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Tecnica della chiave bulgara: come funziona e come difendersi

L’estate è per antonomasia il tempo delle ferie. Appena riusciamo a ottenerle, tutti noi tiriamo un meritato sospiro di sollievo, ansiosi di abbandonare la città per recarci sulle tanto sospirate spiagge a goderci un po’ di mare.

La nostra partenza, tuttavia, potrebbe attirare l’attenzione dei ladri che, approfittando della casa improvvisamente vuota, avrebbero la possibilità di penetrare nella nostra abitazione portandoci via tutto ciò che abbiamo di più prezioso.

Questa eventualità è resa ancora più drammatica dall’utilizzo dell’ormai diffusissima tecnica della chiave bulgara: uno strumento che consente di aprire quasi tutte le serrature senza alcuna difficoltà e che tra i ladri risulta purtroppo molto in voga.

Come difendersi, dunque? Questa guida nasce proprio con lo scopo di rispondere a questa domanda: se quest’estate volete godervi le vacanze in tutta tranquillità, vi consigliamo caldamente di leggervela. 

– Chiave bulgara: cos’è e come funziona

La Chiave Bulgara, o chiavistello bulgaro, è lo strumento che, più di ogni altro, ha causato la maggior parte dei furti perpetrati all’interno delle nostre case.

Si tratta di un’arma davvero temibile, che i ladri riescono a procurarsi facilmente e che consente loro d’intrufolarsi dentro le abitazioni in maniera facile e veloce.

Per poter capire come difendersi da quest’arma è necessario innanzitutto comprendere com’è fatta e cosa la rende così efficace, argomento che affronteremo per l’appunto in questo paragrafo.

Com’è fatta una chiave bulgara?

La Chiave bulgara, come abbiamo detto, è responsabile della maggior parte dei furti avvenuti in Italia. Il motivo è dovuto al fatto che essa va a colpire le serrature a doppia mappa che, fino a non molto tempo fa, erano in assoluto le più utilizzate.

Adesso, anche grazie al giustificato allarmismo suscitato da questo temibile strumento, le persone si stanno attrezzando con serrature di ultima generazione, nel disperato tentativo di difendersi da questo attrezzo.

Prima di entrare più specificatamente in questo discorso, tuttavia, vediamo innanzitutto di capire come funziona il grimaldello bulgaro.

Le origini di questo strumento di scasso sono abbastanza misteriose: la leggenda narra che esso tragga il proprio nome dal fatto che fosse utilizzato già ai tempi della Guerra Fredda dalle spie bulgare, che lo usavano per intrufolarsi nelle abitazioni nemiche.

Vera o falsa che sia questa storia, è innegabile che la chiave bulgara permetta di penetrare nelle case senza doverle scassinare. Come? Molto semplicemente, grazie alla sua peculiare composizione.

Essa è infatti composta da due parti distinte: una chiave morbida e un tensore. Il procedimento prevede d’inserire dapprima la chiave morbida all’interno della serratura d’interesse: in questo modo, infatti, è possibile leggere i codici della stessa.

La seconda mossa, invece, vede entrare in scena il tensore che, con una leggera rotazione a destra e a sinistra, realizza uno stampo preciso della serratura in questione.

Una volta eseguita quest’operazione, il ladro può tornare alla base e realizzare una copia perfetta della serratura che ha violato con la chiave bulgara.

In questo modo, sarà come avergli dato in mano le chiavi della casa, che potrà così tornare a svaligiare con comodo e risparmiandosi la fatica dello scasso.

Chiave bulgara: su quali serrature agisce

Come abbiamo precedentemente affermato, le chiavi bulgare sono specializzate nell’agire sulle serrature a doppia mappa che, fino a non molto tempo fa, erano le più utilizzate nelle case degli italiani.

Ma in che modo, esattamente, questi strumenti così temibili riescono a violarle? Per capirlo è necessario avere presente com’è fatta una serratura di questo tipo. La sua composizione prevede infatti la presenza di una serie di lamelle sovrapposte, al centro delle quali ci sono le cosiddette “gole”, o intagli: all’interno di essi scorre un perno, che è quello che permette la chiusura della serratura.

