La scorsa settimana Firenze è diventata Hometown of Fashion ed ha festeggiato i 60 anni del Centro di Firenze per la Moda, in concomitanza con Pitti Immagine. La città si è animata per una settimana di eventi, sfilate, esibizioni, è stata inaugurata la nuova illuminazione di Ponte Vecchio, donata da Stefano Ricci, il Museo Gucci ha proposto il "Gucci Museo Open Day" e Richard Ginori ha inaugurato il rinnovato Flagship Store di Via de' Rondinelli, nello storico Palazzo Ginori, sede del primo negozio che Richard Ginori aprì nel 1802, proprio per proporre le porcellane al pubblico per la prima volta.
Grazie all'acquisizione da parte di Gucci, un intenso lavoro di restauro ha restituito agli antichi fasti la location, 500 mq di esposizione all'interno dei quali fa bella mostra di sé anche un affascinante giardino d'inverno con una imponente vetrata decorata, realizzata nella seconda metà dell'Ottocento dall'architetto fiorentino Tito Chini. Gli spazi introducono idealmente in una nobile casa fiorentina, la casa Richard Ginori appunto, in un susseguirsi di sala, cucina, angolo degli innamorati, salotto e giardino, dove la commistione fra classico e contemporaneo, mobili d'epoca perfettamente restaurati e colori attualissimi, crea uno stretto connubio tra heritage e design, tradizione e innovazione.
Colpisce in maniera particolare la cucina piastrellata di mattonelle dipinte con il soggetto della farfalla, arricchita da stufe d'epoca ed antichi contenitori in porcellana che in Richard Ginori nei secoli scorsi venivano utilizzati per conservare materie prime e sostanze chimiche professionali. Il soffitto a cassettoni recuperato regala scorci di pregiati intarsi azzurri.
La sala dell'Oriente Italiano e la sala del dipinto a mano, prospicienti le vetrine principali, giocano sul recupero della tradizione manifatturiera e sull'innovazione cromatica; gialli, verdi, teneri pervinca e affascinanti bianco/nero che guidano direttamente nel mondo del lusso raffinato e maturo.
La sala interna dedicata a Giò Ponti, la mia preferita, è interamente allestita con i soggetti Labirinto e Catene proposti nei colori più attuali, nero, zaffiro, smeraldo e scarlatto; non solo piatti, ma coppe, svuotatasche, vassoi e americanissimi mug.
Quasi ci si perde fra sale, nicchie e credenze d'epoca, fino ad arrivare al salone principale dove comode sedute e tavolini d'appoggio invitano al relax, per guardarsi intorno, godere di tanta bellezza e magari, alzando gli occhi al cielo, ammirare il soffitto a volte, decorato con il soggetto dei "Galli Turchese", dipinti a mano con un affascinante effetto anticato.
Romantico e lussureggiante, il giardino d'inverno si apre sul fondo oltre la vetrata antica e imponente; la scorsa settimana, durante l'open day, ha accolto i visitatori ospitando i maestri della Manifattura Ginori: il pittore che realizza i paesaggi dipinti a mano su piatti, tazze e oggetti d'arredo ed il maestro della modellazione dalle cui mani, da decenni, le nuove collezioni prendono forma.
Ma l'angolo più pittoresco che ottimamente incarna l'atmosfera dello store, quel gusto un po' retro' delle botteghe artigiane di inizio novecento, è la zona del confezionamento e della cassa, con le scatole di varia foggia e colore, la boiserie in legno ed il tavolone d'appoggio.
Infine, in occasione dell'inaugurazione ed in concomitanza con la mostra dedicata a Giò Ponti a palazzo Marino Marini, il negozio ospita un'esposizione temporanea di tre opere originali di Ponti, restaurate da Richard Ginori.
Difficile restare indifferenti: il negozio è espressione di quasi tre secoli di arte, storia e tradizione, un tributo al Made in Italy ed al saper fare manifatturiero, ma è anche la volontà di far entrare nel proprio mondo coloro che amano il bello e credono che, per tracciare una nuova strada, il passato sia ricchezza e ispirazione.
In questi mesi in cui Firenze sembra stia vivendo un nuovo rinascimento, orgogliosa del suo passato, dimostrando che si può disegnare un futuro eclettico, vivace culturalmente e professionalmente valido, il Negozio Richard Ginori è una perla in più di questo diadema.
