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General Contractor in edilizia: Cos’è e come funziona

Un General Contractor in edilizia, potrà essere una persona fisica oppure una società giuridica.

In entrambi i casi, si tratta, comunque, di quel referente a cui un cliente, sia esso un ente pubblico oppure un privato cittadino, affida in toto l’esecuzione di una determinata opera, con il preciso intento di ottimizzare i processi di costruzione e gestione.

Vediamo dunque di capire bene, innanzitutto cosa significa letteralmente “General Contractor” e poi quali sono i compiti di una figura del genere e per quale motivo il suo ricorso, inizialmente pensato in relazione agli appalti pubblici, si stia, invece, pian piano affermando e diffondendo anche nel settore dell’edilizia privata.

– Cosa significa General Contractor

General Contractor, è chiaramente un‘espressione di origine anglosassone che letteralmente può essere tradotta come: “contraente generale” o “capocommessa”.

La figura del General Contractor nasce in ambito pubblico, proprio perché maggiore è la complessità di un’opera, più sono le difficoltà che ci si potrà trovare a dover risolvere. In questi casi poter contare su una “figura terza” che coordini e gestisca ogni cosa, comporta innumerevoli vantaggi.

Chiaramente deve trattarsi di una persona che abbia competenza nel settore, che sia conoscenza non solo dei vari processi costruttivi, ma che sia anche in grado di coordinare ogni cosa, organizzando e tenendo sotto controllo le tempistiche ed i costi, senza sottovalutare l’importanza delle varie procedure burocratiche a cui è indispensabile ottemperare.

Il general contractor deve, a tutti gli effetti, essere capace, al pari di un regista, di coordinare con competenza di tutte gli attori che intervengono nel processo di costruzione, dai tecnici vari, fino ai singoli sub contractor ed operatori.

In ambito pubblico, al general contractor viene affidata la realizzazione dell’opera nella sua interezza: dall’attribuzione dell’incarico di progettazione, alla programmazione operativa e finanziaria, fino allo svolgimento di tutte le fasi necessarie per portare a termine i lavori.

Ovviamente, nell’ambito di grossi lavori il ruolo di general contractor è incarnato da una società, non da una singola persona. All’interno dell’organico di tale società ci devono essere professionalità specifiche ed altamente specializzate nei propri settori di appartenenza.

Solo così è possibile individuare con tempestività e precisione tutte le criticità del caso, che potrebbero insorgere durante le varie fasi di costruzione o ristrutturazione dell’opera, e si può essere in grado di identificare prontamente una strategia che consenta di superarle in tempi brevi e senza extra costi esorbitanti.

L’obiettivo di un general contractor, sia che si tratti di una società o di un singolo e sia che si abbia a che fare con un’opera mastodontica o con la risistemazione di un piccolo appartamento è semplice ed è sempre il medesimo: ottimizzare tempi e costi; garantendo la massima convenienza e qualità lungo tutto il processo edilizio.

– I riferimenti normativi

Nel nostro ordinamento nazionale, la figura del general Contractor è stata introdotta con la legge n. 443 del 21 dicembre 2001, la cosiddetta “Legge obiettivo”, che si prefiggeva, appunto, quale obiettivo principale quello di snellire le procedure e ad accelerare così i tempi di realizzazione delle opere pubbliche definibili strategiche. Tale legge delegava poi il Governo a definirne puntualmente la relativa disciplina.

Successivamente, il decreto n.190 del 20 agosto 2002, ha delineato il profilo e le modalità operative del General Contractor, nello specifico attraverso i seguenti articoli:

art. 6 – modalità di realizzazione delle infrastrutture con affidamento al contraente generale,

art. 9 -affidamento a contraente generale

art. 10 – procedura di aggiudicazione al contraente generale.

A questi sono stati poi aggiunti altri articoli del Capo II-bis, relativo alla Qualificazione Dei Contraenti generali (dall’art. 20-bis al 20-undecies) introdotti dal d.lgs. n. 9/2005, con cui è stato istituito un sistema di qualificazione dei contraenti generali delle opere strategiche, distinto dal sistema di qualificazione delle imprese meramente esecutrici di lavori pubblici.

Non tutti, dunque, sono ammessi ad essere “general contractor” per le opere pubbliche. Le società che ambiscono a tale ruolo devono dimostrare di possedere: alcuni requisiti di carattere generale; altri requisiti in ambito economico finanziario, nonché adeguata idoneità tecnica ed organizzativa; adeguato organico tecnico e dirigenziale ed un sistema di qualità aziendale UNI EN ISO 9001/2000.

– General Contractor nell’edilizia privata

Veniamo ora però al settore privato, che di fatto è quello che ci interessa maggiormente.

Chiunque, nelle propria personale esperienza di vita, si sia avventurato in una ristrutturazione, se non addirittura nella costruzione della propria abitazione, saprà bene che le problematiche che possono insorgere durante l’esecuzione dei lavori sono innumerevoli e spesso la loro gestione non è per nulla semplice.

Le cose si complicano ulteriormente qualora, magari con l’intento di risparmiare, invece di scegliere un’unica impresa a cui affidare i lavori, si sia optato per varie ditte e diversi artigiani e magari si sia deciso di provvedere in autonomia all’ approvvigionamento dei materiali, o anche solo di alcune forniture.

Le variabili in gioco in questo modo aumentano in maniera esponenziale e diventa sempre più difficile anche riuscire ad attribuire responsabilità in caso un lavoro venga eseguito in ritardo o in malo modo.

Detto ciò le preoccupazioni maggiori quando si comincia un lavoro sono legate alla gestione dell’opera ed al rispetto dei tempi e dei costi preventivati. Come fare ad avere delle certezze in tal senso?

Ecco che un General Contractor può essere utile anche in ambito edilizia privata. Magari non sentirete utilizzare quest’espressione, ma le società che vi offrono un lavoro “chiavi in mano” sono sempre più numerose e di fatto con esse si ricorre alla stipula di un general contract e le garanzie aumentano.

Avere a che fare con unico referente per l’utente finale è molto più semplice e rassicurante, nonché implica meno problematiche e fraintendimenti. Tempi e costi si riducono, perché un general contractor ha una fitta rete di collaboratori dei quali si avvale costantemente, che sa come lavorano e la cui presenza può programmare con certezza, limitando l’insorgere di problematiche nel coordinamento.

In questo modo il contraente generale, ancor prima di iniziare i lavori, ha una visione globale chiara e precisa di quello che sarà il risultato finale una volta terminato il lavoro e potrete stare certi che sarà rispondente a quanto richiesto.

Lo sanno tutti: ristrutturare casa può essere un’esperienza molto stressante, specie se in cantiere insorgono degli imprevisti e non si è in grado di affrontarli tempestivamente.

Avere un general contractor, ovvero un unico referente che coordina sapientemente ogni cosa ed al quale sapete di potervi rivolgere in qualunque momento, vi aiuterà anche a dormire sonni più tranquilli e ad affrontare la ristrutturazione di casa con maggior tranquillità!

In genere i vantaggi che si hanno nell’identificare un unico referente sono di gran lunga superiori agli svantaggi. Sulla carta, inizialmente, vi potrebbe sembrare di spendere qualcosa in più rispetto a quanto non paghereste affidandovi a vari artigiani o a piccole imprese e coordinandole voi, ma a fine lavori state pur certi che, avrete risparmiato!

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