosciuta all’estero, dove hanno capito già da un pezzo che questa cura risulta assolutamente inutile per il trattamento delle malattie dei più piccoli.

– Macchine per aerosol: come sono fatte e quali tipologie si possono scegliere

Arrivati a questo punto, dopo aver spiegato come eseguire al meglio l’aerosol ed aver sfatato i miti relativamente a quello dei bambini, è tempo di affrontare la questione sotto un punto di vista più tecnico, andando cioè a vedere nello specifico come sono fatti i dispositivi per l’aerosolterapia e da quali elementi si compongono.

Dispositivo per aerosol: come viene inalato il farmaco e tramite quali strumenti

I dispositivi per l’aerosolterapia non sono ovviamente tutti uguali ed è quindi possibile scegliere fra diverse tipologie, a seconda di come ci sentiamo più comodi. Prima di andare a presentarle, tuttavia, è bene conoscere in generale il funzionamento tecnico di queste macchinette, tramite le quali è possibile respirare il farmaco in tre differenti modalità, a seconda del tipo di respiratore che scegliamo.

  • Boccaglio: si tratta di un piccolo dispositivo che dev’essere tenuto fra i denti, serrando la bocca e tappandosi il naso, magari con l’ausilio di una molletta. Si tratta della forma in assoluto più efficace di respirazione del farmaco, in quanto esso fa sì che la sostanza finisca direttamente nelle vie respiratorie inferiori, senza passare dalle mucose nasali che finirebbero per trattenerne una buona parte.
  • Mascherina: decisamente più conosciuta e utilizzata, rappresenta la maniera più classica d’inalare il farmaco nebulizzato. Perfetta per i bambini, presenta lo svantaggio di depositare il farmaco anche nel naso e sulla pelle, riducendone così l’efficacia. Per eseguire la cura al meglio, è bene accertarsi che la mascherina sia il più possibile aderente al viso.
  • Forcella nasale: solitamente utilizzata nel caso di somministrazione del farmaco direttamente nel naso, oggi è caduta quasi del tutto in disuso, continuando a essere utilizzata solo da una ristretta minoranza di persone.

Questi in elenco, dunque, rappresentano i principali strumenti in dotazione a qualsiasi dispositivo per aerosol, il cui funzionamento è imprescindibilmente legato a quello di tutti gli altri componenti della macchinetta.

Il procedimento, infatti, inizia con l’introduzione del farmaco nell’ampolla di aerosolizzazione, che può essere di vetro o di plastica e il cui scopo è per l’appunto quello di procedere con la nebulizzazione della medicina.

Ciò è possibile grazie alla presenza di uno speciale compressore d’aria che, soffiando un forte getto all’interno dell’ampolla, genera una decompressione che aspira il farmaco, dando vita a microscopiche goccioline in sospensione.

Così rimpicciolite, dunque, le goccioline possono facilmente essere aspirate tramite i dispositivi che abbiamo precedentemente elencato, fino ad arrivare alle vie respiratorie più basse e difficilmente raggiungibili.

Dispositivi per aerosol presenti in commercio

Quando si parla di strumenti per l’aerosolterapia ci si riferisce in realtà a diverse tipologie di nebulizzatori, che presentano cioè caratteristiche differenti.

La cosa importante, dunque, è conoscere nel dettaglio la struttura di ciascun macchinario, al fine di orientarsi verso quello che risulta più idoneo a noi e alle nostre esigenze. Andiamo quindi a conoscere insieme i due principali tipi di nebulizzatori che il mercato mette a disposizione, con relative caratteristiche.

Nebulizzatore pneumatico

Di seguito, elenchiamo i tratti distintivi che caratterizzano questo tipo di nebulizzatore:

  • sfrutta il getto d’aria generato dal compressore allo scopo di produrre particelle omogenee e stabili;
  • utilizza un’ampolla in grado di garantire una nebulizzazione di eccellente qualità;
  • è economico e molto resistente;
  • ha il difetto di produrre uno sgradevole e potente rumore di fondo (che spesso tende a spaventare i bambini) e alcuni modelli possono presentarsi un po’ ingombranti;

Quello che abbiamo appena descritto è il classico macchinario per aerosolterapia che tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo provato ad utilizzare. Grazie ai progressi in campo medico, fortunatamente, anche questo settore si è evoluto, dando vita a ulteriori tipologie di nebulizzatore, come quello di cui parliamo ora.

