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ESPROPRIARE

Tags: stato cubano yuma
ESPROPRIARE


L'altro giorno, mi pare Enrico, poneva l'accento sul rischio concreto che lo Stato cubano, per una ragione o per l'altra, possa appropriarsi di strutture che privati hanno rivelato, ristrutturato e avviato in qualche attivita'.
Il rischio esiste, anzi tempo fa era molto piu' concreto.
Partiamo dal presupposto che ogni stato resta proprietario di tutto il territorio su cui sorgono le case, le fabbriche, le aziende che i privati cittadini possiedono e mettono in piedi.
Non so chi, l'altro giorno mi faceva notare che, una delle tante leggi sommerse che il governo Renzi ha fatto approvare, priva il privato cittadino di una serie di diritti e di voce in capitolo nel momento in cui, ad esempio, un'autostrada deve passare su un suo territorio.
Lo stato stesso, ad esempio in Italia, requisisce ed espropria i beni della mafia nel momento in cui viene accertata la responsabilita' del determinato malavitoso, che si vede cosi' spogliato di tutto cio che lo stato riesce a trovargli a suo nome.
A Las Tunas e' accaduto qualcosa di simile per il paladar Moncloa.
Il locale era, di gran lunga, il migliore della citta' per qualita' di cibo, location e varieta' dell'offerta
Due piani ristrutturati e ben ammobiliati en Calle Marti', una delle arterie piu' importanti della citta' che parte, col suo prolungamento in Lico Cruz, quasi dall'imbocco de la caretera per Hogluin, arrivando fino all'inizio di quella per Camaguey, dalla parte opposta della citta'.
Il locale funzionava alla grandissima, ci sono stato un paio di volte e mi ero trovato abbastanza bene, forse un po' troppa gente e tempi di attesa non brevissimi ma sono cose che si possono aguantare.
Pare che il marito cocinero della proprietaria avesse la mano lunga con le cameriere, un paio di mie amiche si erano licenziate proprio per questa ragione.
La moglie, ad un bel momento si e' rotta i coglioni e....chissa' come mai...ad una ispezione degli organi preposti, nel congelatore, e' saltato fuori di tutto; dall'aragosta, al caimano, dalla tartaruga a cio' che legalmente non si potrebbe proporre ai clienti.
Che poi il locale sia stato espropriato per 4 langostas nel congelatore e' una favola a cui credono solo i bambini.
Fatto sta' che oggi il locale ospita alcuni uffici del ministero della salute.
Sono cose che fanno riflettere.
Lo stato puo', in qualunque momento e senza dare troppe spiegazioni, appropriarsi di qualunque locale nell'isola adibendolo alle piu' disparate funzioni.
Anni fa la cosa era molto diffusa, un discreto numero di stranieri che misero in piedi belle ville a Puerto Padre, potrebbero raccontare le loro vicissitudini.
Lo straniero costruisce, piu' o meno con tutti i permessi in ordine, la sua bella villa, a lavori finiti passa davanti alla villa lo sportivo famoso o il funzionario del Partido influente, com'e' come non e' si mette in moto tutto un meccanismo che parte da qualche ufficio cubano e finisce dritto nel ciapet dello straniero di turno.
Per un qualsivoglia pretesto, la casa viene requisita allo straniero, assegnata allo sportivo o al dirigente in questione e lo Yuma viene “invitato” a recarsi al piu' vicino aeroporto con biglietto di sola andata.
E' successo centinaia di volte, ancora succede e, si spera, non succedera' piu' in futuro.
Questo anche per dire che ogni compravendita di abitazione da cubano a cubano, da cubano a yuma, da yuma a cubano o da yuma a yuma puo' essere invalidata da qualche organo dello stato, senza che quest'ultimo debba dare chissa' quale spiegazione.
Per questa ragione non ho mai ritenuto che, a livello di rischio, ci fosse una gran differenza fra l'intestare una casa a un cubano o una cubana e intestarsela (il 50%) essendo in possesso di Residenza Permanente.
Se te la vogliono inculare, te la inculano comunque, ogni altro discorso serve solo per dare aria ai denti.
Questa settimana tocca a Buena Fe.
Buon ascolto e buona settimana.


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