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DOVE CAZZO VAI?

Argomento gia' affrontato varie volte ma in cui ci si continua a sbattere ancora...ancora...ancora.
Con l'acuirsi della crisi economica o direi piu' che economica alimentare a Cuba, sempre piu' gente che conosco vorrebbe lasciare il paese per cercare fortuna altrove.
A Novembre ho passato una serata intera a cena con un amica, neo infermiera e in futuro possibile dottora, nel tentativo di dissuaderla a partire per la Russia, la Serbia, la Guyana o qualunque paese accettasse i cubani senza bisogno di visa o di invito.
DOVE CAZZO VAI?
Questo e' stato il sobrio tenore delle mie argomentazioni, vorrebbero andarsene in spregio a cio' che sta' accadendo a migliaia di migranti, anche cubani, che finiscono nelle selve di mezza America latina in balia dei “coyotes” e di ogni sorta di delinquente possibile.
Un Russia poi...a fare che? Il mestiere piu' antico del mondo? Credo che quel mestiere da quelle parti, e non solo, sia gia' piu' che inflazionato.
L'altro giorno ero a cena con un amico e mi e' arrivato un altro carteggio di una fanciulla cubana che vorrebbe andarsene, una con un buon lavoro, una buona famiglia ed un figlio da tirare su.
DOVE CAZZO VAI?
Uno dei problemi e' rappresentato dai tanti cubani che se ne sono andati negli anni e che, una volta tornati a casa in vacanza, sparano una marea di cazzate especulando a piu' non posso.
Tutti Hanno un bel lavoro, tutti si sono comprati un carro da 50 mila dollari, tutti hanno una bella casa e nessuno lavora per Pablo Escobar...
Trattasi ovviamente di cazzate belle e buone, alcuni dei parenti del familion sono negli Usa, ovviamente hanno fatto fortuna in 2 anni, ovviamente hanno un bel lavoro, una bella casa e una gran macchina.
Peccato che ad ogni viaggio, quando chiedo di loro salta fuori che vivono in una citta' diversa; prima Miami, poi Tampa, poi Las Vegas poi il New Jersey e via discorrendo.
Se ti va tutto cosi' alla grande metti radici, non vai cercando fortuna di citta' in citta'.
Una mia amica addirittura mi ha chiesto se le facevo un invito, pagava tutto lei, i costi dell'invito stesso, il biglietto aereo, i costi in ambasciata, tutto.
Sapeva dove vivere in Italia, una una prima in Veneto, ovviamente non mi sono prestato a questa mecanica, ma e' giusto per dire.
Tutte vogliono lavorare per poi aiutare la famiglia che resta a casa, cosa meritoria di ogni forma di rispetto, ma poi quando si tratta di lavorare sul serio vengono fuori i problemi.
Ovviamente senza generalizzare cosa ha da offrire un/una cubano/a nel nostro mercato del lavoro?
Nulla.
Al final dovra' fare un lavoro piu' che umile, troppe volte ho sentito dire loro la frase; “se devo vivere limpiando un piso o pulendo il culo ad una vecchia allora meglio tornare a Cuba”.
Poi certo c'e' chi ha capito che occorre partire dal basso per poi salire, dipende molto dall'uomo o dalla donna che si ritrovano accanto, ma nessuno creda che si tratti di una operazione semplice.
Siamo poi certi che coi 4 soldi guadagnati aiutino la famiglia rimasta a casa?
Tutte le volte che ho, in vita mia, visto un cubano o una cubana Coi Soldi li ho visti seduti alla mesa di un bar con decine di bottiglie di birra sul tavolo.
Non e' cosi' per tutti certo, ma molti indizi quasi sempre, fanno una prova.
Vogliono andarsene, molte di loro con figli sul groppone, figli di cui si dovranno occupare gli abuelos...in un modo o nell'altro.
Certo poi occorre cercare di vedere le cose anche dal loro punto di vista, l'altro giorno ero in un nuovo megastore Coop dalle mie parti, pensavo a una cubana, magari di Tunas, che mette piede per la prima volta in un luogo simile.
Passare dalle 3 ore di coda per un pacco di munlo di pollo ad un bancone con 200 tipi di carne di animali differenti solo da prendere e mettere nel carrello e' un bel salto.
Poi pero' bisogna passare alla cassa...


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