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 Fideiussione assicurativa: ecco cosa sapere prima di stipularla

L’assicurazione fideiussoria, sebbene ancora poco nota, è un pratica giuridica che si sta progressivamente diffondendo anche nel mondo dei privati e delle famiglie.

Si tratta di una garanzia assicurativa che in passato era prerogativa delle imprese – specialmente di quelle che operavano con la Pubblica Amministrazione – ma che ha molti vantaggi anche nei contratti tra persone fisiche.

Vediamo cos’è, quando vale la pena farla e quando, invece, è la legge che la impone e capiremo, nel dettaglio e con la massima trasparenza, come funziona, quanto costa e quali sono le similitudini e le differenze rispetto ad una Fideiussione bancaria.

– Di cosa si tratta & costi

La fideiussione Assicurativa è un contratto che viene stipulato tra una compagnia di assicurazione e un contraente e che ha la funzione prevalente di offrire una garanzia ad un soggetto terzo.

In particolare l’assicurazione si assume l’impegno di garantire, e pagare, ad un terzo beneficiario una prestazione/obbligazione nel caso in cui il contraente non riesca ad adempiervi.

Interessante a questo proposito notare che il terzo non ha nessun ruolo sostanziale nel contratto, è solo colui che beneficia degli effetti dell’accordo stipulato tra la compagnia e il contraente (obbligato).

La polizza fideiussoria assicurativa è, quindi, un vero e proprio contratto a favore di terzi: tutela il beneficiario dal rischio che il suo debitore (contraente della polizza) non sia in grado di pagargli una prestazione. In caso di insolvenza del debitore, infatti, è la compagnia assicurativa che salda l’obbligazione tra le parti.

Similitudini con una polizza “normale”

La Fideiussione Assicurativa è, in sostanza, una particolare specie di polizza assicurativa.
E come una polizza, ha la funzione di coprire un soggetto da un rischio.

La polizza RC Auto, per esempio, copre il contraente in caso di sinistro risarcendo/pagando i danni provocati a terzi.

La polizza fideiussoria, analogamente, copre il contraente dal rischio di non essere in grado di pagare (o rimborsare/risarcire, a seconda dei casi) un soggetto terzo suo creditore.

Differenze con una polizza “normale”

La polizza fideiussoria assicurativa rientra nel cosiddetto ramo cauzioni: si tratta di particolari contratti assicurativi che sono sostitutivi di una cauzione in denaro o in beni reali.

In sostanza, quindi, ne assolvono la stessa funzione giuridico-economica ovvero quella di garantire la solvibilità/adempienza futura di un soggetto nei confronti degli obblighi che si assume verso terzi.

L’escussione della garanzia da parte di un beneficiario, tuttavia, non equivale alla liquidazione di un normale sinistro assicurativo. Ha più a che vedere con un’anticipazione di pagamento cui segue, inesorabile, una richiesta di rimborso.

Quanto può costare un’assicurazione fideiussoria?

Un po’ come il costo dell’RC auto o delle polizze a garanzia dei danni, ogni compagnia assicurativa ha tabelle e proprie tariffe per ciascun rischio.

In genere, comunque, le assicurazioni – per emettere una fideiussione assicurativa – richiedono un premio che è una % (tra l’1 e il 10% anche) dell’importo totale da garantire.

Il premio va pagato alla firma, ovvero in un’unica soluzione e anticipatamente. Potrebbero essere previsti dei premi successivi, detti di proroga, che servono a rinnovare la garanzia quando arriva alla sua data di scadenza e occorre prolungare la garanzia fideiussoria.

Il costo della fidejussione assicurativa, in ogni caso, dipende da:

  • l’importo coperto: maggiore è l’ammontare da garantire, maggiore sarà il tasso applicato;
  • la complessiva affidabilità del contraente: clienti più solidi pagano, generalmente, costi inferiori per questo tipo di cauzioni;
  • la durata del rischio: scadenze vicine e durate più brevi sono connesse, in genere, con rischi minori;
  • ma anche e soprattutto dal tipo di contratto/obbligazione oggetto della fideiussione: più è semplice il contesto, minori sono gli elementi di aleatorietà da prevedere e prezzare.

Come si paga?

Generalmente il premio per la garanzia fidejussoria è unico e va saldato integralmente al momento della stipula del contratto.

Si può pagare il premio con tutte le modalità comunemente accettate: per bonifico, per assegno, tramite conto corrente postale, con moneta elettronica e anche in contanti, sempre se sotto i limiti previsti dalla normativa.

– Come funziona esattamente?

