Qualche giorno fa sono tornata a L’Acqua Cheta di Bagno a Ripoli, per l’esattezza in località Vallina. E’ un indirizzo ormai noto per chi vuole mangiare del buon pesce(senza spendere cifre esose) e non delude le aspettative.
Il ristorante è piuttosto grande, anche se mai abbastanza vista la folla e le attese!, e l’atmosfera è informale e accogliente, anche per famiglie con bimbi o passeggini. Le persone sono veloci come saette ma cordiali, il servizio è sempre molto concitato ma non approssimativo e si viene comunque assistiti in maniera puntuale e discreta, nonostante la fretta. Solitamente lavorano su due turni, indicativamente il primo alle 19,30 e il secondo alle 21,30: da tenere a mente se si vuole indugiare un po’ di più al tavolo a fine pasto. Altra nota pratica: è fornito di ampio parcheggio quindi nessun problema per l’auto; più che altro occhio quando arrivate, perché, essendoci una illuminazione piuttosto scarsa, si rischia di tirare dritto verso Bagno a Ripoli (rimane sulla sinistra arrivando da Firenze poco dopo il cartello segnaletico “Vallina”). La prenotazione è obbligatoria almeno nel fine settimana e comunque quei 10/15 minuti di attesa ci sono. Lavorano come dannati, si danno un gran daffare, sono veloci nell’accoglienza, ma le persone sono comunque tante. Verso le 23,00 la sala inizia a svuotarsi ed è piacevole indugiare al tavolo (peraltro piuttosto grande e comodo): c’è molto brusio, ma si riesce a conversare comodamente.
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Il menù è molto ampio, con porzioni generose e materie prime direi buone; prezzi assolutamente nella media, forse più convenienti che altrove, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Abbiamo preso una insalata di polpo con patate e sedano, curata nella presentazione e delicata al palato e una pepata di cozzecon bruschetta abbondante e quasi peccaminosa per quanto era saporita. Per secondo abbiamo gustato una Catalana Toledo per due. Quando è arrivata, l’effetto scenico di questo piattone imbandito con un intero astice (già diviso a metà), 4 scampi, 4 gamberoni e un tripudio di verdurine in pinzimonio è stato spiazzante: pesce squisito, ricco di sapore, abbondante e molto leggero. Chi era con me ha sottolineato la mancanza della cipolla rossa, ma ha poi convenuto sull’ottimo sapore d’insieme. Abbiamo chiuso con due dessert: una torta al cioccolato extra fondente, insindacabilmente gustosa trattandosi poco più che di cioccolato fuso (!) e una mattonella che, per chi non lo sapesse, è un tipico dessert fatto con gelato fior di latte servito appunto a forma di mattonella, cioccolato caldo e granella di nocciola. Abbiamo innaffiato tutto con un Pinot nero Saltner: me ne intendo pochino, ma ottimo effetto con quanto mangiato.
Spesa della serata? Direi ragionevole: tutto quanto descritto, più due caffè (limoncello offerto) per 100 euro.
Da visitare. Proprio.