Nebulizzatore a ultrasuoni

Anche in merito a questa seconda tipologia di nebulizzatore procediamo a elencare i punti salienti relativi alle sue caratteristiche principali:

  • il suo funzionamento si basa sulla vibrazione dei cristalli di quarzo;
  • non produce il fastidioso rumore di fondo tipico di questi macchinari, offrendo così un aerosol silenzioso;
  • sono più veloci a nebulizzare il farmaco e garantiscono un’ottima vaporizzazione;
  • presentano un costo maggiore.

Questa seconda tipologia di macchinario, come si evince chiaramente dall’elenco, si presenta più tecnologicamente avanzata rispetto alla precedente, che è quella classica utilizzata già molti anni fa.

Il problema, tuttavia, è che anche i nebulizzatori a ultrasuoni tendono a risultare ingombranti e, per questa ragione, la ricerca ha messo a punto dei dispositivi portatili, che risultano peraltro la soluzione ideale per i pazienti sofferenti d’asma. Vediamo insieme quali sono:

Inalatori a dose misurata

Comunemente chiamati “ventolini”, presentano la tipica forma di un pipetta, che il paziente deve introdurre in bocca nel momento dell’attacco d’asma. Per poterne trarre beneficio, egli dev’essere in grado d’inspirare con energia: in questo modo, infatti, il farmaco contenuto all’interno del dispositivo entra in circolo nel suo organismo, donandogli un’immediata sensazione di benessere.

Inalatori a polvere

Più semplici da utilizzare in quanto non richiedono alcuna coordinazione tra la messa in bocca dell’inalatore e l’inspirazione nasale, consentono al paziente di inalare il farmaco respirando direttamente la polverina e semplificandogli non poco l’operazione.

Questi che abbiamo elencato, quindi, rappresentano i vari tipi di inalatori presenti in commercio ed è importante che ciascuna persona si orienti verso quello che ritiene essere il migliore per le sue esigenze, meglio se con l’aiuto del medico curante.

La cosa veramente importante, tuttavia, è imparare usare questi dispositivi nel modo corretto, prestando anche attenzione a fornire loro una corretta manutenzione. Ne parliamo nella prossima sezione.

Utilizzo e cura dei dispositivi per l’aerosol

Per poter utilizzare al meglio questo genere di dispositivi, a prescindere dalla tipologia scelta, è importante tenere presente alcune regole fondamentali di comportamento, che illustrano come bisogna affrontare l’aerosolterapia dal punto di vista strettamente tecnico. Vediamole insieme.

  • La prima cosa da fare, prima ancora di cominciare, è quella di lavarsi le mani: una regola talmente banale da risultare quasi superflua da dire, ma che è sempre meglio ricordare.
  • Dopo aver immesso la soluzione farmacologica all’interno dell’ampolla, occorre assumere la posizione corretta: seduti rilassati con il tronco bello eretto.
  • Prima di procedere con l’inalazione vera e propria, è bene nebulizzare il farmaco a vuoto per una quindicina di secondi: in questo modo, infatti, le particelle in sospensione verranno stabilizzate.
  • Durante la nebulizzazione, occorre prestare attenzione a che l’inalatore si mantenga sempre in posizione verticale e, nel mentre, regolarizzare il nostro respiro in maniera tale da produrre inspirazioni molto lente e profonde, trattenendo il fiato per 5 – 10 secondi, prima di rilasciare l’aria.
  • L’operazione dev’essere ripetuta fintanto che il nebulizzatore inizia a produrre crepitii e il farmaco cessa di essere rilasciato: a quel punto il trattamento è terminato.

