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MOLTO FUMO, POCO ARROSTO

 

Alla fine, dopo mille tuoni, il temporale fu di modesto livello.
Chi si prefigurava un repentino ritorno al passato e' rimasto deluso, la storia non fa mai marcia indietro.
Chi legge questo piccolo blog sa benissimo che, piu' o meno, avevo delineato uno scenario simile, non era necessario essere Nostradamus.
Ovviamente i giornali che, quando possono hablar mierda della nostra isola non se lo fanno ripetere due volte hanno sparato titoli tipo “Trump cancella Obama”.
Una cazzata.
Certo, un passo indietro e' stato fatto, ma il solco segnato continuera' ad essere presente permettendo, in un futuro neanche troppo lontano, di riprendere il cammino verso una sorta di normalizzazione dei rapporti.
L'ambasciata Usa in territorio cubano resta attiva e funzionante, nessuna officina di interessi o cose simili.
Dove c'e' un ambasciata c'e' il riconoscimento del paese dove e' situata, del suo diritto di scegliersi la forma di governo che ritiene opportuna.
Allo stesso modo resta aperta quella cubana in territorio Yankee.
Non sono state effettuate restrizioni nei confronti dei voli da e per l'isola, gli aerei statunitensi e quelli cubani Potranno Continuare a fare destino in entrambi i paesi.
Stesso discorso per le navi da crociera, che attraccheranno sempre con il loro carico di vecchi confederati con le saccocce piene di dollari da spendere nei porti cubani, esattamente come avviene dalle aperture di Obama.
I cubano americani potranno continuare a viaggiare fra i due paesi senza nessun tipo di restrizione, portando mercanzia e investendo, loro o tramite i parenti rimasti a Cuba, nella maggiore delle Antille.
Altro fattore importantissimo che non e' stato abbastanza sottolineato, e' rappresentato dal fatto non e' stata posta alcuna restrizione ulteriore alle rimesse che i cubano americani inviano nel loro paese d'origine.
Questo era veramente un punto caldo di tutto il discorso, perche' se non entrano piu' pikilini da fuori, sono volatili diabetici per molte famiglie cubane.
Gli artisti di entrambi i paesi, gli sportivi, gli enti culturali ecc potranno continuare ad avere la loro libera circolazione fra i due paesi.
Alla fine il problema tocchera', sostanzialmente le aziende americane che commerciano con Enti Cubani che siano in mano alla Forza Armata Rivoluzionaria.
E' vero sono parecchie ma se.....questi enti cubani in mano alla FAR diventano....”civili”....cosa succederebbe?
Il tutto si e' concluso con la solita retorica trita e ritrita sul Comunismo, le libere elezioni, i prigionieri politici e via discorrendo.
Fuffa.
L'impressione e' che il tycoon avesse un debito da pagare con Rubio e la sua gusaneria di Miami e l'ha fatto con grande clamore ma, al lato pratico, con poche conseguenze per Cuba.
Intatti, la risposta del Governo Rivoluzionario non si e' fatta attendere ed e' stata.....abbastanza misurata.
Nessun riferimento al fatto di dover comunque sempre resistere, all'assedio, al bloqueo ecc....ma una presa d'atto che Cuba contiuera' a cercare il dialogo, comunque, con l'amministrazione americana e bla bla bla....tutto molto soft.
Come avevo scritto in passato, Trump, hombre de negocio, non ha messo paletti nei confronti di, chi il negocio con Cuba, lo sta' facendo davvero.
Vedrete che si trovera' un escamotage per bypassare questo discorso sulle empresas “militari”.
In questo momento, per Trump, Cuba rappresenta l'ultimo dei problemi.
La storia non torna indietro, mai.


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