Queste gole sono dotate di profili dentati che, una volta estratta la chiave, impediscono al perno di scorrere e quindi la serratura resta chiusa; viceversa, inserendo la chiave le lamelle si sovrappongono, il perno scorre e la serratura viene aperta.

Il ladro che agisce con la chiave bulgara, dunque, non è in possesso di una sorta di “chiave magica” in grado di sostituirsi a questo processo: molto più semplicemente, grazie all’uso di questo strumento riesce a replicare una copia esatta della chiave, limitandosi così ad aprire la serratura come farebbe il legittimo proprietario, senza lasciare alcun segno d’effrazione e, magari, prendendosi anche il disturbo di richiudere la porta a lavoro terminato.

La beffa è data dal fatto che la maggior parte delle assicurazioni copre solo il furto con scasso e, di conseguenza, una persona che si ritrova la casa svaligiata a causa della chiave bulgara, è assai probabile che dovrà pagarsi i danni di tasca sua.

Imparare a difendersi da questo strumento così micidiale è dunque d’importanza primaria. Ma come bisogna fare? Se siete curiosi di saperlo, vi rimandiamo alla lettura del prossimo paragrafo.

– Serratura anti-chiave bulgara: come difendersi da questo tipo di furto

Dopo aver compreso che cos’è la chiave bulgara e come funziona, è tempo di concentrarci sulle possibili strategie di difesa che possiamo mettere in atto contro questo micidiale strumento.

Prima di entrare nel panico, tuttavia, è opportuno ricordarci che questo tipo di grimaldello non funziona su tutte le serrature: i suoi bersagli principali sono infatti le serrature a doppia mappa antecedenti il 2011, quindi risalenti a qualche anno fa.

Quelle realizzate negli ultimi tempi, infatti, possiedono sistemi di difesa ideati proprio per evitare di essere attaccate dalle chiavi bulgare.

Ricordiamo che uno dei motivi per cui questa tecnica d’intrusione è così diffusa è dato dal fatto che il grimaldello bulgaro si può facilmente acquistare online al costo di poche centinaia di euro.

Nelle sue versioni più tecnologicamente avanzate, invece, la chiave bulgara può arrivare a costare anche migliaia di euro: in casi come questi, dunque, viene acquistata da ladri particolarmente esperti e “danarosi”, che spesso agiscono in bande.

Chiarito questo, dunque, andiamo a vedere com’è possibile difendersi dalla temuta chiave bulgara, proteggendo le nostre case e noi stessi da una potenziale intrusione.

Passo 1: valutare se e quanto siamo a rischio

Il primo passo che dobbiamo fare, per imparare a difenderci dalla chiave bulgara, è quello di capire se e quanto siamo a rischio. Ciò dovrebbe essere fatto preferibilmente con l’aiuto di un professionista competente in materia, in grado di farci una valutazione chiara e precisa della nostra situazione.

Ad ogni modo, esistono comunque dei fattori generali che possono essere valutati direttamente da noi, tramite i quali possiamo già iniziare a stabilire se è il caso d’intervenire.

  • Il primo fattore da valutare riguarda il tipo di serratura che abbiamo installato sulla porta: se essa è della tipologia a doppia mappa, infatti, allora siamo potenzialmente a rischio.
  • Il secondo parametro di cui dobbiamo tener conto è l’anno in cui abbiamo fatto installare la serratura: come abbiamo già detto, infatti, il rischio massimo si registra per le serrature a doppia mappa antecedenti il 2011. Se la nostra rientra proprio in quel gruppo, allora è il caso d’intervenire.
  • Se la nostra serratura a doppia mappa dovesse risalire a un periodo successivo al 2011, non c’è comunque da stare troppo tranquilli: le serrature di questo tipo prodotte dopo quell’anno sono sicuramente migliori, ma ciò non le rende del tutto immuni ai grimaldelli bulgari.
  • Un altro fattore importante riguarda il numero di serrature poste sulla nostra porta. Se sono due, per esempio, un ladro dovrà necessariamente scassinarle entrambe per poter penetrare all’interno dell’abitazione; se, al contrario, possiamo contare su di una sola serratura a doppia mappa, allora ci troviamo in una situazione di rischio.

Una volta effettuata questa prima, generica valutazione (meglio se con l’aiuto di un professionista), allora possiamo iniziare a concentrarci su come agire per evitare di diventare vittime della chiave bulgara.