Una volta terminata la nostra seduta, come abbiamo già detto, è bene pulire la macchina onde evitare che possa entrare in contatto con i batteri presenti nell’ambiente.

Si tratta di un’operazione di fondamentale importanza, ma che da sola non è sufficiente: una corretta manutenzione, infatti, prevede di sostituire gli inalatori ogni tre o quattro mesi, specie se si usa la macchina in maniera continuativa o comunque molto spesso.

– IL MIGLIOR AEROSOL: ECCO QUALI SONO I MODELLI TOP DI GAMMA

Giunti a questo punto, il funzionamento dei macchinari per l’aerosol dovrebbe risultare chiaro una volta per tutte. Forti delle informazioni che abbiamo acquisito, pertanto, possiamo ora concentrarci sui modelli top di gamma proposti dal mercato: è infatti assai probabile che tra di essi ci sia il nebulizzatore più adatto a voi e alle vostre esigenze.

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Questo primo prodotto che andiamo a presentare appartiene alla categoria dei nebulizzatori a ultrasuoni, il che lo rende uno strumento dall’utilizzo silenzioso. Si presenta strutturato come una colonna alta poco meno di 10 cm, cosa che gli permette di essere utilizzato anche come nebulizzatore portatile, soprattutto per il fatto che può essere comodamente ricaricato tramite USB.

Per quanto riguarda gli inalatori presenti, oltre a quello già integrato che lo rende ottimo per i pazienti sofferenti d’asma, sono presenti anche le due classiche mascherine: ideali soprattutto per i bambini piccoli.

Grazie all’avanzata tecnologia che caratterizza il prodotto, si può essere certi di ottenere un’eccellente nebulizzazione del farmaco, che può così essere inalato con grande efficacia e beneficio per il nostro organismo.

I vantaggi del trattamento, infatti, non riguardano solo le comuni patologie a carico dell’apparato respiratorio, ma all’occorrenza può perfino funzionare come un vero e proprio trattamento estetico, umidificando la nostra pelle.

Viene venduto con il caricabatterie in dotazione, in maniera tale da non necessitare di alcuna presa di corrente e di poter essere utilizzato ogniqualvolta ve ne sia il bisogno, a prescindere dal luogo nel quale ci troviamo.

Piccolo, portatile e anche economico: questo nebulizzatore rappresenta la scelta perfetta per tutti coloro che preferiscono tenere sempre con sé un rimedio d’emergenza.

2. Aerosol silenzioso per bambini DuoBaby Omron

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Questo secondo prodotto, esattamente come il precedente, è un dispositivo silenzioso consigliato soprattutto per i bambini sofferenti di una qualche patologia asmatica.

Il suo aspetto riprende quello dei nebulizzatori classici, essendo strutturato come la classica scatola provvista di mascherina attaccata al cavo: le dimensioni, tuttavia, si presentano più ridotte, un fattore che va a influenzare positivamente la praticità del marchingegno.

Esse infatti ammontano a 17 x 28 x 10,5 cm, a fronte di un peso di soli 1,7 Kg: ciò rende lo strumento facilmente spostabile, seppure non sia specificamente pensato come nebulizzatore portatile.

Per quanto riguarda gli accessori di questo dispositivo, oltre alla classica e immancabile mascherina troviamo anche un ottimo aspiratore nasale, grazie al quale è possibile decongestionare facilmente le vie respiratorie.

La somministrazione della cura, in questo caso, è consigliata soprattutto nei bambini fino ai quattro anni, per i quali questo nebulizzatore può costituire un validissimo aiuto nella decongestione dei condotti nasali, conciliando maggiormente il sonno notturno.

Degno di nota, inoltre, è il fatto che l’aspiratore nasale si lavi con molta facilità, non richieda filtro antibatterico e, in generale, è molto semplice da utilizzare. Il consiglio, dunque, è di dotarvi di questo nebulizzatore solo nel caso in cui abbiate dei bambini molto piccoli, in quanto l’azienda produttrice l’ha pensato soprattutto per i loro bisogni.

