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Btp Italia, delude il nuovo collocamento

Btp Italia, delude il nuovo collocamento
INVESTIRE INFORMATI

Lunedì in Borsa sbarca sul Mot il nuovo collocamento Btp Italia con scadenza aprile 2024. Un collocamento che non sembra esser stato accolto con grande positività dal pubblico retail, che non ha alimentato code agli sportelli per fare incetta sul titolo di Stato. Colpa, presumibilmente, del fatto che oggi i titoli governativi rendono quasi zero e l’appeal dello 0,4% del tasso minimo garantito fissato il primo aprile non è certo granchè, soprattutto a fronte di investimenti sostitutivi sottoscrivibili.

Naturalmente, lo strumento può essere sottoscritto anche in ottica di “scommessa”, visto e considerato che è strutturato in maniera tale che possa rappresentare una “speranza” in vista di una ripresa dell’inflazione, considerato che l’obiettivo del bond indicizzato è proprio quello di proteggere dal caro vita avendo le cedole indicizzate in parte all’inflazione italiana.

Secondo quanto sosteneva pochi giorni fa sulle pagine di Plus24 il consulente finanziario Gianni Lupotto, oggi ci troviamo “in deflazione e quindi può apparire poco sensato investire in strumenti indicizzati. Tuttavia l’inflazione è un fenomeno ciclico e l’aspettativa è che nei prossimi anni l’inflazione si riprenda. Sulla base del tasso minimo reale fissato il primo aprile, il BTp Italia sarà più attraente rispetto al nominale di pari scadenza se l’inflazione media annua sarà dello 0,6%. Un’ipotesi realistica, ma non scontata. Ha senso inserire questo strumento in portafoglio anche se oggi non appare troppo allettante. Otto anni sono un tempo sufficiente perché l’inflazione possa rialzare la testa e molto dipende dalla pianificazione individuale”.

Dunque, Btp Italia – così come tutti gli strumenti di investimento – deve essere ponderato sulla base dell’investitore. Ad esempio, potrebbe essere una buona occasione di impiego per coloro che dovranno andare in pensione fra 6-10 anni e desiderano preservare il capitale da sorprese proprio negli ultimi anni di lavoro, o può essere ideale anche per tutti coloro che hanno investito sulle prime emissioni con scadenza 2017-18, e potrebbero uscire puntando su questa nuova scadenza che arriverà fino al 2024.

Di contro, potrebbe essere uno strumento insoddisfacente se si perseguono altre finalità, o si hanno orizzonti temporali diversi da quello naturalmente previsto dal Btp Italia con ottiche di conservazione del potere d’acquisto. E voi che ne pensate? Vi piace questo nuovo titolo di Stato indicizzato all’inflazione?

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