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Naufragi

Torno a tracciare un breve resoconto degli ultimi libri letti, “a futura memoria”.

Assecondando il mio folle piano di completezza (cioè di leggere gli autori che mi interessano integralmente) ho proseguito con Bioy Casares (Diario della guerra al maiale), Conrad (Il passeggero segreto e Domani) e Poe (Il giocatore di scacchi di Maelzel). Per quanto riguarda quest’ultimo autore non sono a mio agio con la sua bibliografia completa. Ho diverse raccolte dei suoi racconti, ma in buona parte vi si trovano gli stessi pezzi, pur se in traduzioni diverse. Fatti salvi i saggi di critica letteraria e gli articoli giornalistici credo di aver (purtroppo) ormai letto tutto quel che scrisse. Il volumetto sul giocatore di scacchi automatico non ha aggiunto granché; ne potrei consigliare la lettura soltanto a chi si trovi nella mia situazione, cioè abbia desiderio di leggere qualcosa di Poe che ancora non conosceva.

In Conrad trovo sempre, contemporaneamente, qualcosa di affascinante e qualcosa di deludente. Quel che non mi piace è probabilmente l’aspetto che più solletica i critici letterari. La prolissità di certe descrizioni paesaggistiche e la cura nell’investigazione psicologica sono tecnicamente perfette, ma mi coinvolgono poco; quel che mi affascina è l’aspetto meno letterario, l’essere cioè l’ultimo rappresentante di una tradizione di racconti di avventure marinare (notevole sotto questo profilo Gioventù, pubblicato con Il compagno segreto).

Il libro di Bioy Casares è gradevole, bizzarro quanto gli altri, ma certo non il suo migliore.

Ho ricevuto dall’editore e letto con interesse il saggio di Caniatti Legione SS italiana; si trovano qua e là alcuni dati interessanti, mescolati però a cose decisamente discutibili (lunghe digressioni sulla memorialistica resistenziale, che non vedo che interesse possano rivestire per chi legge un libro su questo tema). Per la maggior parte si tratta di un collage da altri libri sull’argomento abbastanza noti e diffusi, soprattutto quello di Ricciotti.

Poi sono tornato ai resoconti di viaggi avventurosi con quattro libri interessanti.

Naufraghi di Victor Slocum è considerato un classico da molti autori; merita questa fama perché narra in modo essenziale e coinvolgente alcuni tra i più clamorosi disastri navali del passato, alcuni dei quali mi erano ignoti.

Crociera crudele di Henri Bourdens (pubblicato da Mursia, come anche il precedente) è invece, a mio parere, il resoconto di un naufragio annunciato. L’autore era un ex pilota francese con la passione della vela, che intorno agli Anni ’70 si era messo in testa di fare una traversata attraverso un vasto braccio di mare nel sud-est asiatico insieme alla moglie. Ma tali e tante furono le imprudenze e le leggerezze, che l’avventura si concluse ben presto su un’isoletta disabitata al largo dell’Australia, dove i due per poco non morirono di stenti.

Di ben diverso tenore Il naufragio della “Hansa” di A. Fabietti, che narra in modo molto semplice e “popolare” la storia drammatica della spedizione artica tedesca. Il dramma in realtà non si consumò sino in fondo; a seguito del naufragio nessuno dell’equipaggio perse la vita, sebbene per mesi gli uomini dovettero sopravvivere sul pack alla deriva in condizioni assai precarie.

Infine ho letto con grande piacere In mezzo ai ghiacci. Viaggi celebri al Polo Nord, che raccoglie i resoconti di alcune celebri spedizioni della seconda metà dell’Ottocento, tutte compiute sulla costa occidentale della Groenlandia, con l’eccezione della celebre spedizione della Tegetthoff di Weyprecht e Payer, la cui vicenda è stata raccontata magistralmente nel romanzo di Christoph Ransmayr Gli orrori dei ghiacci e delle tenebre.



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