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SANITÀ



La situazione anomala che sta vivendo il nostro paese; il coronavirus, il panico, la gente impazzita che svuota i supermercati, gli altri paesi che sospendono i voli con l'Italia ed invitano i propri cittadini a starne alla larga e via discorrendo mette pero' in risalto un aspetto importante, positivo, che non deve essere dimenticato.
La sanita' pubblica.
Si e' tattato di un problema nuovo in ogni parte del mondo, di conseguenza e' a volte mancata l'esperienza per affrontarlo, sicuramente sono stati commessi degli errori ma il grande lavoro svolto dai nostri medici, paramedici ed altri dipendenti ospedalieri, non puo' passare sotto silenzio.
Quando andiamo a prenotare un esame medico e ce lo fissano dopo 6 mesi giustamente ci incazziamo, ma quando e' il momento di parlare piu' che bene della SANITA' PUBBLICA e' giusto farlo.
Ho scritto in maiuscolo perche' e' saltato agli occhi come la grande assente sia stata la sanita' privata, quella che una certa parte politica vorrebbe sovvenzionare coi denari pubblici, passata alle cronache per la propria assoluta assenza.
La nostra sanita' pubblica non ha lasciato nessuno indietro, i tamponi sono stati fatti a tutte le persone a cui andavano fatti, a nessuno e' mancato il soccorso quando necessario, tutti si sono fatti il mazzo senza guardare gli orari o i turni, alcuni medici e paramedici si sono ammalati facendo il proprio mestiere, i pronto soccorso sono stati sempre disponibili, tutti i servizi sono stati in forma assolutamente gratuita.
Si chiama stato sociale, quello che molti vorrebbero smantellare a favore del privato.
Diamo troppe cose per scontato amici miei, gli ospedali pubblici inglesi cadono a pezzi, negli Usa se non hai la tua brava assicurazione privata puoi tranquillamente tirare l'ala che non gliene frega nulla a nessuno.
Fra l'altro negli Usa farsi fare un tampone costa 3000 dollari.
Lo stato sociale lo abbiamo conquistato noi, le nostre generazioni e i nostri padri al prezzo di lotte e sacrifici, non diamolo mai per scontato perche' tanti vorrebbero togliercelo.
Infatti negli ultimi anni sono stati tagliati 70 mila posti letto negli ospedali.
Il discorso non puo' non allargarsi a Cuba.
Prima che arrivi lo Zichichi di turno a chiedermi se Vorrei Essere Ricoverato in un loro ospedale, rispondo che intanto non vorrei essere ricoverato in nessn nosocomio e poi, viste le tasse che pago da una vita, vorrei anche vedere che il mio paese non si occupasse di me nel momento del bisogno.
A Cuba spesso passa da casa un medico o una dottora con un infermiere per informarsi delle condizioni di tutti loro, se gli infanti vanno al circolo infantile, se sono in salute; la abuela e' stata operata ad un occhio con 15 giorni di attesa fra la diagnosi e l'operazione, l'abuelo 88enne lo hanno acchiappato 2 volte per la cotenna mentre i problemi al cuore se lo stavano portando via, e' ancora li vivo e vegeto che pelea con tutto il barrio durante le interminabili sfide a domino.
Le donne incinte hanno i loro consultori ed anche in questo caso i medici passano da casa, le stesse donne una volta partorito hanno diritto, in libreta, ad avere maggiori quantita' di latte.
Ora il boss pare abbia qualche problemino prostatico, anche in questo caso visite mediche frequentissime e situazione monitorata al massimo.
Poi certo...gli ospedali, sopratutto quelli di campo mancano di molte cose, a volte il paziente si deve procurare il farmaco, nelle farmacie in questi periodi con tutti i problemi del paese mancano molte medicine, i migliori medici sono in missione, hanno ideato una sorta di laurea breve per incrementare i cerusici nel paese e questi...forse non sono proprio un esempio di preparazione, ma la realta' e' che nessuno viene lasciato indietro.
Lo stato, con le miriadi di difficolta' che ben conosciamo, continua ad occuparsi di tutti i cittadini, la maggior parte dei quali non paga le tasse come invece abbiamo fatto e continuiamo a fare, con le cifre che conosciamo, tutti noi da questo lato del bloqueo.
Uno stato deve garantire sanita' ed educazione gratuita e....statale, questo non vuol dire che non debba esistere il privato per chi vuole spendere, ma deve essere un'altra opzione, non la sola per ovviare alle carenze del servizio pubblico.



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