A differenza di una polizza assicurativa nella quale la compagnia si assume il rischio del sinistro sollevando completamente il contraente da qualsiasi obbligazione nei confronti dei terzi danneggiati, nella polizza fideiussoria la compagnia garantisce i terzi ma non solleva il contraente dal rimborso di quanto dovuto.

Anticipa, per così dire, il pagamento di un’obbligazione ma mantiene (e poi esercita) il diritto di recuperare presso il contraente di quanto sborsato.

Cos’è il diritto di rivalsa?

L’elemento giuridico che fa avverare quanto appena anticipato è il diritto di rivalsa/regresso sul debitore. Ed è proprio questa clausola contrattuale a contraddistinguere le polizze fideiussorie.

In sostanza significa che la compagnia si riserva il diritto di riaddebitare al contraente ogni somma pagata – per suo conto – al beneficiario della cauzione.

È tutto scritto nel contratto: fin dalla stipula il contraente si impegna a rimborsare alla compagnia assicurativa – a seguito di una sua semplice richiesta – tutte le somme che questa versa al beneficiario in forza della garanzia concessa, rinunciando a qualsiasi eccezione, in particolare a tutte quelle previste dall’art. 1952 C.C..

L’articolo in questione, infatti, disciplina il divieto del fideiussore a riaddebitare al contraente le somme anticipate. Tuttavia, nei contratti di fideiussione assicurativa è esplicitamente prevista la rinuncia da parte del contraente a sollevare una qualsiasi di queste eccezioni alla compagnia, obbligandolo al risarcimento in ogni caso.

Il risarcimento richiesto, infine, può comprendere il capitale ma anche gli interessi legali e le spese affrontate.

Come avviene il risarcimento da parte della compagnia assicurativa?

Per vedersi accreditare l’importo atteso, il beneficiario di una polizza fideiussoria deve fare richiesta di escussione della fideiussione esistente.

Per le polizze assicurative fideiussorie è prevista solo una tipologia di escussione: l’escussione cosiddetta a perdita definitiva.

L’altra tipologia di escussione, detta a prima richiesta, non è applicabile ad una fideiussione assicurativa ma solo ad una fideiussione bancaria.

In sostanza, quindi, per ricevere i pagamenti che gli spettano, un beneficiario – conformemente a quanto previsto per l’escussione a perdita definitiva – deve provare di aver fatto tutti i tentativi previsti per ricevere la somma spettante direttamente dal suo debitore.

Quindi, oltre che comunicare l’inadempienza entro 10 giorni dalla constatazione, deve presentare all’assicurazione tutta la documentazione che provi in fatto di aver intrapreso senza successo tutte le azioni legali necessarie nei confronti del debitore.

In genere, le polizze fideiussorie prevedono che il beneficiario abbia diritto a ricevere la liquidazione delle somme spettanti solo quando ha conseguito un titolo esecutivo definitivo nei confronti del suo debitore.

La compagnia, ricevuto tutto questo, paga al beneficiario un importo (al massimo uguale o inferiore alla somma assicurata) da cui vengono dedotti tutti gli eventuali recuperi effettuati con successo dal beneficiario presso il debitore stesso.

La polizza non sempre ha una data di scadenza

La garanzia fideiussoria, generalmente, viene emessa con una data di scadenza.

Si tratta, tuttavia, di una data che sancisce il periodo di validità del premio versato alla stipula ma che, spesso, non fa estinguere la copertura in essere. La data di scadenza serve per la regolarizzazione dei premi ma se la polizza deve rimanere attiva, sarà necessario pagare integrazioni di premio per prorogarla.

Una polizza fideiussoria, sempre che nel contratto non sia specificato diversamente, si chiude solo nel momento in cui c’è lo svincolo, ovvero una esplicita lettera inviata dal beneficiario (normalmente per raccomandata) con la quale la compagnia viene liberata da ogni genere di obbligazione.

– Quali compagnie emettono fideiussioni?

Tutte le compagnie assicurative possono, su richiesta, emettere polizze fideiussorie a garanzia di obbligazioni del loro contraente.

Imperativo, a norma di legge, è che siano intermediari autorizzati dall’IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e che operino per il tramite di soggetti regolarmente iscritti al RUI (Registro Unico degli Intermediari Assicurativi e Riassicurativi).

Elenchi aggiornati e registri pubblici sono disponibili al pubblico (anche online) per verificare questi requisiti e non incorrere in frodi o false assicurazioni.

A chi rivolgersi?

