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Festa del Papà: 3 ricette per festeggiarlo al meglio!

Cosa c’è di meglio di un fantastico pranzo per festeggiare la Festa del Papà? Quest’anno il 19 marzo cade di domenica ed è l’occasione giusta per passare una splendida giornata assieme, cucinando un pranzetto con i fiocchi. Non prima, però, di aver fatto la spesa al mercato scegliendo i migliori ingredienti di stagione. Qualche suggerimento?

A Marzo è tempo di asparagi, carciofi, bieta, cicoria, broccoli, barbabietola, porri e puntarelle. Mangiare cibi di stagione aiuta a promuovere pasti ricchi di nutrienti e gusto. Non solo: mangiare cibi di stagione significa anche mangiare salutare e in equilibrio con i ritmi della natura, diversificando automaticamente l’apporto di vitamine e sali minerali di cui l’organismo necessita, permettendo quindi un giusto apporto di tutti i micronutrienti.

Orecchiette con le cime di rapa

Al Nord si producono due volte l’anno, a ottobre e inizio novembre e poi ad aprile-maggio. Al Sud invece s’inizia nel tardo autunno, si prosegue per tutto l’inverno e si arriva a inizio primavera: si trovano ininterrottamente da novembre ad aprile. Hanno poche calorie e un alto valore nutrizionale, perfette per condire una pasta.

Ingredienti:

  • Cime di rapa 1 kg
  • Pangrattato 50 g
  • Sale fino q.b.
  • Aglio 1 spicchio
  • Acciughe sott’olio 3 filetti
  • Olio extravergine d’oliva 30 g

Per 300g di Orecchiette Fresche

  • Acqua tiepida 100 g
  • Semola di grano duro rimacinata 200 g
  • Sale fino q.b.

Procedimento:

  1. Per preparare le orecchiette, per prima cosa versate la farina di semola di grano duro rimacinata sulla spianatoia, formate una fontana e aggiungete un pizzico di sale sulla farina. Al centro versate l’acqua a temperatura ambiente e iniziate a lavorare con le dita per incorporare la farina e lavorate poi impastando fino ad ottenere un impasto omogeneo ed elastico. Ci vorranno una decina di minuti di lavorazione. Date una forma rotonda all’impasto e copritelo con un canovaccio: dovrà riposare a temperatura ambiente per circa 15 minuti.
  2. Passato il tempo di riposo, prelevate un pezzo di impasto, mentre il resto potete lasciarlo coperto dal canovaccio. Lavorate il pezzo prelevate un filoncino dello spessore di circa 1 cm. Aiutandovi con il tagliapasta tagliate dei pezzettini di circa 1 cm. Con l’aiuto di un coltello a lama liscia, formate delle conchigliette trascinando ciascun pezzetto verso di voi sulla spianatoia. Rigirate poi la conchiglia su se stessa. Proseguite fino a terminare tutto l’impasto e avrete realizzato le vostre orecchiette pugliesi.
  3. Per le cime di rapa: procedete a pulirle eliminando le foglie esterne e prelevando con un coltellino (o con le mani) solo le foglie interne e il fiore. Una volta pronte sciacquatele, poi scolatele, asciugatele bene e tenete da parte. Intanto mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua, salata a piacere, che servirà per lessare successivamente le cime di rapa.
  4. In una padella ampia versate metà della dose di olio e e aggiungete il pangrattato, mescolate con una marisa e lasciatelo abbrustolire a fuoco medio, fino a quando non sarà ben dorato, quindi tenetelo da parte. Non appena l’acqua avrà raggiunto il bollore lessate le cime di rapa pulite in precedenza: dovranno cuocere per circa 5 minuti.
  5. Nel frattempo potete dedicarvi al soffritto: in una padella versate l’olio rimasto, uno spicchio d’aglio schiacciato in camicia e i filetti di acciughe scolati dall’olio di conservazione. Mescolate con una paletta di legno per sciogliere le acciughe in padella; ci vorranno pochissimi minuti per far insaporire il soffritto e quando sarà pronto, potete togliere l’aglio quindi spegnete il fuoco.
  6. Passati i 5 minuti di cottura delle cime, aggiungete nella stessa pentola anche le orecchiette e cuocete il tutto per altri 5 minuti circa. Mescolate delicatamente, quindi scolate le orecchiette e le cime di rapa direttamente nella padella con il soffritto.
  7. Saltate brevemente e aggiustate con un pizzico di sale; una volta pronte, spegnete il fuoco e impiattate le vostre orecchiette alle cime di rapa, aggiungendo all’ultimo un filo d’olio a crudo e il pangrattato tostato.