Il primo passo da compiere, a logica, sarebbe quello di cambiare la serratura: questo lavoro, tuttavia, rischia di rivelarsi inutile se effettuato su di una porta vecchia e poco resistente. L’ideale, quindi, sarebbe quello di dotarci innanzitutto di una buona porta blindata che, in fatto di sicurezza, rappresenta il top.

Passo 2: dotarsi di una porta blindata

Tra tutte i tipi di porta che possiamo scegliere per casa nostra, quella blindata rappresenta senza alcun dubbio la più sicura. Il suo costo, naturalmente, varia a seconda di diversi fattori ma, essendoci in ballo la nostra incolumità, sarebbe bene puntare più sulla qualità che sul risparmio.

Ad ogni modo, uno dei primi fattori atti a stabilire il valore di una forza blindata, nonché ad aiutarci a scegliere quella più adatta alla nostra situazione, è dato dalla cosiddetta “classe antieffrazione“.

Si tratta di una sorta di codice con il quale vengono classificate le porte blindate e, in parole povere, più la classe è elevata, maggiore è la sicurezza garantita dalla porta in questione. Diamo uno sguardo ai gradi della classificazione:

  • Classe 1: ideata per resistere alla sola forza fisica dello scassinatore ed è consigliata soltanto per appartamenti a basso rischio;
  • classe 2: ideata per resistere a tentativi di scasso perpetrati con una strumentazione semplice, come cacciaviti e tenaglie. Ideale per quelle abitazioni con un rischio di livello medio;
  • classe 3: ideata per tentativi di effrazione tramite piede di porco e consigliata per quelle case che contengono beni di un certo valore;
  • classe 4: ideata per resistere a sofisticati tentativi di scasso, per i quali vengono utilizzati strumenti come trapani, seghe e accette. Risulta l’ideale per le abitazioni signorili o per le case in zone particolarmente isolate.

Oltre la classe 4 si esce dalla sfera delle porte blindate per case private per entrare in quella delle porte per banche e gioiellerie, in grado di resistere perfino agli esplosivi.

Va da sé, naturalmente, che l’ideale sarebbe partire da una classe 3, il cui margine di sicurezza garantito è molto superiore rispetto a quello delle due classi precedenti.

Un’ottima variante è data dalle porte blindate elettriche che, come suggerisce il loro stesso nome, sono dotate di una speciale serratura che risponde soltanto a impulsi elettrici ed è inoltre protetta da speciali sistemi difensivi.

Queste porte, in sostanza, si bloccano in automatico ogni qual volta vengono chiuse e non necessitano di chiave, in quanto basano il proprio funzionamento su sistemi di apertura elettronici, che prevedono l’uso di tastiere, badge e perfino lettori biometrici. L’unico svantaggio di questo tipo di porte è dato ovviamente dal loro costo astronomico.

Passo 3: dotarsi di una serratura anti-chiave bulgara

Per quanto la porta blindata costituisca già di suo una buona protezione contro i ladri, per poterci sentire ragionevolmente sicuri dobbiamo anche fare in modo che su di essa venga montata una valida serratura, capace di resistere anche ai tentativi d’intrusione effettuati con chiave bulgara.

Ad oggi, la serratura migliore in questo senso è quella a cilindro europeo, che può essere montata su tutte le porte ma garantisce maggiore sicurezza su quelle blindate. Essa tra il nome proprio dal suo caratteristico profilo di forma cilindrica e possiede un funzionamento che la rende molto più sicura rispetto alle vecchie serrature a doppia mappa.

Al suo interno, infatti, sono presenti dei pistoncini la cui lunghezza è inversamente proporzionale a quella dei denti della chiave e che “scattano”, consentendo così l’apertura della porta, soltanto nel caso in cui venga inserita quella corretta.

La sicurezza garantita da questo tipo di serratura è data proprio da questo fatto: duplicare questo tipo di chiave non è affatto semplice e immediato come con quella della serratura a mappa.

Nella maggior parte dei casi, per poter effettuare questa operazione, è necessario recarsi presso centri specializzati con un documento che attesti di essere il proprietario della chiave.

Di conseguenza, dato che la tecnica bulgara si basa proprio sulla duplicazione della chiave, è logico pensare che, una volta armati di porta blindata corredata da un’ottima serratura a cilindro, potremo partire per le vacanze molto più tranquilli… o quasi.