3. Aerosol a pistone Laica NE2003

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Questo terzo dispositivo presenta anch’esso la caratteristica struttura di una scatolina, le cui dimensioni sono però piuttosto ridotte: il suo peso, infatti, ammonta a poco più di un chilo, rendendolo così facilmente trasportabile.

La caratteristica maggiormente degna di nota è relativa al funzionamento a pistone, grazie al quale è possibile ottenere una nebulizzazione ultrarapida e finissima, perfino per i farmaci di consistenza più oleosa. Oltre a questo, il dispositivo ha il vantaggio di essere estremamente silenzioso, il che lo rende idoneo anche per un utilizzo sui bambini.

Molti sono gli accessori inclusi all’interno della confezione: oltre all’immancabile ampolla e al tubo dell’aria, troviamo una mascherina per gli adulti e una per uso pediatrico; una forcella nasale, un boccaglio e due filtri.

Tutto l’occorrente che si possa desiderare, insomma. Questo nebulizzatore, dunque, pur appartenendo alla tipologia classica, presenta comunque una qualità superiore, degna dei modelli più recenti e, se utilizzato correttamente, può davvero aiutarci a stare meglio e a godere di uno stato di salute migliore.

4. Aerosol portatile Nuvita 5020A

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Con questo quarto modello chiudiamo ufficialmente la classifica dedicata ai nebulizzatori top di gamma attualmente presenti sul mercato e lo facciamo con un altro dispositivo portatile ideato per funzionare egregiamente sia nel trattamento delle patologie respiratorie degli adulti, sia di quelle dei bambini.

La sua struttura presenta la caratteristica forma a scatolina di piccole dimensioni: ne è prova il suo peso esiguo, pari soltanto a un chilo e mezzo. Il suo funzionamento è del tipo a pistone, il che implica una maggiore capacità di nebulizzare i farmaci, riducendoli a particelle infinitesimali e aumentandone così l’efficacia.

Ricco e variegato, inoltre, è il kit di accessori con cui il dispositivo viene venduto. Abbiamo infatti: due maschere, di cui una classica per gli adulti e l’altra a forma di pesciolino per i bambini; una forcella nasale; un tubo prolunga; e, infine, un’ampolla per la nebulizzazione a due velocità, in grado di offrire risultati davvero degni di nota e tutti a beneficio della nostra salute.

Il vantaggio di questo nebulizzatore, inoltre, è dato dal fatto di essere pensato per tutta la famiglia, a prescindere dall’età dei suoi membri. Se, pertanto, ciò che cercate è un dispositivo da poter condividere con i vostri figli, silenzioso, altamente efficace e facilmente trasportabile, allora questo è il nebulizzatore che fa per voi e, acquistandolo, il vostro organismo non potrà che trarne il miglior giovamento.

– Conclusione

Siamo ufficialmente giunti al termine di questa lunga e articolata guida dedicata a uno dei dispositivi medici più conosciuti e utilizzati del mondo, in particolare nel nostro Paese: il nebulizzatore per l’aerosol.

Come abbiamo avuto modo di scoprire, pur essendo uno strumento che tutti riteniamo di conoscere bene, per poter funzionare al meglio necessita di seguire regole precise, riguardanti soprattutto il suo mantenimento nel lungo periodo.

Una delle questioni d’importanza primaria, infatti, riguarda l’igiene del macchinario, che dev’essere preservato il più possibile dalla contaminazione con i batteri. Tra i marchingegni che abbiamo presentato, alcuni vantano una pulizia molto semplice, ma è sempre meglio non lesinare fatica su questo punto, in quanto dalla maniera con cui teniamo il nebulizzatore dipendono i risultati stessi della cura.

Per questo motivo, una volta che avremo scelto il dispositivo che meglio si adatta alle nostre esigenze, dovremo abituarci a maneggiarlo con la massima attenzione, senza scordarci mai il fatto che quello tra le nostre mani è un macchinario medico a tutti gli effetti.

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