In genere è preferibile rivolgersi alle compagnie di cui si è già clienti o che fanno parte del gruppo bancario con cui si opera. Questo per accelerare tutte le fasi di valutazione della propria affidabilità: il fatto che siano già in possesso dei dati e dei documenti fiscali agevola i tempi di elaborazione della risposta.

Ma non va esclusa la possibilità di mettersi alla ricerca di un intermediario specializzato che possa offrire anche un vantaggio in termini di costo.

Fideiussione assicurativa online

Esistono decine di operatori, anche piccoli e specializzati, che operano nel ramo delle polizze fideiussorie online.

Si possono cercare direttamente o anche tramite di siti comparatori che hanno accordi e convenzioni con alcuni di essi.

In ogni caso, resta valido il suggerimento di verificare sempre che ogni intermediario sia effettivamente autorizzato ad operare ai sensi della normativa.

Condizioni e informativa precontrattuale

Come definito dalla normativa nazionale e dalle circolari IVASS, indipendentemente dall’intermediario scelto o dal canale per cui si decide di optare, prima della stipula di un contratto di fideiussione assicurativa è necessario che siano consegnati al contraente il Fascicolo Informativo e la Nota Informativa precontrattuale.

Alcune compagnie predispongono anche un documento informativo relativo al prodotto assicurativo con alcune risposte alle domande più frequenti.

In generale la scelta tra diverse opzioni deve tenere conto, oltre che del costo per la fideiussione, anche della solidità della compagnia assicurativa e della sua reputazione. Può capitare che i beneficiari delle fideiussioni esprimano alcune preferenze sulla compagnia da cui farsi garantire.

– Tempi e modalità per la stipula

Ogni compagnia assicurativa ha procedure, modalità e tempi propri per la valutazione dei rischi e la conclusione della pratica.

Prima della sottoscrizione del vero e proprio contratto di fideiussione, ogni assicurazione completa una sua valutazione del contraente e del rischio da assumere per definire, e quotare, gli elementi più importanti del contratto, ovvero l’importo garantito dalla fideiussione, la durata della copertura ed il costo.

Valutazione del cliente

L’assicurazione, per definizione, assicura dei rischi che, quindi, è importante che siano stimati in modo corretto.

E questo vale per tutte le categorie di rischio: i rischi auto, vita, danni e anche per le polizze fideiussorie.

Prima di emettere tale polizza la compagnia di assicurazioni fa una valutazione del cliente per definirne il profilo di rischio e stimare correttamente il premio da incassare.
Per farlo ha bisogno della documentazione fiscale del cliente e anche di quella societaria se si tratta di un’azienda.

Tra i documenti che, generalmente, vengono richiesti per una valutazione ci sono, per le persone fisiche:

  • documenti d’identità o di riconoscimento, compreso il codice fiscale;
  • documenti reddituali come ad esempio il CUD, l’ultimo 730 o l’ultimo Modello PF o le ultime buste paga;

e per le aziende:

  • documenti degli amministratori e Partita IVA;
  • modelli unici;
  • bilanci degli ultimi 3/5 anni;
  • situazione contabile aggiornata.

Solo al termine del procedimento di valutazione la compagnia deciderà se emettere, o meno, la polizza fideiussoria richiedendo al cliente il pagamento del premio.

Quanto tempo ci vuole per averla?

Ogni compagnia ha i suoi tempi per la conclusione della valutazione dei rischi, ma in genere, si tratta di un procedimento che occupa tra i 2 e i 5 giorni lavorativi.

Si legge talvolta che i tempi necessari per una fideiussione assicurativa siano inferiori a quelli richiesti per una fideiussione bancaria, ma questo non è sempre valido.

– Quando serve una fideiussione assicurativa?

Questo tipo di polizza occorre ogni volta che un beneficiario richieda di essere tutelato e garantito rispetto al pagamento di una prestazione. Il debitore si impegna, quindi, a cercare un soggetto che si prenda in carico l’adempimento della sua obbligazione nei confronti del beneficiario, nel caso in cui non fosse in grado di onorarla.

La polizza fideiussoria assicurativa può essere richiesta sia da privati che da aziende per numerose eventualità.

Fideiussione assicurativa per affitto

Un classico esempio di polizza fideiussoria è quella stipulata in caso di locazione di immobili ad uso civile abitazione.

Questa polizza tutela il credito del locatore nei confronti dell’affittuario. In particolare, nel momento in cui il locatario fosse inadempiente, il beneficiario può rivolgersi alla compagnia assicurativa per ottenere il risarcimento di quanto gli spetta.

Generalmente queste polizze assicurative fideiussorie sono emesse per una durata stabilita e coprono un numero definito di canoni mensili di locazione (3, 6 o in casi eccezionali 8).

