Credo che tutti voi leggiate regolarmente le tristissime notizie riportate dai maggiori organi di stampa nazionali.
Una donna bruciata viva dal suo ex dopo mesi e mesi di minacce, un'altra strangolata, un'altra ammazzata a bastonate.
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La lista sarebbe ancora lunga ma credo che, per non rovinarci la giornata, possiamo fermarci qua'.
Sono cose che, purtroppo non fanno neanche piu' notizia, e questo e' un altro sintomo del mondo da schifo in cui ci tocca vivere.
Non sono situazioni nuove, da sempre ci sono piccoli vigliacchetti che si comportano in questo modo, oggi pero', con gli organi di stampa la cosa ha piu' risalto rispetto al passato.
Parto dal presupposto che, nel momento in cui si decide di alzare le mani su una donna, ogni tipo di possibile battaglia sia persa in partenza.
Non sono cose solo di oggi.
Nelle campagne piemontesi, ma non solo, era prassi quando il “villano” tornava dopo una giornata da bestie sui campi, prendersela con chiunque arrivasse a tiro.
Pero', come mi racconta un amico carabiniere, da quando c'e' stato l'inasprirsi della crisi economica, i casi di violenza domestica si sono moltiplicati.
C'e' chi lo vede come un fenomeno di machismo manifesto, personalmente ho sempre pensato si trattasse di vigliaccheria, magari sono io che sbaglio...
Non sono lontani i tempi in cui, sul web cubano, c'era chi si vantava di mettere le mani, periodicamente, addosso alla sua giovane moglie.
A Cuba, per decenni, menare la moglie, e' stata considerata una situazione non molto distante dalla normalita'.
Il marito o il novio si riteneva in diritto di battere la moglie o la compagna, spesso per i motivi piu' futili.
La cosa incredibile e' che la donna stessa considerava questa bestialita' non per quello che in realta' era, ma come un sintomo che il suo uomo ci teneva a lei ed era affezionato.
Il concetto era che, se non si fosse comportato in quel modo, voleva dire che...a lei non ci teneva.
Ho assistito, personalmente, ad alcune alzate di mano pubbliche da parte del cubano di turno.
In discoteca, in mezzo alla strada, in un paladar, in altri locali, ogni posto era buono.
Meglio se si trattava di un posto pubblico, in modo che la gente potesse vedere chi veramente in casa portava i pantaloni, chi era il vero...macho.
Chi conosce la realta' della societa' cubana invece sa che e' esattamente il contrario, si tratta di una societa' matriarcale, dove e' la donna che si fa il mazzo mandando avanti, spesso con tripli salti mortali carpiati, la baracca mentre l'uomo e' una sorta di palla al piede, dedito quotidianamente e con impegno al fancazzismo piu' estremo.
Diciamo che, con le nuove generazioni, le cose sono cambiate, o stanno cambiando.
Le giovani cubane, sopratutto quelle che vivono nelle citta', sono oramai molto poco disposte a farsi mette le mani addosso anche se, sopratutto al campo, le cose continuano ad essere non molto dissimili al passato.
Anche l'edifico del chulismo e' in crisi.
La fanciulla che, quasi sempre aguantando, si mette in saccoccia il grano facendosi mettere la lingua in bocca e oltre...dal temba di turno, e' sempre meno propensa ad elargirne una parte piu' o meno grande al fannullone che si ritrova accanto.
Le giovani ragazze, nate in una Cuba differente rispetto alle loro coetanee del passato, sono decisamente piu' indipendenti rispetto a qualche decennio prima.
Non cercano piu' solo il buon partito, anche perche' non e' che a Cuba abbondino, non sono per nulla propense a farsi mettere le mani addosso dal presunto macho di turno.
Questa e' una buona notizia.
Mente nel civile ed opulento occidente, il fenomeno della violenza domestica e' in crescita esponenziale, nella povera Cuba c'e' stata un'inversione di tendenza.
Questo non vuol dire che sia scomparso ma, rispetto al passato, sono stati fatti notevoli passi avanti.