Il “quasi” è purtroppo d’obbligo, in quanto la serratura europea è comunque soggetta a tecniche di scasso diverse da quelle perpetrate con la chiave bulgara.

Per contrastarle, tuttavia, è sufficiente montare degli specifici meccanismi difensivi appositamente ideati per questo tipo di serratura: sarà sufficiente rivolgerci a un professionista di fiducia che, oltre a montarci la serratura a cilindro, ci darà anche degli utili suggerimenti in merito alle difese aggiuntive di cui dotarci.

– Difendersi dalla chiave bulgara: l’importanza della prevenzione

Tutto quanto esposto finora è mirato a difendere la propria abitazione dai tentativi di effrazione effettuati con l’ausilio del grimaldello bulgaro.

Ciò, tuttavia, può non essere sufficiente a evitare che dei ladri si aggirino nei pressi della nostra casa, magari perché abbiamo involontariamente attirato la loro attenzione, fornendogli così una buona scusa per tentare il furto.

Come evitare che questo accada? Molto semplicemente, attenendosi a una serie di norme di comportamento e utilizzando qualche accorgimento in più. Il nostro principale obiettivo, infatti, non dev’essere quello d’impedire che i ladri possano entrare in casa nostra, bensì quello di evitare che possano considerarla un bersaglio facile e, di conseguenza, tentare il furto. Vediamo insieme come dobbiamo fare attraverso questi dieci, buoni consigli da seguire.

Dieci buoni consigli per difendersi dai ladri

  • Non limitare la protezione della nostra casa alla sola porta blindata con serratura europea, ma installare anche un valido impianto d’allarme perimetrale, magari facendo in modo che esso sia direttamente collegato alla centrale della polizia.
  • La videosorveglianza rappresenta un altro, validissimo aiuto. In alternativa, è sufficiente anche una webcam posta all’interno della casa, che possiamo tenere sotto controllo con lo smartphone.
  • Prima di partire per le vacanze si potrebbe installare un dispositivo luminoso che funziona con un timer e che, accendendosi e spegnendosi in determinati orari (meglio se casuali), trasmetterebbe l’impressione di una casa abitata.
  • Le finestre al piano terra dovrebbero essere tutte dotata d’inferriate.
  • Incaricare i vicini di ritirare la posta in nostra assenza, onde evitare che essa si accumuli e lasci intendere che noi non ci siamo.
  • Attenzione anche ai messaggi che comunichiamo: se siamo in possesso di una segreteria telefonica, evitiamo di registrare messaggi in cui dichiariamo di non essere in casa. Meglio optare per un più generico “In questo momento non posso rispondere…”.
  • I social network rappresentano un’eccellente esca per i ladri: postando foto che ci ritraggono felicemente in vacanza, stiamo di fatto comunicando all’intera rete che casa nostra è vuota.
  • Proteggiamo il meglio possibile i nostri beni più preziosi, per esempio tenendoli in banca anziché in casa o, in alternativa, dotandoci di una buona cassaforte.
  • La camera da letto è il primo posto visitato dai ladri in cerca di contanti o di gioielli: troviamo loro un nascondiglio diverso e originale, difficilmente individuabile.
  • Cerchiamo il sostegno dei nostri vicini di casa chiedendo loro di contattarci in caso di movimenti sospetti e, in generale, di tenere d’occhio casa nostra nel mentre che siamo via.

– Conclusione

Siamo giunti alla conclusione di questa guida dedicata alla chiave bulgara, in assoluto uno dei più temibili strumenti di scasso tra quelli utilizzati dai ladri.

Come si evince chiaramente da tutto ciò che abbiamo detto, la cosa più importante da fare è quella di dotarci di una valida serratura appositamente progettata per resistere a questo diabolico attrezzo, meglio se installata su di una buona porta blindata.

In generale, comunque, dato che la prevenzione non è mai troppa, è bene anche evitare di attirare l’attenzione sulla nostra casa, attenendosi a una serie di norme e consigli che possano aiutarci a evitare che accada l’irreparabile.

Vivere in una casa sicura e a prova di scasso è infatti una questione prioritaria ed è nostro compito fare in modo di tutelarci nella maniera migliore possibile.

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