In un contesto storico di grande incertezza come quello attuale, sono sempre di più i proprietari di immobili che non si accontentano dell’incasso anticipato di qualche mensilità, ma richiedono ai contraenti anche la stipula una fideiussione assicurativa per affitto.

Fideiussione in un contratto tra privati

Sono decine, oltre alla fattispecie della locazione di immobili, gli ambiti privati in cui la stipula di una fideiussione assicurativa può fare la differenza.

Il criterio è sempre, comunque, la necessità di tutelare una parte rispetto al rischio di inadempimento dell’altra, in particolar modo in questi ambiti in cui i contratti sono, generalmente, meno curati e tutelanti.

Ad esempio: in un contratto compravendita tra privati (immobiliare, di un auto o di un qualsiasi bene non registrato) o ancora, in un contratto di appalto privato (a tutela, sempre, del committente rispetto agli obblighi dell’appaltatore).

Fideiussione per stranieri

Questo tipo di fideiussione è richiesta, dalla legge, per quei cittadini stranieri che si presentano ai Consolati o alle Ambasciate Italiane a richiedere un visto turistico per il nostro paese.

Ha lo scopo di dimostrare la capacità di garantirsi il sostentamento durante il soggiorno in Italia, senza necessità di presentare contante.

Questa garanzia fideiussoria viene richiesta dal cittadino – italiano o straniero, purché in regolare possesso di permesso di soggiorno – che intende aiutare un suo ospite ad ottenere il visto.

Fideiussione assicurativa per l’urbanizzazione

Questa fideiussione ha lo scopo di garantire ai comuni l’adempimento di tutte le opere di urbanizzazione primaria o secondaria definite e stabilite con i costruttori autorizzati all’edificazione in aree comunali.

Le imprese edili – ma anche i privati – che costruiscono immobili sul territorio comunale, sono obbligate ad accollarsi anche i costi per la costruzione di tutti gli elementi che rendano abitabile un’area: per esempio le strade, i parcheggi, gli spazi verdi, le fognature ma anche le reti del gas, del telefono e dell’energia elettrica.

La polizza fideiussoria serve a garantire al comune la costruzione di tali opere, anche in caso di totale o parziale inadempimento del costruttore.

Fideiussione a garanzia di immobili in costruzione

Questa fideiussione è espressamente prevista dalla legge 210/2004, varata ad esplicita garanzia dei soggetti privati e persone fisiche chi acquistano immobili in costruzione e devono essere tutelati dal rischio di fallimento del costruttore.

La fideiussione è emessa a beneficio dell’acquirente e garantisce il rimborso degli acconti versati, in caso di fallimento dell’impresa edile.

In particolare copre le persone fisiche dal rischio che il costruttore – fallito o in grave difficoltà – non sia in grado di restituire i versamenti ricevuti alla firma del preliminare o al momento della proposta di acquisto e anche tutti gli eventuali altri versamenti ancora da riscuotere.

La polizza dura fino al momento dell’atto definitivo di compravendita e la legge prevede, addirittura, che in assenza di questa fideiussione assicurativa a tutela dell’acquirente è sostanzialmente nullo anche il compromesso.

Garanzia fideiussoria decennale postuma

La stipula di questa polizza è un atto obbligatorio per il costruttore di un immobile: egli è, infatti, tenuto a garantire l’acquirente (sia persona fisica che persona giuridica) per ogni eventuale difetto di costruzione e per gli eventuali danni arrecati a terzi.

Si tratta di una garanzia fideiussoria emessa dalla compagnia di assicurazioni e che dura, come previsto dalla legge, 10 anni.

Garantisce al beneficiario/acquirente dell’immobile il risarcimento o la liquidazione del costo di ricostruzione in caso di danni – anche a terzi – derivanti dalla rovina dell’immobile (totale o parziale), da gravi difetti costruttivi ma anche da eventuali vizi del suolo che si manifestino nei 10 anni successivi alla conclusione del contratto di compravendita.

Fideiussione per pagamento dilazionato di imposte

Il tipico esempio a questo proposito è quello del pagamento delle imposte di successione: l’Agenzia delle Entrate, infatti, permette rateizzare in 5 anni il pagamento dell’80% delle tasse di successione dovute.

Per concedere questa dilazione, tuttavia, richiede un’apposita fideiussione assicurativa a garanzia del dovuto.

I privati cittadini che intendano usufruire di questa dilazione devono stipulare idonea polizza fideiussoria.

– Fideiussione bancaria o assicurativa?

