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Elezioni Amministrative 2014 – Partiamo dalle idee e dai programmi

     

 Circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Panicale                                                 

Il Direttivo del Circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Panicale intende, una volta chiusa la parentesi delle primarie, centrare la discussione politica non solo sui nomi, ma sui programmi e sulla politica andando a verificare la possibilità di costruzione di schieramenti che sappiano distinguersi prima sulle idee di sviluppo del territorio e poi sui criteri per individuare i soggetti che andranno a chiedere ai cittadini del Comune il consenso per realizzare quei programmi condivisi. Approfittiamo per ribadire che rispetto a quanto accaduto nelle ultime settimane Rifondazione di Panicale come peraltro Rifondazione a livello regionale ha mantenuto con fermezza la propria linea politica: autonomia, unità e radicalità. Autonomia rispetto ad un certo quadro politico regionale che pensa ancora di poter mercanteggiare postazioni e posizioni prescindendo dalle questioni programmatiche; unità a sinistra rispetto alla necessità di garantire la continuità in relazione alle cose buone fatte dall’Amministrazione uscente e alla necessità di rinnovamento che il nostro territorio ci chiede per le nuove e difficili sfide che questi cinque anni e soprattutto la crisi economica imperante ci hanno portato in dote; radicalità rispetto al contributo del nostro partito sulle proposte programmatiche per Panicale a partire da misure concrete contro l’austerità e contro le politiche antipopolari dei governi delle larghe intese.

Riteniamo necessario dunque convocare un tavolo di discussione delle forze politiche che si riconoscono nella matrice comune che rimette il lavoro al centro della discussione politica e che sappia declinare attorno a questo grande tema le politiche quotidiane, ma anche i progetti di sviluppo territoriale, la gestione dei servizi, ma anche la capacità di coinvolgimento dei cittadini nella elaborazione delle proposte e nella condivisione delle scelte.
La forza della coalizione deve nascere dalla sua capacità di proposta e di ascolto: definita la cornice di riferimento comune valoriale, che parta dall’analisi realistica delle condizioni attuali e che sappia porsi traguardi importanti per la soluzione dei problemi quotidiani dei cittadini e per il contrasto degli effetti soprattutto sulle fasce più deboli delle politiche di austerità e della crisi, la coalizione deve favorire la partecipazione di chi si riconosce in questo perimetro valoriale per andare a definire nel dettaglio gli elementi distintivi di un programma il più possibile partecipato e condiviso.
A questo proposito e a titolo esemplificativo andiamo ad elencare alcuni punti di discussione generali che aiutino ad inquadrare il contesto, la cornice valoriale di riferimento:

1. LAVORO E PRECARIETA’
La crisi economica degli ultimi anni si è saldata ad alcuni errori imprenditoriali commessi negli anni passati determinando una devastazione territoriale in termini occupazionali, l’enorme problema del lavoro per i nostri tempi è rappresentato prioritariamente dalla precarietà delle giovani generazioni che si vedono negata la possibilità di costruirsi un futuro sereno (casa, famiglia,
pensione). A questa precarietà si aggiunge quella di molti lavoratori “maturi” espulsi dal mondo lavoro a causa di ristrutturazione dell’azienda che preludono a chiusure, delocalizzazioni, con una età che non consente loro di andare in pensione e rende praticamente impossibile ricollocarsi al lavoro.
Anche gli operatori commerciali e artigianali trovano enormi difficoltà ad affrontare un mercato regionale che privilegia Centri Commerciali, grandi produzioni industriali a scapito di quelle artigianali. A questi problemi, comuni a tutte le realtà simili alla nostra, dobbiamo trovare soluzioni e politiche di contrasto, sebbene sia chiaro a tutti la difficoltà di un Ente così piccolo di poter agire.

2. DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE
Da alcuni anni la questione di una partecipazione attiva dei cittadini alle comunità locali è diventata
fondamentale. Molte sono le esperienze attivate, con risultati più o meno interessati. La vecchia logica della delega, quella secondo cui si chiede il voto ogni cinque anni e nel frattempo ci si chiude dentro il municipio, deve essere superata. I modi per ottenere questo sono i più diversi e possono partire dall’esperienza delle Consulte tematiche già sperimentate negli scorsi 5 anni e attivare percorsi di co-progettazione per temi e per luoghi: per i servizi sociali, per progetti urbanistici o architettonici, per la gestione di spazi, anche a livello di zone di piccole dimensioni o addirittura di caseggiato.
Solo così potrà prendere forma un vero Bilancio Partecipato, ovvero un bilancio che sappia recepire, all’interno delle disponibilità economiche, le esigenze, i desideri e, perché no, i sogni dei cittadini.

3. POLITICHE SOCIALI
Dobbiamo continuare ad eliminare gli impedimenti che i cittadini trovano nel partecipare pienamente alla vita sociale e politica del Comune, poggiando le proposte per i prossimi anni sulle solide basi gettate dall’amministrazione uscente e passando dalla difesa all’allargamento.
In questo senso sono fondamentali le condizioni materiali dei cittadini, ma anche la possibilità di accedere pienamente all’istruzione, alla cultura, all’informazione. Per questo motivo, i diritti sociali non vanno intesi solo in termini di tutela delle fasce più deboli, su cui molto è già stato realizzato in quest’ultimo mandato amministrativo, ma anche come uno strumento per allargare gli spazi di crescita e partecipazione.
La partecipazione dei cittadini nello stabilire strategie e nell’investire il proprio tempo libero nelle attività collettive, la cooperazione e l’integrazione delle politiche sociali con le associazioni di volontariato, sono l’unico modo per riuscire ad assicurare servizi adeguati alle persone bisognose.