Tagliatelle agli asparagi

Gli asparagi sono la delizia della primavera. Per gli amanti di questo ortaggio il periodo primaverile è sicuramente il più atteso. Grazie al loro inconfondibile e delicato sapore assumono immediatamente il ruolo di protagonista in svariate ricette. Inoltre, l’asparago è un alimento ricco di sostanze nutritive, tra queste troviamo le fibre, le vitamine e antiossidanti, per di più sono buonissimi e quindi non stancano mai.

Ingredienti:

  • 320 g di tagliatelle all’uovo fresche
  • 700 g di asparagi
  • 60 g di burro
  • 40 g di formaggio grana
  • 1 cipolla bianca
  • Sale

Procedimento:

  1. Per preparare le tagliatelle con gli asparagi cominciate a pulire gli asparagi, eliminando la parte più fibrosa del gambo. Tagliateli a pezzettini e lessateli per circa 10 minuti in acqua salata. Aggiungete le punte solo dopo i primi 5 minuti, per far sì che restino più croccanti.
  2. In un tegame antiaderente fate appassire la cipolla tritata in circa 40 g di burro. Quando sarà trasparente ma non colorita unite gli asparagi lessati e lasciateli insaporire cinque minuti.
  3. Lessate le tagliatelle in abbondante acqua salata, scolatele al dente e conditele direttamente in padella con gli asparagi, il restante burro e il formaggio grattugiato. Servite le tagliatelle con gli asparagi ben calde.

Mezze maniche ai carciofi

Il carciofo è un ingrediente fondamentale della dieta mediterranea; è ricco di fibra, ferro e polifenoli ad azione antiossidante. Sono di stagione da marzo a giugno mentre i carciofi rifiorenti producono un primo raccolto tra ottobre e novembre, si permettono una stasi invernale e successivamente ricominciano a fiorire da inizio primavera a maggio.

Ingredienti

  • 2 carciofi
  • 1 limone
  • 4 rametti di prezzemolo
  • 50 ml di Brodo vegetale
  • 2 spicchi di aglio
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Pepe nero macinato al momento
  • Sale
  • 160 g di mezze maniche

Procedimento:

  1. Pulire i carciofi togliendo le foglie dure più esterne fino ad ottenere i cuori formati solo da foglie chiare e tenere. Tagliare le punte, tagliarli a metà, quindi eliminare il fieno che si trova internamente, se presente. Ridurre i carciofi a spicchietti e metterli in acqua acidulata con il limone.
  2. E’ possibile utilizzare anche i primi 8-10 centimetri del gambo. Togliere la parte esterna più coriacea con un pelapatate e affettarli nello spessore di mezzo centimetro circa. Mettere anch’essi nell’acqua acidulata. Durante le operazioni di pulizia, sfregare i carciofi con la parte aperta di un mezzo limone spremuto, aiuterà a mantenerli più chiari.
  3. Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle finemente. Io uso la mezzaluna su un tagliere.
  4. Scaldare il brodo.
  5. In una padella antiaderente far imbiondire l’aglio spellato nell’olio, quindi toglierlo. Lasciar raffreddare per qualche istante l’olio fuori dal fuoco, unire i carciofi scolati e farli saltare a fuoco vivo per un paio di minuti.
  6. Abbassare il fuoco, aggiungere un cucchiaio di acqua acidulata, un pochino di brodo, un pizzico di sale, una macinata di pepe e lasciar proseguire la cottura a fiamma media, coperto, per 10-15 minuti circa. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo aggiungere altro brodo vegetale. Trascorso il tempo indicato, scoperchiare ed assaggiare per regolare di sale e valutare la cottura dei carciofi. Devono essere morbidi, ma non sfaldarsi. Alzare la fiamma e far asciugare il fondo di cottura mescolando.
  7. Spegnere il fuoco, unire il prezzemolo tritato e tenere da parte, coperto.
  8. Lessare la pasta in abbondante acqua salata e, poco prima di scolarla, aggiungere mezzo mestolo di acqua di cottura nella padella del condimento, quindi accendere il fuoco.
  9. Saltare la pasta scolata a fiamma vivace nella padella del condimento per qualche minuto, girando di frequente.
  10. Servire immediatamente decorando con prezzemolo tritato, pepe macinato al momento ed un filo d’olio a crudo.

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