Oltre alla fideiussione assicurativa, rilasciata da una compagnia di assicurazioni, esiste anche la fideiussione bancaria, una garanzia molto simile che però viene emessa da una banca.

Sebbene le due fideiussioni abbiano, più o meno, la stessa funzione – ovvero quella di coprire l’impegno economico di un soggetto inadempiente nei confronti di un beneficiario -, ci sono alcune differenze che è giusto sottolineare e che possono far propendere per la scelta di una o l’altra garanzia.

Differenze principali tra le due polizze

Ciao che maggiormente differenzia queste garanzie è la segnalazione della stipula della polizza alle banche dati del credito e la velocità di escussione per il beneficiario.

La banca, infatti, è tenuta a segnalare la somma complessiva che sta garantendo a nome del cliente come un vero e proprio affidamento di credito.

Il sistema interbancario, quindi, vedrà la fideiussione e il suo importo come si trattasse di un credito accordato. Solo accordato, quindi non erogato, ma comunque come un finanziamento concesso.

Questo, di solito, contribuisce a diminuire e peggiorare leggermente il merito creditizio del cliente perché aumenta la sua globale esposizione nei confronti del sistema bancario.

Con la fideiussione assicurativa non si corre questo rischio infatti la garanzia data non viene segnalata né comunicata a nessuno.

Escussione a prima richiesta

Solo ed esclusivamente nel caso di fideiussione bancaria è disponibile la clausola di escussione a prima richiesta. Con questa formula si intende che l’eventuale creditore del soggetto garantito può ottenere il rimborso di quanto gli spetta facendo, direttamente, richiesta alla banca senza aprire procedimenti legali o giudiziari nei confronti del suo debitore insolvente.

Si tratta di un vantaggio che lascia più tranquillo il beneficiario della garanzia.
La polizza di fideiussione assicurativa, al contrario, non prevede questo tipo di escussione immediata.

Perché una compagnia assicurativa paghi l’importo garantito/assicurato, occorre che il beneficiario avvii le pratiche per l’escussione del suo credito prima nei confronti del soggetto obbligato e, solo in caso di inadempienza appurata, può fare richiesta all’assicurazione.

Garanzie per la banca

La banca che rilascia una polizza fideiussoria agisce come se stesse affidando al cliente un vero e proprio credito. Per questa ragione, come ogni intermediario bancario, cercherà delle garanzie a propria tutela.

Pegni, titoli, vincoli, ma anche ipoteche se necessario o solo semplici garanzie personali: sono tutti elementi che la banca chiederà al cliente, oltre al pagamento della commissione % sul totale garantito.

Costi e commissioni

La fideiussione bancaria, di solito, ha un costo superiore rispetto a quella assicurativa.
Questo fenomeno è dovuto all’escussione a prima richiesta e alla tempestività con cui la banca è obbligata a versare il dovuto a garanzia del terzo tutelato.

– Similitudini tra fideiussione bancaria e quella assicurativa

La prospettiva dei due contratti è sostanzialmente diversa: la banca mette a disposizione un vero e proprio affidamento a favore del cliente che ha bisogno di una fideiussione, mentre la compagnia assicurativa garantisce il pagamento in caso di inadempienza.

Entrambe le istituzioni, tuttavia, non sollevano i contraenti dalle loro obbligazioni e non si accollano né i rischi né le perdite.

Come la compagnia assicurativa esplicita il suo diritto di rivalsa, la banca non esita a richiedere il rimborso al cliente di tutto quanto pagato in sua vece.

Piano di rientro per una fideiussione escussa

A seguito dell’escussione di una fideiussione bancaria da parte di un terzo, l’importo che, inizialmente, la banca segnalava nelle banche dati del credito come un affidamento accordato ma non erogato, si trasforma in un vero e proprio finanziamento, che va rimborsato in un’unica soluzione o aderendo ad un piano di rimborso, a seconda degli accordi e delle condizioni economiche e patrimoniali del cliente.

– Per concludere

Ogni volta che occorre tutelare un soggetto dal rischio di inadempienza dell’altra parte contrattuale, è opportuno valutare la stipula di una fideiussione.

È vero che ai fini della protezione del terzo, la polizza assicurativa fideiussoria e la fideiussione bancaria garantiscono, allo stesso modo, la solvibilità di un contraente rispetto ad una sua obbligazione.

Tuttavia, la garanzia bancaria può essere escussa più velocemente rispetto a quella assicurativa e, per questa ragione, tale polizza viene preferita dai beneficiari.
D’altro canto, però, la cauzione assicurativa ha – solitamente- costi inferiori e, per questo, viene preferita dai contraenti.

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