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TEMPI DURI PER TUTTI

 

Tempo fa scrissi un pezzo riguardante le continue fuge degli atleti cubani verso lidi sicuramente piu' remunerativi.
Ultima Yaime Perez medaglia olimpica nel lancio del disco.
A queste si aggiungono quelle di ex glorie dello sport, attrici ed attori, locutori, cantanti ecc...
Ovviamente non parlo, in questo pezzo, delle migliaia di persone
comuni che decidono di fare la stessa scelta.
Per nessuno di loro, che siano personaggi noti o meno l'andarsene
dal proprio paese rappresenta una scelta politica, si tratta
unicamente della ricerca di un luogo dove potersela giocare con i numeri che il destino ha messo loro in mano.

Facciamo l'esempio di ex glorie dello sport, gente che ha portato lustro al paese ma che, a fine carriera si ritrova col classico pugno di mosche in mano.
Chi conosce l'epilogo della della vita di Teofilo Stevenson sa a cosa mi riferisco, parliamo di uno dei piu' grandi pugili della storia mondiale di quello sport.
Le glorie dello sport di alcuni lustri fa al loro rientro in patria ricevevano poco o nulla dallo stato questo anche in presenza di medaglie olimipiche e mondiali, quindi fieno in cascina ne restava ben poco.
Oggi con la situazione che il paese sta vivendo e' dura per tutti, anche per loro, quindi credo sia normale il cercare a 35/40 anni di migliorare le proprie condizioni di vita dove possibile magari, come Pedroso, andando ad allenare giovani talenti ed essendo ben pagati.

Da uomo di sport dico che lo stato dovrebbe pensare un po' di piu'
a loro, visto il lustro che hanno portato al paese, ma sono cose che
pochissime nazioni pensano di fare.
Non a caso da noi e' stata istituita la legge Bacchelli per dare un minimo di contributo economico a personaggi come il pugile Mazzinghi o la poetessa Alda Merini che nella parte finale della loro vita non avevano piu' le risorse per tirare avanti.

Siamo, da sempre, popolo di emigranti, chi ha lasciato il nostro
paese nei decenni lo ha fatto con la morte nel cuore per finire magari in una miniera del Belgio trattato come una merda e con il rischio di perdere la vita ogni giorno.
Ancora oggi, a condizioni mutate, moltissimi partono, tenete conto
che l'Aire ha 5 milioni di iscritti, sappiamo bene, noi che
frequentiamo Cuba, della minima percentuale di italiani residenti
che ha comunicato a questa associazione la propria scelta.

Ora da Cuba se ne stanno andando anche come vi dicevo attori e
giornalisti, dubito che negli Usa od in altri paesi ci sia davvero posto per loro, parlo del loro contesto lavorativo.
La Florida trabocca di cubano americani di seconda o terza
generazione che conoscono il contesto, parlano la lingua, sanno
come muoversi, non stavano certamente aspettando l'arrivo di
questo tipo di “concorrenza”.

Forse la rete sociale puo' aiutare ma credo che per questi personaggi la vita sara' differente dal come se la erano immaginatalontano da Cuba.
Tutto e' legittimo, tutto giusto, se nel tuo paese arranchi e' logico partire pero' riconoscendo che se sei un atleta di talento, lo sei stato, sei un medico o un operatore della sanita', un attore o un giornalista con un certo livello di cultura qualche merito al tuo paese natio andrebbe dato, altrimenti tanto vale essere degli haitiani qualunque.



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