4. SCUOLA
Scuola ed istruzione sono altri tasselli importanti per il senso di comunità e per ottenere una partecipazione consapevole da parte dei cittadini. In questi ultimi anni, l’Amministrazione comunale ha investito risorse ingenti per la messa a norma degli edifici esistenti e per attrezzare in modo adeguato le strutture scolastiche e per mettere al sicuro i plessi da riforme nazionali che ne avrebbero compromesso l’esistenza.
Fondamentale sarà garantire una costante collaborazione dell’Amministrazione con gli insegnanti, gli organi collegiali della scuola ed i genitori, per rendersi conto concretamente delle esigenze, degli umori, dei problemi di chi nella scuola ci lavora e ci vive sei giorni su sette alla settimana.

5. TURISMO E CULTURA
Riteniamo strategicamente necessario avviare una seria politica di sviluppo e sostegno al turismo, e fare di esso una delle possibili fucine di posti di lavoro, un lavoro spesso da “inventare”, ma che può e deve diventare stabile e duraturo. Disponiamo della risorsa “Trasimeno”, di un paesaggio caratteristico, di un territorio ricco e biodiverso che ben ha integrato infrastrutture e aree industriali.
Si può immaginare un nuovo ciclo di vita del Comune attorno a queste peculiarità del territorio,
come un asse su cui collocare consapevolmente l’identità e le politiche di “sviluppo”, su cui rinverdire la memoria storica.
Se a questa risorsa aggiungiamo: siti archeologici di indubbio valore, ampie aree rurali particolarmente pregiate, il Museo, la Collegiata, San Sebastiano, il Santuario di Mongiovino per citarne alcuni, ci si può rendere conto delle enormi potenzialità di cui disponiamo. E’ necessario mettere al lavoro un patrimonio inestimabile, uno spazio pubblico, biologico, ecologico, economico e culturale su cui far ruotare le politiche strategiche dell’Amministrazione. E’ necessario appunto garantire quell’innalzamento culturale del patrimonio territoriale che diventi patrimonio condiviso e primo motore di nuovi flussi turistici.

6. PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO
Molto è stato fatto, ma la cosa fondamentale oltre al recupero delle aree e degli edifici dismessi è la realizzazione di un nuovo PRG che sappia essere ancora più dinamico per rispondere ad esigenze in continuo mutamento, uno strumento che non stravolga se stesso, ma che sappia interpretare le trasformazioni al fine di non produrre inutili scempi e di armonizzare gli interventi, andando a semplificazioni burocratiche e diminuendo ancora i tempi di risposta dell’Ente Locale. Non va assolutamente ceduto un cmq di suolo o patrimonio pubblico che anzi va messo a leva per determinare nuovi percorsi lavorativi.

7. AMBIENTE
Ambiente, aria, acqua, rifiuti, energia, beni comuni, la parola sostenibilità deve permeare di se le scelte della futura amministrazione andando a proseguire il lavoro che fino ad oggi ha visto il nostro comune muoversi per primo e con grande perizia su questi temi e che proseguendo nel solco aperto con la solarizzazione e le fontanelle dell’acqua sappia invertire la preoccupante tendenza sulla raccolta differenziata che produce anche un evitabile aggravio di costi per i cittadini.

8. AGRICOLTURA
Una vasta superficie del nostro territorio è costituita da suolo agricolo. La specificità del nostro territorio, estremamente connesso con l’ecosistema lacustre, impone scelte che sappiano tutelare le imprese esistenti e favoriscano la nascita di nuove sul terreno della sperimentazione e della sostenibilità. Proponiamo di pensare ad una consulta o un tavolo di lavoro ad hoc al fine di far circolare le informazioni tra i produttori e i consumatori;
Importante sarà la promozione della filiera corta di qualità, ovvero fare in modo che il consumo avvenga nel territorio di produzione con l’uso di prodotti locali nelle mense.
Appare utile il mantenimento e la ricostituzione delle siepi campestri, delle fasce alberate lungo i
corsi d’acqua, dei boschi, ecc. a mitigazione dell’impatto di zone residenziali, commerciali, industriali e delle infrastrutture; per fare questo si può sfruttare tutti gli strumenti normativi e finanziari anche europei e favorire una capillare informazione su questi strumenti, il prossimo PSR deve vedere molte domande arrivare dal nostro territorio ed essere approvate.

Questi punti andranno sviluppati e se ne aggiungeranno molti altri, noi pensiamo e progettiamo con alcuni capisaldi: ampliamento dei diritti, sostegno ai più deboli, diffusione della cultura, scuole, sviluppo eco-compatibile del paese, miglioramento della qualità di vita.
Consapevoli che per fare questo serve il contributo di idee, proposte e lavoro di tutti, ma anche l’umiltà di chi amministra di ascoltare, di lasciarsi contaminare, di non costruire fortini ma luoghi aperti di confronto. In questo contesto vanno rilanciati e migliorati tutta una serie di servizi associati e da associarsi con i Comuni limitrofi, superando le logiche di campanile e realizzando economie di scala e programmazione integrata, senza però lasciarsi trascinare da moderni correnti di pensiero che andrebbero a danneggiare ulteriormente un territorio che di tutto ha bisogno meno che di ulteriori danni, emulando scelte recenti che invece di produrre modernità e progresso hanno amplificato gli effetti devastanti della crisi economica.
Le conclusioni di questo lavoro dovranno, per forza di cose, essere scritte insieme.

Il direttivo del Circolo di Rifondazione Comunista di Panicale




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